Oggi siamo in compagnia dell’alpinista Andrea Parodi, autore di molti libri sulle nostre montagne, che ci ha proposto di fare insieme questo bellissimo giro.
Seguiamo la strada inizialmente asfaltata che sale a Palanfrè e procede a lato delle case ai piedi della locanda l’Albergh (fontana appena oltre).
La strada diventa sterrata e duecento metri dopo la abbandoniamo per tenerci sulla mulattiera a sinistra che si inoltra nel vallone degli Alberghi (o Albergh).
Attraversato praticamente in piano un rilassante bosco di faggi raggiungiamo il gias Piamian (fontana). Poco oltre lasciamo il vecchio sentiero che prosegue verso destra, ora sconsigliato a causa delle slavine e delle frane, per superare a sinistra il letto del torrente e risalire con numerosi tornantini una faggeta.
In alto il bosco si dirada e profumati pini mughi iniziano a prendere il sopravvento sulle altre specie. Percorso un breve mezzacosta pianeggiante perdiamo qualche metro scendendo a destra verso l’alveo del torrente.
Superato nuovamente il rio ci ricongiungiamo al sentiero originale. Davanti a noi appare in tutto il suo splendore l’imponente piramide rocciosa del Frisson.

Salendo compare alla vista la mole del Frisson © Cuneotrekking
Dopo alcune centinaia di metri in falsopiano il vallone torna a ampliarsi.

Verso il bivio per il lago degli Albergh © Cuneotrekking
Raggiunto un bivio trascuriamo il ramo di destra che conduce ai laghi del Frisson, da cui faremo ritorno, e procediamo verso sinistra.
Procediamo in direzione del monte Ciamoussè, più basso del Frisson ma dalle pareti verticali.
Varcato nuovamente il rio ci spostiamo sulla destra orografica e proseguiamo con salita più decisa entrando in un affascinante mugheto. Il tratto, non molto lungo, porta a una radura che prosegue verso la testata del vallone. Poco prima di raggiungere l’emissario del lago degli Albergh attraversiamo un pratone al cui termine, verso destra, si entra nella splendida conca lacustre.

Il lago Albergh © Cuneotrekking
Dall’emissario proseguiamo la marcia verso sinistra in direzione del passo di Ciotto Mien seguendo il sentiero che attraversa un dosso erboso. Superiamo poi, verso destra, un piccolo pianoro, poi un secondo dosso di bassa vegetazione e rododendri.

Nei pressi di una morena © Cuneotrekking
Più in alto tagliamo verso sinistra una placca nevosa ritrovando il sentiero poco oltre che risale la parte terminale del vallone. La traccia, con un lungo diagonale ascendente verso sinistra, sale ora più ripida per tagliare la rocciosa testata del vallone.
Un centinaio di metri prima del passo di Ciotto Mien si può imboccare a destra un sentiero non segnalato che si addentra nell’appartata valletta a sud e che consente di evitare il tratto più esposto dell’itinerario.

Nella valletta sospesa di sinistra si intravede il sentiero che evita la cresta © Cuneotrekking
Più in alto raggiungiamo una fune in acciaio collocata nei punti più sdrucciolevoli del percorso che ci accompagnerà in sicurezza fino a pochi metri dal passo di Ciotto Mien (che avevamo già raggiunto in passato).

Il ripido tratto che porta al passo di Ciotto Mien © Cuneotrekking
Dal passo seguiamo per un breve tratto l’esposta cresta rocciosa che divide gli avvallamenti di Limonetto e Palafrè, abbandonandola poco dopo (rocce friabili, poco sicure) scendendo sotto le rocce (lato Limonetto) mentre lasciamo proseguire in cresta Andrea, più abituato a questo tipo di terreni.

Tratto in cresta © Cuneotrekking
Mentre Andrea continua il suo cammino lungo tutta la cresta, noi proseguiamo sulle ripide pendici erbose (prestare attenzione) con un lungo traverso diagonale ascendente raggiungendo l’erbosa costa est del monte Ciamoussè, per ricollegarci più avanti al sentiero che da Pian Madoro conduce al lago dell’Oro, arrivando allo stretto intaglio del passo del Diavolo (2.404 m).

Scendendo dal passo del Diavolo © Cuneotrekking
Proseguiamo tra rocce dolomitiche perdendo una quarantina di metri di dislivello e costeggiando pareti verticali.
Lasciamo a sinistra un minuscolo laghetto senza nome per poi risalire su gradoni pietrosi in direzione di un varco oltre il quale ha inizio una lunga pietraia.

In pietraia verso il lago dell’Oro © Cuneotrekking
Seguendo ancora le tacche gialle costeggiamo con andamento semicircolare la parte destra dell’avvallamento lasciando in basso a sinistra altri specchi d’acqua.

Ancora in pietraia © Cuneotrekking
Dopo una seconda rampa raggiungiamo l’ultimo segmento di pietraia che ci separa lago dell’Oro, incassato in una conca detritica. Lo troviamo ancora colmo di neve seppure sia ormai metà luglio.

Lago dell’Oro visto dall’alto © Cuneotrekking
Qualche foto per immortararlo, poi riprendiamo la salita verso ovest (bolli rossi), prima su rocce rotte poi su erba per raggiungere con facilità il passo Bastera (2.524 m), che divide il versante di Limonetto da quello del Sabbione, precisamente verso la val Fredda.

Salita al passo della Bastera © Cuneotrekking

Salendo con Andrea al passo della Bastera © Cuneotrekking
Dal passo abbiamo una bella visuale sulla parete nord del monte Frisson che si evidenzia imponente di fronte a noi.

Il Frisson dal passo della Bastera © Cuneotrekking

Lago dell’oro dal passo della Bastera © Cuneotrekking
Questo è un buon posto per la sosta pranzo.
Per la discesa, sempre segnata con bolli rossi, dobbiamo perdere un centinaio di metri di quota sullo spallone di erba e pietre che si sviluppa dietro il passo, poi deviare a destra sulla pietraia (lato val Fredda) quindi, con un taglio trasversale a destra, raggiungere in leggera salita il sentiero che scende dal monte Frisson.

Val Fredda: discesa per raccordarci al sentiero del Frisson © Cuneotrekking
La discesa seguente ci conduce a una sella erbosa, splendida balconata sui laghi Frisson.

I due laghi Frisson © Cuneotrekking

Il Frisson avvolto nella nebbia © Cuneotrekking
Un ripido sentierino su pietraia, non sempre evidentissimo, scende al lago superiore del Frisson, poi prosegue verso quello inferiore.

Lago inferiore del Frisson © Cuneotrekking
Svoltando a sinistra proseguiamo sul sentiero che con lungo percorso ci riporta a Palanfrè sulle orme dell’andata.

In discesa © Cuneotrekking
Enrico Aresi
26/07/2018 alle 11:39
Complimenti come sempre.
E’ proprio un giro che ho intenzione di fare a breve, ero stato sul Frisson anni fa ma al ritornoper cercare di fare l’anello mi ero un pò perso.. terrò caro il gpx!
Grazie ancora e buone avventure!
Elio Dutto
26/07/2018 alle 11:46
Ciao Enrico. Tieni presente quel percorso nella valle sospesa prima del Ciotto Mien. Non l’abbiamo fatto ma credo sia molto bello e ti evita il giro lungo per raggiungere il passo del Diavolo. Ciao e grazie per i complimenti.
Rosanna Beraudo
30/07/2018 alle 10:38
Ciao,ho conosciuto Valerio a rittana,ribadisco quindi che fate un ottimo lavoro grazie
Valerio Dutto
30/07/2018 alle 11:11
Grazie Rosanna, ci fa davvero piacere!
Lodovico Supporter
21/09/2018 alle 18:00
Il sentiero da prendere subito prima del passo di Ciotto Mien per evitare i tratti esposti, dove si ricongiunge con il percorso ad anello?
Elio Dutto
21/09/2018 alle 21:03
Si ricongiunge poco prima del Passo del diavolo.