Imbocchiamo via Strada Vecchia, che costeggia la parte più a est di Varigotti, in direzione Noli. Poco prima delle ultime case svoltiamo a sinistra su una scalinata (cartello con le indicazioni di inizio del percorso).
Iniziamo il percorso con una salita che prende subito quota tra gli ulivi che cedono man mano il posto a una vegetazione mediterranea.

L’inizio del sentiero © Elio Dutto
Dopo qualche breve tornante arriviamo al bivio per la cappella di san Lorenzo. La raggiungiamo con una breve deviazione a destra in leggera discesa.

Verso la cappella di San Lorenzo © Elio Dutto
L’edificio, databile intorno ai secoli XI – XII, fu parrocchia di Varigotti fino al 1586. Dal piazzale antistante è già possibile volgere un primo sguardo sul promontorio di punta Crena.
Tornati sul percorso principale riprendiamo il cammino ignorando poco dopo a un bivio a sinistra il Sentiero balcone sul mare. Procedendo costantemente in salita raggiungiamo un angolino curioso, fatto di salvagenti e vari simboli marinari in cemento colorato: è il mausoleo dell’Australiano di Giuseppe Cerisola, che al ritorno dall’Australia al paese natio lo costruì a ricordo di esperienze e salvataggi in mare.

Il mausoleo dell’Australiano di Giuseppe Cerisola © Elio Dutto
Il cammino prosegue ripido tagliando le pendici rocciose su traccia pietrosa talvolta rovinata dall’azione dell’acqua, ma anche dalla scarsa manutenzione, in mezzo alla vegetazione, ora più folta, costituita da rosmarini, lentisco, lecci, corbezzoli, pini d’aleppo e pini marittimi e su terreno ora di arenaria, di rocce calcaree e quarziti. Alle nostre spalle appare ora più evidente la sagoma di punta Crena e la baia dei Saraceni.

Punta Crena e Varigotti © Elio Dutto
Due tornanti che rendono più agevole la salita ci fanno guadagnare quota. Dopo un tratto tra i pini d’Aleppo notiamo sul percorso tronchi di alberi a terra caduti per la forza del vento e altri anneriti, segno di recenti incendi.

Tra i pini d’Aleppo © Elio Dutto
Lasciato più avanti a sinistra a un bivio un tronco di sentiero che porta verso l’altopiano delle Manie proseguiamo il cammino verso un impluvio raggiungendo in costante salita un secondo bivio per l’altopiano delle Manie.

Tratto di salita © Elio Dutto
Nei pressi di alcune indicazioni lasciamo momentaneamente il sentiero principale per seguire verso destra una breve diramazione che conduce a un imperdibile punto panoramico (234 m) rivolto al mare, alla punta Crena e a Varigotti.

Dal punto panoramico © Elio Dutto

Monte di Capo Noli © Elio Dutto
Tornati sul sentiero principale riprendiamo il sentiero in direzione est abbandonandolo poco dopo per fare una brevissima deviazione a un’antica torre di avvistamento detta torre delle streghe, posta non a caso esattamente sul confine tra i comuni di Finale Ligure e Noli.

Tipica vegetazione mediterranea © Elio Dutto

La torre delle Streghe © Elio Dutto
Tornati sul sentiero entriamo più avanti in un bosco fitto approdando in seguito sulla strada sterrata che porta al cosiddetto semaforo di Capo Noli, antica postazione telegrafica. Svoltiamo a destra verso il monte Capo Noli, sormontato da alcune costruzioni militari e grandi antenne (la sua sommità non è raggiungibile perché recintata), fermandoci presso alcuni resti di postazione militare.
Ripresa la sterrata, ora in discesa verso Noli, la percorriamo per un lungo tratto godendoci belle visuali in direzione del bellissimo borgo, ma anche di Spotorno e dell’isola di Bergeggi, per poi raggiungere con lunghi traversi il bivio che porta alla grotta dei Falsari, alla quale si può accedere tramite un’apertura nella roccia.

Inizio della discesa verso Noli © Elio Dutto

Noli © Elio Dutto
La grotta, che si apre con un panorama strepitoso sul mare, può essere considerata una delle attrazioni più belle e interessanti di tutta l’escursione, ma per arrivarci occorre seguire in discesa un tratto abbastanza scosceso e scivoloso, reso più sicuro nel finale dall’ausilio di alcune funi.

All’interno della Grotta dei Falsari © Elio Dutto

L’interno della grotta dei Falsari © Elio Dutto
Tornati indietro, dopo aver superato i tratti attrezzati, dal lato sinistro del sentiero accediamo a un punto panoramico rivolto verso la via Aurelia, ottimo punto per pranzare se è l’ora giusta.

Punto sosta pranzo © Elio Dutto
Raggiunta nuovamente la sterrata, svoltiamo a destra per raggiungere più in basso l’eremo (106 m) che il capitano Enrico d’Albertis, intrepido navigatore vissuto a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, fece costruire su uno spazioso terrapieno.

Visuale sul mare © Elio Dutto

Suggestivi scorci sulla via Aurelia che scorre ben più in basso © Elio Dutto
Il sentiero prosegue in discesa e raggiunge poco dopo, a strapiombo sul mare, la diroccata e antica chiesa di santa Margherita (105 m), posta sull’antico percorso che collegava la Repubblica marinara di Noli con il territorio di Finale. Bellissimo il panorama su Noli visibile dal retro della chiesa.

Panoramica sul mare © Elio Dutto
Il sentiero prosegue aggirando il promontorio. A un primo bivio ignoriamo verso destra un sentiero che scende verso l’Aurelia e, più avanti, uno a sinistra che sale. Poco dopo, andando dritto raggiungiamo quello che rimane di un lazzaretto (73 m), oggi in stato di abbandono. Senza prendere deviazioni il sentiero prosegue in leggera discesa fino alle case di Noli, dove termina.
Prima di tornare a Varigotti con l’autobus n. 40 (fermata sul lungomare nei pressi dell’arrivo) vale la pena fare due passi tra le viuzze del caratteristico borgo.

Scorcio di Noli © Elio Dutto
Romina
20/01/2022 alle 20:06
C’è sempre da imparare e scoprire posti nuovi della nostra bella Italia!
Grazie
Cosso Gisella
21/01/2022 alle 06:16
La descrizione perfetta , bellissimo sentiero , spero di farlo . Grazie
Claudio
21/01/2022 alle 13:27
Il sentiero e’ molto bello. L’ho gia’ percorso varie volte in qualsiasi stagione.
Sara
24/01/2022 alle 13:51
Ma è aperto anche ora con il decreto di chiusura percorsi trekking? Per peste suina? Spero di si
Valerio Dutto
24/01/2022 alle 14:00
Ciao Sara, sì, perché le limitazioni del decreto per la peste suina per il momento sono solo ad est di Savona.
Eleonora Sigismondo
27/01/2022 alle 07:27
Buongiorno! È fattibile con una bimba di quasi sei anni che ha sempre camminato con noi in montagna d’estate?
Valerio Dutto
28/01/2022 alle 09:46
Ciao Eleonora, se è una buona camminatrice può farlo anche la tua bimba 🙂 Il mio consiglio è di scegliere una giornata non troppo calda (questa stagione è perfetta) e, se possibile, lontana dai weekend.
Eleonora Sigismondo
30/01/2022 alle 16:57
Appena conclusa,come annunciato con la cinquenne che si è mostrata assoluta all’altezza dell’escursione! Panorami da dipinto,anche se abbiamo incontrato una giornata nuvolosa,ma direi meglio così viste le temperature! Grazie per questo ennesimo spunto nuovo che aggiungiamo ai nostri ricordi!
Unica pecca, ahimè dovuta alla mancanza di civiltà di molti,la quantità esagerata di immondizia lungo il percorso. Come sempre raccogliamo qualcosa in un sacchetto e lo portiamo via,ma non basta mai….
Elio Dutto
31/01/2022 alle 09:45
Ciao Eleonora, grazie per il feedback. Dispiace solo trovare così tanta immondizia sul percorso. Con tutto quello che se ne parla il maleducato che butta a terra le cartacce lo trovi sempre purtroppo, e chi passa dopo si sente autorizzato ad imitarlo. Un plauso a gente come voi che qualcosa raccoglie. Ciao e buone escursioni!
Piervittorio
30/01/2022 alle 17:27
Bellissimo sentiero, facile, sempre ben esposto verso il mare, con un bel panorama nella quasi totalità del percorso, si cammina nella macchia mediterranea ricca di colori e profumi, nel periodo estivo si incrociano molte persone ed è particolarmente caldo, il parcheggio è problematico nei weekend e nel periodo estivo.
Una bella passeggiata non impegnativa, meglio con calzature da hiking piuttosto che scarpette da corsa.
Consigliatissimo!
Alessandra Cardone
17/08/2022 alle 17:26
Ciao a tutti vorrei chiarire alcuni dubbi:
La lunghezza del percorso indica solo l’andata?
Perché consigliate di prendere il pullman per il ritorno? Non si può fare semplicemente il percorso al contrario?
A settembre si potrà fare oppure le zone per il decreto peste suina sono aumentate?
Elio Dutto
17/08/2022 alle 20:59
Ciao Alessandra. In questo caso la lunghezza del percorso indica solamente l’andata. Certamente puoi tornare a Varigotti facendo il percorso al contrario (però ti tocca risalire e poi scendere…). Non mi risulta che a tutt’oggi ci siano ancora limitazioni per la peste suina e settembre è un buon mese per questo itinerario.