Lou viol des/Il sentiero dei Fiour

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  1. cuneotrekking


    Noemi ed io (Vale) abbiamo ripetuto questo percorso ieri, il 7 agosto. E’ davvero molto bello e lo consigliamo, soprattutto in queste splendide giornate. Anche noi dopo il Colle del Serour abbiamo preso il sentiero a destra, ben segnalato all’inizio, ma che poi si è perso, per cui siamo scesi un po’ alla buona raggiungendo la strada che sale da Sambuco.


  2. Bellissima escursione non vedo l’ora di andarci. Siccome non sono pratico della zona sarebbe molto utile il tracciato gps in formato gpx, spero di non chiedere troppo se no pazienza 🙂


  3. Io e Gaia abbiamo fatto questo bellissimo giro sabato 28 agosto, giornata stupenda, dato il periodo le fioriture erano modeste ma mai viste così tante stelle alpine tutte assieme. Nessun problema con i sentieri.


  4. Ciao a tutti voi.
    L’escursione di oggi con Silvia numero 59 prevede il famoso Sentiero dei Fiori che ci mancava ancora alla nostra lista di territori esplorati delle nostre montagne.
    Seguendo fedelmente il percorso che hanno fatto i ragazzi di Cuneotrekking alle 8:05 io e la mia ragazza siamo al Colle Valcavera per la partenza.
    Il tempo si preannuncia stupendo: non una nuvola in cielo e un leggero vento freddo che raffredda un Sole che batte già forte.
    Seguendo il versante Sud-Ovest del Vallone dell’Arma in direzione Est veniamo invasi dalla fioritura stagionale, a dire il vero risulta un po’ rovinata dalle piogge dei giorni seguenti ma lo spettacolo è incredibilmente bello lo stesso: distese di campi di fiori e nell’aria il loro dolce profumo.
    Grazie al percorso fatto di sali e scendi leggeri in falso-piano procediamo speditamente.
    Nei pressi di Passo D’Eguiette incontriamo quattro escursionisti che seguono la traccia GPS di Cuneotrekking per questa gita.
    Dopo due parole e saluti li superiamo e procediamo.
    Il Monte Omo ci sovrasta, sulle sue pendici un maschio di stambecco si staglia sul cielo e osserva i nostri movimenti.
    Il sentiero si presenta davvero ben tenuto in questo punto, ogni tanto qualche macchia di neve ci rallenta un pochetto ma si va avanti.
    Dopo un po’ il sentiero vira bruscamente verso Sud-Ovest dove spuntano i Monti Nebius e Salè.
    Qui il sentiero scende di quota nella parte terminale del Vallone Serour ben segnato dalle palline di segnalazione ma un po’ invaso dalla rigogliosa vegetazione.
    Qui fanno l’apparizione anche le marmotte con i loro fischi d’allarme.
    Dopo aver superato il bivio per il Colle Salè il sentiero inizia a salire più deciso lungo le pendici Est del Salè.
    Qui il caldo che si è fatto prepotente si fa sentire e rallentiamo il passo.
    Più avanti sul sentiero compaiono le stelle alpine, erano anni che non ne vedevo così numerose…
    Il sentiero continua a salire con pendenza un po’ decisa ma regolare fino al Colle Serour.
    Il panorama dal colle è stupendo: il Vallone degli Spagnoli si estende fino alle pendici del Monte Bersaio, oltre le montagne della Alta Valle Stura, più a destra le vette dell’Altopiano della Gradetta come il Bodoria.
    Qui si scende e si scende decisi nel vallone, ogni tanto il sentiero sparisce un po’ ma è rintracciabile attraverso le sempre precise palline di segnalazione, a volte la pendenza è così decisa che si rischia di perdere l’appoggio sicuro dello scarpone.
    Scendiamo fino quasi al fondo del Vallone dove decidiamo di fermarci per il pranzo e per riposare un po’, in quel punto il simbolo dell’Altopiano della Gardetta, la Rocca la Meja, si staglia fiera nel cielo con la sua inconfondibile forma dolomitica.
    Ci fermiamo un’ora prima di ripartire.
    Qui abbiamo problemi di orientamento: il sentiero va e viene e la vegetazione ha ricoperto le palline, per non parlare delle conseguenze che una mandria di mucche possono fare al suo passaggio.
    In una maniera o nell’altra ci orientiamo attaverso un bosco di abeti fino ad arrivare alla sterrata del Vallone Chiaffrea, che ci avrebbe riportati verso il Colle Valcavera.
    Non ci piace molto questo posto, molto monotono come vista.
    Qui il caldo ci martella inesorabilmente con l’arrivo del Mezzogiorno, un sole battente come un martello pneumatico ci massacra, Silvia fatica a salire io reggo ancora ma salgo un po’ male.
    Ci dobbiamo fermare diverse volte.
    Ad ogni modo arriviamo al punto in cui il sentiero GTA si stacca dalla sterrata per puntare deciso verso il Colle Valcavera.
    Silvia non c’è la fa più, l’ha vinta il caldo e la fatica.
    Decido di lasciarla riposare mentre io prendo anche il suo zaino per proseguire verso il colle e la macchina, il peso di due zaini pieni si fa sentire e fatico parecchio per raggiungere la nostra macchina.
    Qui incontro i quattro escursionisti visti nella mattinata e ci scambiamo qualche minuto di opinioni sul sentiero che abbiamo intrapreso insieme in questa giornata.
    Poso gli zaini in macchina e torno indietro per recuperare Silvia, la trovo che stava già salendo.
    Così faticosamente arriviamo alla macchina alle 14:45.
    Escursione molto caratteristica che esplora anche territori un po’ nascosti della Valle Stura, lunga e faticosa ma che riesce ad appagare grazie alla vista della fioritura.
    Io e Silvia ci è piaciuta ma credo che per un po’ non la faremo di nuovo :-).
    Un saluto da Mattia e Silvia da Mondovì.


    • Ciao Mattia
      Quello che hai fatto è un bel percorso vario un po’difficile nella seconda parte ma forse non adatto in questo periodo, meglio aspettare il mese di luglio per la grande quantità di fiori.Sono sempre interessanti e coloriti i tuoi racconti e danno l’idea della fatica che avete fatto.Un saluto a te ea Silvia. Alla prossima


  5. Buongiorno,
    qualcuno ha fatto di recente il tratto di discesa nel vallone degli Spagnoli? Al momento è percorribile?

    Grazie!


    • Buongiorno, il 24-06-2021, ho effettuato questo itinerario partendo nei pressi del rifugio Carbonetto. Non ho avuto problemi nella discesa lungo il vallone degli Spagnoli, se non, ormai vicino al gias Mure’, una qualche incertezza a causa dell’ erba alta e tracce di animali.


      • Ti ringrazio Roberto. Questo era uno degli itinerari che mi attiravano di più della Valle Stura, mi sarebbe dispiaciuto non riuscire a percorrerlo! Proverò a farlo allora.