La partenza è situata cento metri a sinistra dopo la rotonda di entrata in Alagna Valsesia (“Im Land” per i walser). Seguiamo il sentiero n. 3 (segnalazione) percorrendo la stradina che passa davanti alla stazione di carabinieri. Girando pochi metri dopo a sinistra tra le case iniziamo la salita nella valle del torrente Otro.
Una seconda segnalazione (a destra) ci dirige sulla mulattiera lastricata che comincia con una vera e propria salita sostenuta tra la folta vegetazione presente quasi fino all’arrivo.

Nel primo tratto di salita © Cuneotrekking

Passaggio nei pressi di una cappella © Cuneotrekking
Dopo aver traversato una stradina riprendiamo il tratto a zig-zag in mulattiera per raggiungere il bivio che, in una manciata di minuti, con deviazione facoltativa, ci porta alla caldaia d’Otro, una splendida cascata incassata in uno stretto vallone laterale.

La caldaia d’Otro © Cuneotrekking
Tornati sui nostri passi perveniamo a un bivio con fontana.

Sosta ad una fontana © Cuneotrekking
Tralasciata a sinistra l’indicazione Gender Tailly (sarà la nostra via di ritorno) proseguiamo la salita nel bosco raggiungendo più sopra il cosiddetto sasso della Madonna.
La tradizione vuole che la Madonna, salendo per questo sentiero, si fosse accollata il carico di tutti i fardelli portati dai viandanti. Erano così pesanti che, appoggiando la mano sul sasso per alzarsi, lasciò per sempre la sua impronta.

Il sasso della Madonna © Cuneotrekking

Si posano le mani sul sasso della Madonna © Cuneotrekking
Poco più su passiamo accanto alla cappella di Follu e ancora più sopra a una miniera di manganese acquistata e sfruttata anche dalla Fiat per ricavarne acciaio necessario per l’aeronautica.

Oratorio © Cuneotrekking
La mulattiera, mantenendo la sua ripidezza, prosegue il suo corso a serpentina nel bosco fino a raggiungere il pianoro antistante la borgata Follu (1664 m), costituita da una cappella dedicata alla Madonna della Neve e circondata dalle splendide abitazioni walser in pietra e legno poste su uno stupendo ripiano erboso.

Poco prima del pianoro © Cuneotrekking

Arrivo alla chiesa della Madonna della neve © Cuneotrekking
Pochi metri più avanti si può accedere al rifugio zar-Senni, buon punto di ristoro per gli escursionisti.

Abitazioni walser © Cuneotrekking

Il rifugio © Cuneotrekking

La frazione Dorf © Cuneotrekking
Pensiamo sia giusto e doveroso dare qualche informazione sui walser e sul loro modo di vivere.
Questa popolazione, di lingua alemanna, proveniente dal vallese (Svizzera), spinta da un notevole incremento demografico si è instaurata in alcune parti del Tirolo e del Liechtenstein, e da noi in alcune zone del Piemonte e valle d’Aosta fin dalla fine del 1200, colonizzando le zone meno frequentate e impervie delle valli. Con la loro nota laboriosità, disboscando e dissodando i terreni incolti, si stanziarono creando svariati nuclei abitativi di otto/dieci case costruite con i materiali presi in loco: pietre per il basamento delle case e lose per la copertura dei tetti, abeti per il tamponamento dei muri e larici per i travi del tetto.
Vivevano con i prodotti coltivati sul posto: segale, miglio e con lo sfruttamento dei pascoli di alta quota, mentre con la canapa e lana le donne tessevano i loro vestiti dai colori sgargianti. Le scarpe le facevano col feltro. Ogni famiglia teneva con sé qualche mucca, pecora o capra che forniva loro latte, formaggi e la lana per i vestiti.
I walser erano molto religiosi e nel loro villaggio, oltre a un forno comune per il pane, non doveva mancare una cappella chiamata “Oratorio”. Guardando l’esterno delle loro abitazioni, ciò che salta subito all’occhio sono le pertiche trasversali tutt’intorno alla casa circondata dalla lobbia. Servivano per l’essicazione del fieno, della segale e della canapa, che qui venivano stesi una decina di giorni per poi essere riposti nella parte più alta della casa.
L’abitazione vera e propria (cucina, stalla e soggiorno) si sviluppava al piano terra; in quello superiore c’erano le camere da letto. La loro lingua è stata parlata fino ai giorni nostri, ma pian piano andrà a scemare con la scomparsa delle persone più anziane.
Può essere molto interessante la visita approfondita al Walsermuseum in frazione Pedemonte (qualche centinaio di metri oltre Alagna), dove si può visitare una casa del 1628 riportata fedelmente ai suoi caratteri originali.
Proseguendo oltre Follu, visitiamo ancora le piccole frazioni di Dorf e Scarpia (1726 m), molto ben tenute, con case ristrutturate e i loro orticelli con fiori, tanti fiori. Il sentiero prosegue ancora verso l’Alpe di Pianmisura piccola (1782 m) e grande (1854 m).

Antico forno della frazione Dorf © Cuneotrekking

Case walser della frazione Scarpia © Cuneotrekking
Dalla località Scarpia seguiamo il sentiero Gender (Dsender per i walser) che ci riporterà alla base con un percorso ad anello. A un primo bivio abbandoniamo il sentiero Gender seguendo l’indicazione più diretta per Alagna, svoltando a destra a un secondo bivio.
Più in basso, scavalcato un rio su un ponticello in legno, proseguiamo la discesa accentuata nel bosco ricongiungendoci a una strada più ampia che prosegue il tratto sulla sinistra orografica di un rio con cascate, tornando più in basso sul percorso effettuato in mattinata nei pressi della fontana.

Scendendo sul sentiero Gender © Cuneotrekking

Il sentiero si allarga © Cuneotrekking
Da lì proseguiamo la discesa in mulattiera scendendo alla stradina sottostante. Svoltando a sinistra e poco più avanti a destra in un sentiero, torniamo in Alagna Valsesia nei pressi della chiesa parrocchiale con un percorso leggermente diverso dall’andata. Da lì, lungo la via centrale del paese, torniamo al punto di partenza.

La stradina lastricata © Cuneotrekking

Ultimi passi in direzione di Alagna Valsesia © Cuneotrekking
Maurizio
30/08/2019 alle 13:30
Splendida proposta. Ho proprio voglia di un giro per rilassarmi e ‘scollegarmi’ completamente dal resto. Mi sembra un’ottima opportunità.
Grazie, anche per queste Vostre avanscoperte in siti un po’ diversi da quelli normalmente presentati.
Buon WE a Tutti … in terre Walser 🙂
Elio Dutto
30/08/2019 alle 17:56
Ciao Maurizio. Ogni tanto ci capita di fare anche escursioni fuori porta. È un buon modo per scoprire posti nuovi in luoghi diversi. Grazie e buon week-end anche a te. Ciao
Cinzia
03/09/2019 alle 16:59
Bell’idea! Vorrei provarci… Se non erro la salita è tutta all’inizio, giusto? Quanto bisogna calcolare camminando tranquilli, secondo te?
Elio Dutto
03/09/2019 alle 21:08
Ciao Cinzia. La salita ripida è così fino al raggiungimento del pianoro finale. Calcola circa due ore con passo tranquillo. Ciao
Cinzia
04/09/2019 alle 17:36
Fatto oggi: siamo fuori allenamento, la salita è stata abbastanza impegnativa, ma è un giro davvero bello ed arrivare lassù, tra quelle casette in un pianoro con tanta quiete e tanti colori, ha ripagato di tutte le fatiche!! Grazie mille delle tue prezione e precisissime indicazioni!
Elio Dutto
04/09/2019 alle 18:59
Ciao Cinzia, sono contento che hai potuto fare questa bella escursione. Anche se un po’ impegnativa, alla fine ti sei sentita soddisfatta. Ciao, alla prossima.