Purtroppo nel punto in cui inizia e si conclude l’anello non ci sono spazi per lasciare l’auto, per cui dobbiamo fare i primi cinquecento metri su provinciale, non troppo trafficata, ma con poco spazio a lato della carreggiata. Questa prima parte non è particolarmente interessante, ma non bisogna lasciarsi scoraggiare.
Dal parcheggio seguiamo la strada in direzione nord-est fiancheggiando il municipio. Alla curva svoltiamo a sinistra (direzione Sale san Giovanni). Duecento metri dopo abbandoniamo la provinciale per svoltare a destra su una strada secondaria in direzione dell’arboreto Prandi. Passiamo accanto a alcune costruzioni un po’ disordinate.
Dopo una breve salita arriviamo a un bivio, dove imbocchiamo la sterrata in leggera discesa a sinistra (a destra la strada è sbarrata). Ci aspetta un tratto un po’ cupo e ombroso dove seguiamo le frecce arancioni che identificano uno dei tre sentieri segnalati nella zona (arancio, azzurro e verde).

Sulla sterrata nel tratto cupo e ombroso © Valerio Dutto
In breve arriviamo all’ingresso dell’arboreto Prandi, un bosco di 12 ettari fortemente voluto nella prima metà del Novecento da Carlo Prandi, ferroviere appassionato di botanica, che vi piantò molte specie rare provenienti da tutto il mondo. L’arboreto, abbandonato dopo la morte di Prandi avvenuta nel 1961, è rinato nell’ultimo decennio.

Nell’arboreto Prandi © Valerio Dutto
Continuiamo sulla sterrata che ci fa superare un tornante dopo il quale si aprono delle belle viste verso Sale san Giovanni, arroccato su un poggio. Alcuni pannelli illustrano le principali specie che incontriamo. Siamo sul percorso ginnico “natural-mente”, con aree attrezzate per fare esercizi.
Arriviamo alla bella cascina Prandi (570 m), dove abbandoniamo il sentiero arancione e proseguiamo a sinistra seguendo le indicazioni per la località Poggio.
Poco oltre superiamo una sbarra che delimita la fine dell’arboreto. Dopo un tratto sempre su sterrata comincia una breve risalita che ci porta a monte delle case Conti.

Usciti dall’arboreto Prandi © Valerio Dutto

Tronco o viso? © Valerio Dutto
Qui risbuchiamo su asfalto e il percorso cambia completamente. Il panorama si fa grandioso sulle colline con dietro le Alpi Liguri innevate, con splendide visuali sul castello dei marchesi Incisa di Camerana e l’antica pieve di san Giovanni Battista, da cui passeremo al ritorno.
Imbocchiamo la strada asfaltata verso destra, svoltando poi quasi subito a sinistra sulla provinciale arrivando al Poggio (610 m).

Poggio, uno splendido balcone panoramico © Valerio Dutto
Svoltiamo quindi a destra seguendo le frecce azzurre in direzione della cascina Carettini. Ci aspettano cinquecento metri di falsopiano su una stradina poco trafficata dalla quale si aprono splendidi scorci sulle colline e, dietro di loro, la Bisalta.
Arriviamo a cascina Carettini (625 m), splendidamente ristrutturata e in incantevole posizione dominante, dopo cui inizia uno dei tratti più belli e panoramici dell’intero percorso.

Oltre cascina Carettini © Valerio Dutto

Le Alpi Liguri innevate fanno da sfondo © Valerio Dutto

Passeggiando gustandoci lo splendido panorama © Valerio Dutto

Proseguendo © Valerio Dutto
Arrivati a un pilone abbandoniamo il percorso azzurro e svoltiamo a sinistra (indicazioni per cascina Giavellotto). Percorriamo un panoramico crinale, posto ideale per fare una pausa rilassante.

Il panoramico crinale © Valerio Dutto

Sale san Giovanni © Valerio Dutto

Pausa relax © Valerio Dutto
Inizia così la discesa e in breve arriviamo alle case Giavellotto (580 m), dove ritroviamo l’asfalto e il percorso azzurro. Svoltiamo a sinistra su asfalto, ma lo abbandoniamo dopo meno di cento metri per svoltare a destra sulla sterrata che passa ai piedi di alcune belle case (ignorando un sentierino segnalato che si stacca alla nostra sinistra).
Il tratto da qua in poi è spesso fangoso, per cui lo sconsigliamo dopo piogge recenti: in quel caso meglio proseguire su asfalto!

La Bisalta, a sinistra, appare dietro le colline © Valerio Dutto

Sulla sterrata che scende oltre le case Giavellotto © Valerio Dutto

Scendendo © Valerio Dutto
Scendiamo sulla sterrata seguendo i cartelli “TM”, trail del Marenchetto, fino a quando non attraversiamo un rio, oltre il quale riprende la salita. Ci aspetta il tratto più fangoso, su una altrimenti piacevole sterrata che sale tra coltivazioni di lavanda e altre erbe officinali come salvia, timo, melissa e rosmarino. Non a caso Sale san Giovanni è conosciuto come “la Provenza piemontese” e tanti vengono a giugno nel periodo della fioritura a scattare foto suggestive.

La provenza piemontese © Valerio Dutto

Quanto fango! © Valerio Dutto
La salita nell’ultimo tratto si addolcisce e arriviamo davanti alla splendida e antica pieve di san Giovanni Battista, fino al XIV secolo chiesa parrocchiale, ora fuori dal centro abitato.

Alle nostre spalle il Monviso fa capolino dietro le colline © Valerio Dutto

Ormai siamo vicini a Sale san Giovanni © Valerio Dutto
Imbocchiamo la stradina asfaltata dalla parte opposta che, in leggera salita, costeggia la pieve. Salendo passiamo accanto alla curiosa piramide dell’Osteria delle erbe, subito dopo la quale teniamo la sinistra. Puntiamo verso il castello dei marchesi Incisa di Camerana, la costruzione più pittoresca del vecchio borgo, ora residenza privata, in incantevole posizione dominante.
Sale san Giovanni è davvero un gioiellino. Tra le strade abbiamo ancora il piacere di vedere un presepio fatto di statue ad altezza naturale.

Accanto al muro di cinta del castello dei marchesi Incisa di Camerana © Valerio Dutto

Statue del presepio ad altezza naturale © Valerio Dutto
È curioso che due paesi così piccoli e così vicini, Sale delle Langhe e Sale san Giovanni, facciano entrambi comune. In effetti originariamente erano uniti, poi nel 1948 si divisero a causa di antichi dissidi. Un’altra curiosità: il primo battezzato nel neo comune di Sale delle Langhe non fu un bimbo qualunque, ma Aldo Grasso, noto critico televisivo e giornalista per il Corriere della sera.
Seguendo l’istinto arriviamo alla piazzetta dell’ufficio postale, ci infiliamo nel suggestivo vicolo Comune e svoltiamo a sinistra scendendo a valle del paese.

Il suggestivo vicolo Comune © Valerio Dutto
Dopo una ripida discesa verso una casa più in basso svoltiamo a sinistra su una sterrata che ci riporta sull’asfalto di via Pisterno. Al bivio svoltiamo verso sinistra, ma di nuovo abbandoniamo l’asfalto quasi subito per un sentiero che scende a destra.
Ci aspetta un tratto ripido e sporco, con alberi crollati e rovi, che con mia figlia Giorgia superiamo con qualche difficoltà. Per fortuna però è breve e in poco tempo chiudiamo l’anello. Non ci restano che gli ultimi cinquecento metri su provinciale per tornare al parcheggio soddisfatti per questo bel giro.
federico
05/02/2020 alle 00:22
Buon giorno sig Valerio, sono federico e ieri, lunedì 2 febbraio, in compagnia di moglie ho provato il percorso da Lei provato i 17 gennaio. Corredato da immagini molto belle ma più ancora accattivanti e descritto nei dettagli in modo esauriente anche per chi come noi non conosce assolutamente percorsi in Langa o Roero. Molto spesso da quando abbiamo trovato il Vostro sito, camminiamo sui vostri percorsi. Grazie, ci permettete di scoprire percorsi bellissimi e sempre siamo riusciti a scegliere quelli che si adattano anche a chi come me, ha scoperto la Montagna non più giovanissimo.
P.S. Mi scuso ma mi permetto di dirle che nella descrizione del percorso, al secondo capoverso dopo CASE CONTI quando dice imbocchiamo la strada asfaltata verso destra , svoltando quasi subito a sinistra arrivando al poggio, dovrebbe invertire: asfaltata verso sinistra, svoltando poi quasi subito a destra. si nota anche nell’immagine. Per noi non è stato un problema, la giornata era bellissima e dopo qualche centinaio di metri ci siamo accorti di aver sbagliato. Tornando sui nostri passi abbiamo ripreso le Sue indicazioni. Grazie ancora e……… buone camminate federico de giorgis
Valerio Dutto
05/02/2020 alle 11:49
Ciao Federico, grazie per il feedback! Guarda, in realtà intendevo proprio che arrivati sopra alle case Conti occorre svoltare a destra (sul breve tratto di strada asfaltata), poi a sinistra (sulla provinciale) fino al Poggio (dove si svolta di nuovo a destra). Comunque provo a renderlo più chiaro. Grazie e buone camminate!
Elena
12/06/2020 alle 10:02
Buongiorno. Ho scoperto questa interessante pagina curiosando in rete, cercando percorsi nei pressi delle coltivazioni della lavanda.
In questi giorni molto si legge sui social su questa Provenza piemontese…..
E’ visibile quindi percorrendo questo anello? In questi giorni potrebbe essere il percorso giusto per apprezzarne la fioritura? Grazie mille.
Elio Dutto
12/06/2020 alle 13:28
Ciao Elena. Per la lavanda mi sa che sarebbe meglio aspettare ancora qualche giorno per la fioritura, visto che il tempo non è di aiuto. Direi verso fine mese. Ciao.
Roberta
22/06/2020 alle 16:19
Buongiorno,
complimenti per la sua pagina, davvero interessante.
Sabato farò una passeggiata al tramonto a Sale San Giovanni per vedere la lavanda, lei ritiene che questo anello sia consigliabile da effettuare in questo periodo oppure è troppo caldo?
In alternativa avrebbe dei suggerimenti per delle escursioni nei dintorni di Sale?
Grazie 1000!