Dal parcheggio scendiamo su via Capris, la strada che attraversa il paese.

Dal parcheggio è ben visibile il sacrario partigiano di san Bernardo che raggiungeremo più tardi © Valerio Dutto

La Alpi Marittime (a sinistra spicca il monte Matto). Nel cielo una delle numerose mongolfiere che decollano da Mondovì. © Valerio Dutto
Dirigendoci verso nord scendiamo tra le case fino alla piccola cappella di san Sebastiano, dove prendiamo la strada che scende a destra in direzione Montiglio. A una curva continuiamo a seguire la strada che prosegue a destra in piano. Siamo nel punto più basso dell’intero itinerario.
Dopo circa un chilometro ignoriamo la deviazione a destra in discesa verso Vignali e, poco oltre, a un bivio (palina), svoltiamo a sinistra in direzione I Ciri. Iniziamo a risalire il panoramico crinale che offre notevoli scorci verso il castello di Cigliè e l’onnipresente Monviso da un versante e verso Rocca Cigliè dall’altro.

L’imponente castello medievale dei conti Capris © Valerio Dutto
Ci troviamo in zone dalla forte vocazione agricola, coltivate con le viti da cui si ottiene il Dolcetto, ma anche bianchi e spumanti.
La stradina finisce dalla cascina Zanformento. Passando nel cortile proseguiamo oltre, poi a un bivio svoltiamo sulla sterrata a destra inizialmente in leggera discesa.
Ci infiliamo tra noccioleti e poi boschi misti fino ad arrivare alle case di Ambrogi, dove riprende l’asfalto. Lo seguiamo fino alle case della località La Gava, dove appena prima c’è un bivio. Per ora teniamo la destra, ma al ritorno saliremo invece a sinistra.
Appena oltre, a una palina, abbandoniamo l’asfalto per svoltare a destra sulla sterrata che sale verso vigne e noccioleti.

Sul crinale © Valerio Dutto
Quando questa finisce continuiamo a costeggiare le vigne (indicazioni assenti) mantenendoci all’incirca sul crinale fino a che, qualche centinaio di metri oltre, non ritroviamo una sterrata.

Panorami straordinari che si estendono fino al Monviso © Valerio Dutto
Arriviamo così a un bivio nei pressi di un piloncino. Svoltiamo a destra in leggera salita e, superato un dosso, scendiamo nuovamente su asfalto. Svoltiamo a destra e arriviamo alla frazione I Ciri, al confine con il comune di Bastia. Qua troviamo la cappella di san Gottardo, del XVII secolo.
Svoltiamo a sinistra e per circa seicento metri seguiamo l’asfalto sulla strada inferiore in direzione Bastia Mondovì. A un bivio svoltiamo a sinistra in salita in direzione del sacrario partigiano di san Bernardo, che troviamo alla nostra destra duecento metri oltre.

Il sacrario partigiano di san Bernardo © Valerio Dutto
Situato in splendida posizione panoramica offre una vista mozzafiato sull’intero arco alpino dominato dal Monviso e sulle Langhe. In basso sono ben visibili le ampie e sinuose anse del Tanaro.

La città di Mondovì sovrastata dal massiccio della Bisalta © Valerio Dutto

Che panorami! © Valerio Dutto
Il sacrario partigiano di san Bernardo è stato eretto su un’altura nel comune di Bastia Mondovì nel 1949 a ricordo degli oltre ottocento caduti del 1° Gruppo Divisioni Alpine che combatterono in zona. I loro nomi sono incisi sulle lapidi bianche che delimitano il lungo viale d’ingresso che parte da un altissimo obelisco.
Torniamo sui nostri passi a I Ciri e questa volta seguiamo l’asfalto in direzione Cigliè. Dopo poco meno di un chilometro bivio svoltiamo a sinistra sulla stradina asfaltata che ci riporta a La Gava (indicazioni per Ambrogi-Merluzzi). Verso la fine delle case la strada si biforca e noi svoltiamo a destra sempre su asfalto innalzandoci sul crinale.
Praticamente in cima deviamo a sinistra in direzione della bellissima cappella di san Giorgio, posta su un panoramico poggio, punto più alto dell’itinerario.

Cartello che indica la deviazione verso la cappella (foto scattata a novembre 2020) © Valerio Dutto
Circondata da tavoli e panche è il posto ideale per una sosta rilassante.
I principali dipinti delle cappelle sono opera del “Maestro di Cigliè”, anonimo artista della metà del Cinquecento così chiamato non perché originario di questo paese, ma perché il ciclo di affreschi più importante a lui attribuibile è quello della cappella di San Dalmazzo a Cigliè. Opera sua è anche lo straordinario Giudizio universale del santuario della Madonna dei Boschi di Boves.

La bellissima cappella di san Giorgio (foto scattata a novembre 2020) © Elio Dutto
Dopo una meritata pausa proseguiamo sul crinale fino alla cascina Frumento. L’asfalto termina e la stradina diventa sterrata, prima in piano e poi in ripida discesa, e ci riconduce a cascina Zanformento.

Cigliè con il suo castello (a sinistra) e la parrocchiale (al centro) circondati dall’arcata di montagne © Valerio Dutto

Oltre cascina Frumento © Valerio Dutto
Non ci resta che ripercorrere a ritroso le tracce del mattino fino alla cappella di san Sebastiano e poi all’auto dove chiudiamo uno splendido e panoramicissimo itinerario.

Di nuovo alla cappella di san Sebastiano © Valerio Dutto
Prima di concludere saliamo alla chiesa parrocchiale san Pietro e Paolo del 1670, di stile barocco, dove su una pietra sono indicate le principali cime che possiamo osservare e che arrivano alle lontane Alpi Pennine.

La chiesa parrocchiale san Pietro e Paolo (foto scattata a novembre 2020) © Elio Dutto
Poi ci dirigiamo verso sud facendo un giro intorno all’imponente castello medievale dei conti Capris, ancora oggi residenza privata. Ai suoi piedi si trova la pregevole Confraternita di san Giovanni Battista, con affreschi del Cinquecento, straordinario balcone panoramico verso le Alpi Liguri.

La via del paese che conduce al castello (foto scattata a novembre 2020) © Elio Dutto
Monica Tesio
24/01/2021 alle 22:35
Ciao Valerio,vorrei fare questo giro martedì 26….dici che è possibile o ci sarà ancora troppa neve sul percorso?
Grazie e tanti complimenti
Alessandro
25/01/2021 alle 15:08
Ciao, volevo avere informazioni in più per la passeggiata gourmet del 31 Gennaio. Grazie