Risaliamo la strada asfaltata e dopo un centinaio di metri, a un bivio ai piedi di un noccioleto, svoltiamo a sinistra iniziando l’anello vero e proprio visto che faremo ritorno da destra.
Raggiunte le case di la Montà svoltiamo a sinistra sempre su asfalto in direzione san Giacomo.

Verso località san Giacomo © Valerio Dutto
La strada compie un semicerchio ai piedi di alcuni vigneti e affianca una affascinante fila di cipressi che termina alla località san Giacomo, una stupenda tenuta settecentesca con tanto di cappella. La villa fu acquistata dal presidente Luigi Einaudi che a inizio Novecento la ristrutturò per farne la sua residenza privata.

La cappella di san Giacomo preceduta da una fila di cipressi © Valerio Dutto
La storia di Dogliani è strettamente legata a quella di personaggi illustri, a partire da Luigi Einaudi, presidente della Repubblica Italiana, al figlio Giulio Einaudi, noto editore, e al nipote Ludovico Einaudi, pianista e compositore. A Dogliani nacque l’imprenditore Michele Ferrero, fondatore dell’omonimo colosso dolciario, e vi hanno vissuto lo scrittore Giorgio Bocca e l’editore Carlo De Benedetti. Ancora oggi vi torna spesso il giornalista e critico televisivo Aldo Grasso.
Sulla collina a destra fa splendida mostra di sé la cascina del mezzadro, ora del pianista e compositore Ludovico Einaudi. Proseguiamo ai suoi piedi con ottimi scorci panoramici su Monchiero alto e Novello e aggiriamo una cascina dove termina l’asfalto. Procediamo quasi in piano sulla strada bianca per poi scendere verso cascina la Fusina.

Sulla strada bianca verso cascina la Fusina © Valerio Dutto
Appena prima svoltiamo a sinistra sulla sterrata che passa tra vigneti ai suoi piedi e poi riprende a salire.

Sulla sterrata ai piedi di cascina la Fusina © Valerio Dutto

Grappolo d’uva (foto di ottobre 2020) © Valerio Dutto

La sterrata riprende a salire © Valerio Dutto
Raggiunta la strada asfaltata svoltiamo in salita a destra.

Sulla stradina asfaltata © Valerio Dutto
Poco più su ci immettiamo su un’altra strada dove svoltiamo a sinistra in direzione di santa Lucia. Di qua godiamo di ottimi panorami verso il Monviso che appare sempre più maestoso dietro le vigne.

Sguardo all’indietro sul tratto appena percorso (foto di ottobre 2020) © Elio Dutto

La borgata santa Lucia © Valerio Dutto

Il Monviso che appare sempre più maestoso dietro le vigne (foto di ottobre 2020) © Valerio Dutto
Poco prima delle case della borgata santa Lucia svoltiamo a destra.

Prima di arrivare a santa Lucia svoltiamo a destra © Valerio Dutto
Dopo una breve discesa la strada riprende a salire.

Il tratto in discesa (foto di ottobre 2020) © Elio Dutto

Sguardo all’indietro verso santa Lucia (foto di ottobre 2020) © Elio Dutto
Affianchiamo cascina Toscana, dietro cui appaiono begli scorci verso Monforte d’Alba, compiamo una curva a gomito, saliamo ancora per trecento metri e, superato un doppio tornante, abbandoniamo la strada asfaltata per svoltare a destra su una sterrata.
Percorriamo in falso piano il bellissimo e panoramico crinale delimitato dalle vigne da una parte e da un boschetto dall’altra che ci conduce alla sommità del bricco san Bernardo, punto più alto del percorso, dove vale la pena fare una sosta per godere del panorama.

Il panoramico crinale (foto di ottobre 2020) © Valerio Dutto

Nei pressi del bricco san Bernardo (foto di ottobre 2020) © Valerio Dutto
Scendiamo a borgata Nocello, dove inizia l’asfalto. Lo abbandoniamo dopo neanche un centinaio di metri per svoltare a destra su una sterrata che risale verso il crinale, dove svoltiamo a sinistra tra i vigneti.

La sterrata che risale verso il crinale dopo borgata Nocello (foto di ottobre 2020) © Valerio Dutto
Più avanti svoltiamo a sinistra in discesa arrivando a un incrocio dove convergono molte stradine. Prendiamo la seconda a destra, ma quasi subito la abbandoniamo per scendere a sinistra su una capezzagna. Ci teniamo ai margini delle vigne, poi al fondo svoltiamo a sinistra su un prato. Per un breve tratto il sentiero non è visibile, ma appena si infila nel bosco torna evidente.
Scendiamo superando senza difficoltà alcuni alberi recentemente crollati e teniamo la destra all’unico bivio, fino ad affiancare un rudere ai piedi del quale torniamo su asfalto. Non ci resta che percorrere la stradina a destra in discesa per qualche centinaio di metri fino al bivio iniziale dove svoltiamo a sinistra chiudendo l’anello e tornando all’auto.
Laura Balocco Supporter
02/06/2021 alle 00:15
Un itinerario meraviglioso. Abito a pochi chilometri e non conoscevo questo gioiellino a pochi passi da casa. Un bellissimo paesaggio e tanta quiete.
Itinerario come sempre spiegato nel dettaglio.
Grazie.
Giulia
02/06/2021 alle 17:50
Bellissimo percorso!! È piaciuto moltissimo sia a noi che ai nostri cani :))
Grazie!!