Seguendo la scorciatoia segnalata tendente ad evitare un lungo tornante della strada ci riportiamo sulla sterrata presso una croce lignea. Qualche decina di metri dopo, appena superato il ponte in cemento sul Rio Milanese, svoltiamo a sinistra iniziando la salita su alcune tracce visibili che, di tanto in tanto, vanno ad incrociare una stradina erbosa. Il tratto seguente sale gradatamente la china tenendosi a poca distanza dal Rio in mezzo ad una moltitudine di fiori multicolore.

In salita sulla china erbosa © Cuneotrekking
Più su arriviamo nei pressi di una grangia (1991 m). Proseguiamo oltre sul sentiero che, gradatamente in salita, si allontana dal valloncello verso destra. Superati alcuni tratti più ripidi con un piccolo semicerchio ci riavviciniamo al centro del vallone su un piccolo ripiano.

Verso il centro del vallone © Cuneotrekking
Oltre il rio, proseguiamo con un traverso verso la parte sinistra di un grande ammasso roccioso (quotato 2306 m) visibile al centro della conca. Raggiungiamo in breve un bel ripiano (Pian Malaneuit) dove stanno pascolando alcuni cavalli di razza merens.

Cavalli di razza merens al pascolo poco sotto il Colle di Luca © Cuneotrekking

Sguardo all’indietro in prossimità del colle © Cuneotrekking
Il colle di Luca (2436 m) è finalmente ben visibile sulla destra, appena al di sopra di una estesa macchia di neve. Lo raggiungiamo alle 10,30.

Il Colle di Luca appena sopra la macchia di neve © Cuneotrekking
La Punta Rasciassa è posta a destra del colle (est) e si raggiunge con circa 230 metri di dislivello. Iniziamo subito la salita sulle rocce puntando ad un grande torrione rossastro. Ogni tanto qualche “ometto” indica il percorso. Nei pressi del torrione ci teniamo a destra per andare a raggiungere una conca pietrosa dalla quale è già visibile la croce di vetta.

In salita verso la Punta Rasciassa © Cuneotrekking

Dalla conca è già visibile la croce di vetta © Cuneotrekking
Nelle vicinanze della punta ci spostiamo sul versante est per superare l’ultimo tratto ripido.

Gli ultimi metri in salita di Silvio © Cuneotrekking
Il panorama che possiamo ammirare a giro d’orizzonte dalla cima è grandioso ed è dominato a nord-ovest dal vicinissimo Monviso e dal Viso Mozzo (3015 m), ad ovest dalla Cima delle Lobbie (3015 m) e a sud-est dalla Cima di Crosa (2531 m) e, più a sinistra, dalla Testa di Garitta Nuova (2385 m).

Arrivo sulla cima © Cuneotrekking

A sinistra la Cima delle Lobbie, a destra il Monviso © Cuneotrekking
Importante è anche la vista che si ha sulle più distanti Marittime.
Restiamo in punta un quarto d’ora poi un gelido vento (non dobbiamo dimenticare che il giorno prima sono scesi alcuni centimetri di neve) ci convince a ridiscendere nuovamente al Colle di Luca. Dalla conca posta sotto la cima scendiamo diagonalmente verso ovest con un diverso itinerario ritrovando, più in basso, il sentiero che perviene dal lontano Colle di Cervetto e, tagliando trasversalmente la Rasciassa, conduce al Colle di Luca. L’escursione non è finita perché vogliamo continuare con un interessante anello che si sviluppa verso ovest portandoci, prima del ritorno verso valle, a toccare il bel lago di Luca. Proseguendo quindi con alcuni sali-scendi risalenti la cresta andiamo a superare un piccolo nevaio, poi un grande roccione che aggiriamo a destra per raggiungere quota 2575 m.

Nuovamente in salita verso il lago di Luca © Cuneotrekking

Il grande roccione che superiamo a destra © Cuneotrekking

Da quota 2575 veduta verso la Punta Rasciassa © Cuneotrekking
Iniziamo la discesa sul sentiero ancora imbiancato di neve fresca verso il lago di Luca, per ora ancora nascosto alla nostra vista.

Neve fresca sul sentiero di discesa al lago © Cuneotrekking

Genzianelle tra la neve © Cuneotrekking
Più avanti, superato un avvallamento, il lago si mostra in tutta la sua bellezza. La discesa è piacevole e in poco tempo raggiungiamo le rive (2371 m) ed il grazioso rifugio privato, posto ideale per il nostro spuntino. Ora il tempo è migliorato e possiamo fermarci un bel po’ in questa conca idilliaca.

Il lago di Luca © Cuneotrekking

Sulle sue rive © Cuneotrekking

La splendida conca lacustre col rifugio privato © Cuneotrekking
Più tardi riprendiamo la discesa che parte dall’emissario del lago e va a lambire il piccolo lago Lauserot, poi passa nelle vicinanze del laghetto Cibùo (2187 m) per ridiscendere in fine nei pressi di rio Milanese concludendo l’anello in prossimità del ponte. Poi l’ultimo tratto di discesa sulla scorciatoia.

Sulla strada del ritorno © Cuneotrekking
Claus72
14/07/2014 alle 23:14
sto itinerario mi piace assai!:-)….grazie
Elio Dutto
15/07/2014 alle 11:24
Grazie a te Claus!
Albino
15/07/2014 alle 07:52
Penso che lo rifarò a breve. Ormai sono anni che non vado più al lago di Luca. Ottima recensione, come sempre. Bravi!
Elio Dutto
15/07/2014 alle 11:23
Grazie Albino!
Mattia Bertero Supporter
12/06/2016 alle 17:34
Ciao a tutti voi.
L’escursione di questa mattina assieme a Silvia (giunti a quota 58 insieme) voleva svolgersi esattamente come l’itinerario proposto qui su Cuneotrekking, l’anello del Lago di Luca assieme alla Punta Rasciassa che per me risulta una cima importante: fu la prima cima importante che ho affrontato assieme a mio nonno alpinista (che mi insegnò per anni la montagna portandomi in giro per le nostre vallate), avevo 8 anni.
Dopo 21 anni era tempo di tornarci.
Alle 8:45 siamo appena sopra Colletto di Sopra per iniziare, il tempo è sereno ma molto variabile, nuvole minacciose viaggiano sopra le vette.
C’è tanta umidità ma procediamo a passo spedito lungo una traccia di mulattiera che segue il Rio Milanese verso il Colle di Luca.
Il tempo però peggiora: una nebbia risale il vallone e rischia di coprire tutto.
Procediamo attraverso un sentiero non troppo ben marcato ma comunque individiabile.
Arrivati a quota 2150 m succede il fattaccio: la nebbia s’intensifica e la visibilità si riduce a pochi metri su tutte le direzioni.
Silvia mi consiglia di tornare indietro, dopo una riflessione decido di seguire il suo consiglio.
Si torna indietro, è diventato troppo pericoloso proseguire nella nebbia nonostante il sentiero si veda ancora.
Arrivato alla macchina sono le 10:30 e decidiamo di provare a risalire la Valle Varaita in direzione del Colle dell’Agnello per trovare un po’ di Sole.
All’altezza di Castello, sorpresa!!!
Il cielo è sereno, sgombro da nuvole.
Così penso velocemente ad una nuova escursione.
Mi si accende la lampadina per il sentiero per la Punta Tre Chiosis, un 3080 m relativamente facile che un giorno affronteremo, ma qui mi interessava i Pascoli della Grangia, bellissimi prati esposti al Sole con un bellissimo panorama.
Così parcheggiamo dal Rifugio Savigliano poco oltre Pontechianale, e procediamo sulla strada asfaltata, che diventa sterrata più avanti, che coincide con il sentiero intitolato a Nanni Lanzetti (un escursionista scomparso nel 2009 del CAI di Savigliano).
Qui Silvia decide di fermarsi, un po’ stanca dal precedente tentativo al Colle di Luca e non se la sente di continuare.
La lascio a prendere il Sole su un prato e proseguo.
Successivamente il sentiero Nanni Lanzetti vira verso Nord-Ovest mentre la sterrata prosegue verso Nord per poi deviare successivamente verso Est, la pendenza è regolare e costante.
Arrivo ai pascoli d’alta quota del versante Nord-Ovest della Vallata di Chianale: trovo una spettacolare fioritura, nell’aria si respira il profumo dei fuori, poi il panorama è bellissimo: l’altro versante della valle presenta le sue cime (Mongioia, Peyron, Cima di Pienasea, Rocca della Niera), in basso il Lago di Pontechianale dona atmosfera alla vista. Un mix di colori verde, azzurro, grigio e bianco, sembra di osservare un quadro…
Dopo un’ora e mezza dalla mia partenza solitaria arrivo al Rifugio Helios, il punto d’arrivo della seggiovia di Pontechianale.
Qui consulto la cartina e decido di proseguire oltre: vicino c’è una cima chiamata Le Conce.
Decido di andare li, la via si trasforma in un sentiero vero e proprio che alterna momenti di falsopiano a momenti ripidi.
Dopo una ventina di minuti arrivo alla cima a quota 2429 m.
Qui mi si presenta un altro panorama spettacolare: Le Conce si affaccia sul Vallone di Vallanta all’inizio della Costa Savaresch (che porta alla Cima Tre Chiosis), di conseguenza il gruppo del Monviso è ben visibile (oggi non molto per via delle nuvole), ogni tanto sbucano il Re di Pietra stesso, il Monte Losetta, la Punta Gastaldi con il vicino Visolotto, davanti a me il Vallone delle Forciolline (uno degli accessi alla Parete Sud, la via normale, per il Monviso), più a destra l’immenso Bosco dell’Alevè.
Starei molto tempo lassù ma Silvia mi aspetta più in basso.
Scendo per lo stesso percorso dell’andata.
Una giornata che pareva persa si è invece trasformata in una bellissima esperienza di montagna, il sentiero per la Punta Tre Chiosis è bellissimo nella sua semplicità, un percorso adatto a tutti fino al Rifugio Helios visto la sterrata, volendo ci si arriva tranquillamente con la seggiovia… ma si perde l’immensità dei Pascoli della Grancia, in questo periodo in piena fioritura. E la vicina cima denominata Le Conce…ho scoperto un bel punto panoramico del Monviso e le vicine vette.
Così ho potuto constatare che la fioritura è in pieno sviluppo e mi ha fornito l’idea per l’escursione del prossimo week-end: il Sentiero dei Fiori dall’Altopiano della Gardetta.
Un saluto da Mattia e Silvia da Mondovì.
Elio Dutto
12/06/2016 alle 21:53
Ciao Mattia, che giornata movimentata! L’importante è non averla persa ed aver scoperto così altri luoghi nuovi. Saluti anche a Silvia.