Raggiungiamo l’ombrosa borgata Combe (1064 m) costituita da un nucleo fatto di poche case attorno a una chiesetta (con pitture di Francesco Agnesotti). La borgata è luogo di partenza o transito di diversi itinerari tra cui il sentiero dei mulini, dei bottai e dei giganti. Noi percorreremo quest’ultimo.
Lasciata l’auto a inizio paese superiamo le case seguendo le indicazioni “SG Ugo – Tourre” (SG sta per Sentiero dei giganti) costeggiando per un tratto, dopo il ponte in legno, il rio fino al bivio successivo.

Costeggiando il rio © Cuneotrekking
Qui lasciamo a destra il percorso che si allunga verso le grange Torre e seguiamo quello che sale all’interno del bosco a lato dell’incassato rio per poi svoltare a sinistra, superare alcuni tornanti e distendersi verso nord-est in faggeta, quindi tra le conifere fino a un altro bivio.

Più avanti tra i faggi © Cuneotrekking
Lasciato a sinistra il sentiero che scende verso Rio, proseguiamo di qualche metro in avanti dove un cartello ci indirizza, ora su ampia strada, verso la borgata Ugo soprano.
In questo tratto di avvicinamento, talvolta lo sguardo riesce a sovrastare gli alberi e posarsi a nord-ovest del vallone Intersile, con belle visuali sulla borgata Colletto e sul più distante Pelvo d’Elva (3064 m), mentre a nord-est abbraccia la costellazione di una ventina di borgate disposte a presepio che compongono il comune di Celle Macra.

Veduta della borgata Colletto © Cuneotrekking

Veduta verso le borgate di Celle Macra © Cuneotrekking
Seguendo la strada arriviamo alla soleggiata borgata Ugo Soprano (la parola “ugo” in occitano significa “gufo”). Qui, tra le case, sono presenti alcuni affreschi di Jors Boneto da Paesana, vissuto tra il XVIII e XIX secolo.
Un cartello esplicativo ci avverte che molti abitanti di questo luogo si dedicavano al mestiere di bottaio. Pare strana questa attività in un luogo così distante dai vigneti. Cosa ci facevano i bottai in questo luogo? Probabilmente le botti servivano agli acciugai per la conservazione delle acciughe sotto sale.
Scopriremo poi che anche da queste parti si coltivavano le viti per produrre un vinello leggero detto “la pichetta”. Naturalmente poi questa attività non rimaneva legata al solo territorio della val Maira. Il bottaio veniva richiesto ovunque ce ne fosse bisogno.

Arrivo a Ugo soprano © Cuneotrekking
Proseguendo tra le case a sud della borgata riprendiamo il percorso sulla strada che affianca il monte Vierme (1638 m) passando tra alcune alte conifere prima di raggiungere le grange Ramei (1481 m), piccola borgata di poche case che si affacciano sul vallone Tibert e un pilone votivo dedicato alla Madonna con bambino. Questo è anche il punto di massima elevazione del percorso.

Sulla strada per Ramei © Cuneotrekking

Segnalazioni © Cuneotrekking

Tra le case della borgata © Cuneotrekking

Il pilone votivo © Cuneotrekking
Da qui occorre ora tornare qualche centinaio di metri indietro sul tratto appena percorso e trovare a destra, affisso a un albero, il cartello per scendere verso Rio e Albornetto. Tutta la discesa si svolge all’interno di una faggeta che, verso la parte più bassa, accentua la sua ripidezza.

Discesa vertiginosa tra i faggi © Cuneotrekking

Scendendo verso il rio Tibert © Cuneotrekking
La discesa si arresta sulla riva sinistra del rio Tibert. Proseguendo sulla sinistra, poco oltre si perviene a un ponte in pietra nelle vicinanze di una cava di lose (lastre per la copertura in pietra dei tetti).

Arrivo al ponte in pietra © Cuneotrekking

Rio Tibert presso la cava di Lose © Cuneotrekking
Passati sulla destra orografica raggiungiamo in breve la strada asfaltata che sale alla borgata di Albornetto sottano (1092 m). Tra le case ammiriamo l’affresco di Jors Boneto della crocifissione datato inizio Ottocento.

Affresco di Jors Boneto da Paesana © Cuneotrekking
Albornetto Soprano (1162 m) è poco più avanti ed è preceduta dalla cappella dedicata alla Madonna del Carmine.

La cappella di Albornetto superiore © Cuneotrekking

Da Albornetto, veduta su Ugo inferiore © Cuneotrekking
Il nome Albornetto pare possa derivare dal latino Alburnum, che indica una località dove abbondano (o abbondavano) le piante di maggiociondolo, “alborn” in dialetto.
Dopo aver pranzato nei pressi della chiesa torniamo sui nostri passi scendendo lungo il nastro d’asfalto fino al ponte di Rio.
Una quindicina di metri a valle del ponte riparte, a sinistra, un sentiero in leggera salita segnalato (SG Ugo – Borgata Combe). Dopo essere passati sotto un pilone, poco dopo si biforca (a sinistra per Ugo Sottano, a destra per Combe).
Mantenendo la destra andremo ora a tagliare alcuni versanti con esposizione nord e, in ultimo, transitando in un’abetaia di conifere di alto fusto (che ha dato il nome a questo sentiero), concluderemo l’anello, dopo mezzo giro, nella borgata Combe.

Nel tratto Rio-Combe © Cuneotrekking

Alcuni dei “giganti” tornando a Combe © Cuneotrekking

Poco prima del ritorno a Combe © Cuneotrekking
aldo casetta
20/11/2018 alle 11:14
Complimenti grazie per le vostre descrizioni di escursioni,la farò, spero la prossima primavera. Graze ancora.
Elio Dutto
20/11/2018 alle 12:03
Ciao Aldo, sono spunti che diamo adatti dalla primavera all’autunno. Ciao e buone escursioni!
Maddalena
20/11/2018 alle 18:04
bella escursione, è possibile farla ancora adesso?
grazie della descrizione dettagliata
Elio Dutto
20/11/2018 alle 19:24
Ciao Maddalena. Dipende un po’ da quanta neve è scesa, sarebbe però meglio attendere qualche giorno nell’attesa che non ci sia più neve e che il percorso diventi più asciutto.
danilo
21/11/2018 alle 16:19
in realtà da borgata Ramei c’è un sentiero non ben pulito che porta verso i veri “giganti”, larici secolari di alcuni metri di diametro alcuni anche crollati a terra. Da li poi si sale su un colle e si ritorna a Ugo.
Elio Dutto
21/11/2018 alle 18:57
Ciao Danilo, buono a sapersi. In realtà noi ci siamo attenuti al sentiero stabilito, senza variazioni di percorso. Ciao
Irene Supporter
06/04/2021 alle 20:22
La discesa vertiginosa tra i faggi da Ramei è molto pericolosa, perchè piena di foglie che coprono il sentiero. In alcuni punti anche 50 cm.
Questo rende quasi impraticabile in sicurezza il sentiero data l’esposizione. Sconsigliato questo tratto soprattutto alle famiglie finché non si provvederà ad una adeguata manutenzione.
Andrea
22/11/2018 alle 19:41
Bellissimo percorso. Grazie per averlo descritto sul vostro portale. Forse lo consiglierei per il periodo estivo e per la prima parte dell’autunno svolgendosi interamente in faggeta e su pendii rivolti a nord
Elio Dutto
22/11/2018 alle 20:12
Vero Andrea. Meglio aspettare un periodo migliore anche per il fondale del bosco con le foglie che possono nascondere ostacoli quali rami o pietre.
Gigi
05/07/2020 alle 16:58
Giro molto bello e anche abbastanza ben segnalato però bisogna sempre avere il cellulare in mano per seguire le indicazioni mentre basterebbe segnalare con vernice il percorso
Ricky
25/11/2018 alle 16:25
Bellissimo itinerario fatto oggi e reso ancora più suggestivo dopo le abbondanti nevicate dei giorni scorsi.. Lasciata l’auto appena dopo il bivio per borgata combe circa 1.5km prima del punto di partenza perché senza catene o un buon 4×4 non si sale causa ghiaccio.. Lungo il percorso abbiamo incontrato 4 escursionisti garessini anche loro ispirati dalla vostra recensione.. Che dire… Grazie mille delle ottime idee,continuate così.. Ricky e brixie.
Elio Dutto
25/11/2018 alle 19:35
Grazie Ricky. Com’era il percorso di discesa dalla grangia Ramei nel bosco di faggi fino al rio? Non avete trovato difficoltà con la neve? Ciao
Ricky
25/11/2018 alle 21:10
Molto agibile.. Abbiamo calzato i ramponcini per precauzione ma si poteva anche farne a meno dato la neve molto bagnata.. Ciao e buone gite✌
donatella Supporter
12/05/2019 alle 20:38
Bellissima gita, che noi oggi abbiamo fatto soltanto in parte (da Combe a Ugo Soprano). Questo primo tratto, interamente nel bosco e molto incassato, è oggi interrotto in più punti da una miriade di rami e tronchi spezzati malamente, da neve o da vento. Mi potete indicare qualcuno a cui segnalarlo?
Quanto alle pitture murali, sempre a Combe vi è un bell’affresco di Giors Boneto del 1808 che forse non avete visto (è su un muro a destra salendo tra le case in direzione della partenza del SG). Vi mando per email una foto.
Complimenti come sempre,
donatella
Elio Dutto
12/05/2019 alle 22:51
Ciao Donatella. Grazie per la segnalazione. Il vento, purtroppo, continua a fare disastri. Lo puoi comunicare telefonando al comune di Celle Macra. Grazie
Luca B Supporter
01/03/2020 alle 16:52
Fatto stamattina, sentiero carino e divertente!
volevo fare un paio di precisazioni:dopo combe salendo verso borgata Ugo ci sono diversi pini caduti che ostacolano il sentiero.
Da borgata Ugo prima di arrivare a Ramei sulla sinistra c’è il cartello per albornetto che scende vertiginosamente verso il torrente… prestare la massima cautela per massiccia presenza di foglie su molti punti del sentiero.
Elio Dutto
01/03/2020 alle 21:01
Grazie Luca per il feedback. Le foglie in certi punti possono nascondere qualche insidia, esempio ghiaccio. Grazie per averlo scritto, serve per chi ripete il percorso. Ciao
Angelo M.
16/08/2022 alle 11:31
Ciao, vorrei aggiungere qualche dettaglio visto che il tragitto è bello ma piuttosto articolato perchè si possono incontrare diverse varianti, innanzitutto informerei che da qualche mese è stato creato un nuovo tratto del sentiero dei Giganti ad anello di circa un’ora che si imbocca superando la borgata Ramei ma che fa di nuovo ritorno ad Ugo superiore, quindi va fatto solo se si vuole allungare un po’ il tragitto, poi vorrei segnalare che scendendo sulla strada asfaltata che da Albornetto sottano va verso Rio si attraversa un primo ponte, una decina di metri più a valle si stacca un sentiero alla propria sinistra in salita verso Ugo che quindi potrebbe sembrare quello descritto nel percorso e che potrebbe trarre in inganno ma in realtà per arrivare al ponte Rio bisogna ancora scendere qualche centinaio di metri trovando il ponte con il nome Rio su una tabella in legno, infine aggiungerei che il tratto di sentiero finale sbuca su una strada asfaltata senza alcuna indicazione, per tornare a Combe occorre percorrerla in salita altrimenti si scende a Sagna.