Imbocchiamo il marciapiede che, in leggera discesa, costeggia la chiesa della santissima Annunziata, un tempo convento benedettino. Cento metri oltre, alla curva, svoltiamo a sinistra seguendo le indicazioni per borgata Ciotto. Il percorso è sempre ben segnato con paline gialle, presenti in tutti i bivi importanti.
La strada asfaltata, ancora in discesa, supera la cantina Rivetto e più avanti diventa una sterrata pianeggiante che passa tra noccioleti e le immancabili vigne che danno il nome al percorso.

Tra vigne e noccioleti © Valerio Dutto
Dopo un ponticello, punto più basso dell’intero itinerario, svoltiamo a sinistra. Duecento metri oltre torniamo su asfalto e iniziamo a salire.

Passeggiando © Valerio Dutto

Inizia la salita © Valerio Dutto
Dopo alcuni bivi, sempre ben segnalati, arriviamo alla provinciale. Avendo una figlia piccola dobbiamo fare attenzione: c’è poco spazio a lato della carreggiata e le auto sfrecciano veloci. Puntiamo all’ottocentesca chiesa di santa Maria, ora in ristrutturazione, ben visibile più in alto su un panoramico costone.

Panorama dalla chiesa di santa Maria con l’immancabile foschia che rende tutto ancora più suggestivo © Valerio Dutto
Dalla chiesa proseguiamo in direzione di La Morra ancora su strada trafficata, anche se questa volta con un poco più di spazio a lato.

Il tratto su strada trafficata © Valerio Dutto
Dopo un gruppo di case raggiungiamo la “big bench” rossa, una delle celebri panchine giganti ideate da Chris Bangle, designer statunitense che ha lavorato per BMW prima di trasferirsi a Clavesana. Come tanti ci fermiamo per scattare foto.

La “big bench” rossa © Valerio Dutto
Dopo la pausa imbocchiamo la sterrata alle spalle della panchina che passa tra pregiati vigneti di nebbiolo.
Veniamo superati da un uomo a cavallo, con cui ci fermiamo a parlare. È il famoso “medico a cavallo”, che da una decina d’anni visita i pazienti spostandosi in sella ad Ambra.

Il medico a cavallo sta andando a visitare i suoi pazienti © Valerio Dutto
Via via che saliamo si aprono panorami sempre più incantevoli su ordinati filari a perdita d’occhio e colline cosparse di borghi medievali.

Al centro della foto la chiesa di santa Maria raggiunta in precedenza © Valerio Dutto

Il panorama si amplia © Valerio Dutto

Scorci suggestivi © Valerio Dutto
In questi giorni è in corso la potatura delle viti, un’attività importante che deve essere fatta a regola d’arte per garantire l’eccellente qualità dei vini.

I filari in cui è in corso la potatura © Valerio Dutto
Raggiunta la strada asfaltata la percorriamo a sinistra finché si immette su un’altra, più trafficata. Per fortuna dobbiamo solo attraversarla per prendere, una ventina di metri a monte dalla parte opposta, una scorciatoia che taglia un tornante. Siamo ormai a pochi minuti dal centro di La Morra; curiosamente spariscono le paline gialle, forse perché vale la pena perdersi tra le sue viuzze senza percorso obbligato.
Camminiamo lungo la passerella in legno poi, dopo un parcheggio, svoltiamo a sinistra sul pavé di via Umberto I.

Tra le vie di La Morra © Valerio Dutto
Passiamo accanto all’ufficio turistico e a alcune invitanti trattorie fino a raggiungere piazza Castello, una splendida balconata che si affaccia sulla Langa del Barolo. È il posto giusto per fare una pausa, magari gustando un buon bicchiere di vino.

Meritata pausa sulla piazza Castello di La Morra © Valerio Dutto
Nelle giornate limpide si possono ammirare infinite file di colline che si susseguono fino all’Alta Langa. Non a caso La Morra è conosciuta come “belvedere delle Langhe”.
Dal punto panoramico della piazza scendiamo a destra lungo la scalinata ai piedi dei bastioni medioevali che ripercorrono il tracciato delle antiche mura.

Scendendo sulla scalinata ai piedi dei bastioni medioevali © Valerio Dutto
Arrivati su via Marconi teniamo la destra e poi, all’incrocio con via Roma, la sinistra. La strada è stretta e trafficata, ma per fortuna la abbandoniamo presto per svoltare a sinistra su strada Fontanazza, dove riappaiono i cartelli gialli.
Dopo trecento metri di leggera discesa le indicazioni ci fanno scendere direttamente tra i filari dei cru più blasonati. Se invece proseguissimo ancora per un chilometro su strada Fontanazza raggiungeremmo la coloratissima cappella del Barolo, proprietà della famiglia Ceretto, diventata uno dei simboli più noti delle Langhe.
Scendendo sulle capezzagne (attenzione al probabile fango), ossia le sterrate di servizio, ci soffermiamo a guardare la suggestiva La Morra arroccata alle nostre spalle.

La Morra spunta alle nostre spalle tra i vigneti © Valerio Dutto
Scesi a borgata Boiolo svoltiamo a sinistra per fare un breve tratto su strada asfaltata, per poi scendere di nuovo a destra tra le vigne.

Ordinati filari a perdita d’occhio © Valerio Dutto
Più in basso queste finiscono e entriamo in un fitto e cupo bosco.

Il tratto nel bosco © Valerio Dutto
A un bivio teniamo la destra (superando senza particolari difficoltà alcuni alberi crollati dopo le recenti piogge), per poi risalire a Torriglione, dove ritroviamo l’asfalto.
Dopo aver seguito per alcune centinaia di metri la strada svoltiamo a destra, sempre seguendo le indicazioni, su una capezzagna veramente suggestiva per i bellissimi scorci che offre.

Panorami suggestivi © Valerio Dutto

Sulla capezzagna tra i vigneti © Valerio Dutto

In alto La Morra domina © Valerio Dutto
Aggiriamo dal basso un casotto e più avanti, arrivati davanti ad alcune case, svoltiamo a destra per arrivare sulla strada asfaltata di Annunziata. Torniamo quindi alla chiesa concludendo questo splendido anello nel cuore delle vigne dove nascono il Barolo e altri grandi vini.
Flavio
02/01/2020 alle 13:58
Bravi, mi fa piacere che inserite nelle vostre escursioni le Langhe, il Roero è perchè no il Monferrato che nella primavera è l’autunno, sono nel loro periodo migliore.
Un modo di camminare tra vigneti, noccioleti, con bei panorami sui paesi arroccati sulle colline, con castelli e grandi cantine, e perchè non gustare un buon bicchiere di vino. Flavio
Valerio Dutto
02/01/2020 alle 14:35
Verissimo! E come non dimenticare l’Alta Langa, che per i camminatori ha così tanto da offrire?
Albino
02/01/2020 alle 13:59
Bravo. Ottimo percorso da svolgere prevalentemente in autunno, nel periodo di vendemmia per i suggestivi colori o in primavera, per gustare le fioriture.
Ma se vieni ancora dalle mie parti fammelo sapere in anticipo, faremo belle camminate insieme!
Valerio Dutto
02/01/2020 alle 14:35
Hai ragione Albino! Ovviamente se hai suggerimenti su bei percorsi da fare nelle tue zone sono ben accetti 😉
Moreno Supporter
06/09/2020 alle 09:23
Complimenti…sito e app…molto validi…sapreste mica dirmi il tempo di percorrenza?!?forse uno dei pochi difetti è priorio la mancanza del tempo a percorrere i percorsi proposti..
michele
02/01/2020 alle 15:13
Spettacolare anello turistico adatto a tutti e vero paradiso per gli occhi
mario
03/01/2020 alle 14:15
Bravo Valerio..sono contento che inserisci le escursioni nelle Langhe…io e mia moglie le abbiamo frequentate tantissime volte…Monferrato..Alta langa..Roero..luoghi stupendi con arte ..natura e cultura assolutamente da non perdere…saluti
Valerio Dutto
03/01/2020 alle 17:46
Grazie Mario! Come dicevo negli altri commenti se hai suggerimenti per itinerari in queste zone sono ben accetti 😉
Marco
03/01/2020 alle 20:03
Bell’itinerario, complimenti (ma lo ammetto … sono di parte abitando in quella zona 😉
Forse data la natura di Cuneotrekking potrei suggerirvi di proporre qualcosa di più avventuroso, più in linea con le stupende escursioni che proponete in montagna?
Magari una escursione sulle tante rocche tra Langhe e Monferrato?
Una che potrei suggerirvi: le rocche di San Nicola, antica “scorciatoia” di collegamento tra i comuni di Novello e Monchiero.
Molto caratteristico per la presenza sul percorso di: 1) una cappella (diroccata, dedicata all’omonimo santo) costruita a strapiombo sulle rocche (dal muro perimetrale mancante si vede direttamente 30-40 metri più in basso …) 2) una croce con lapide in ricordo di un sacerdote che più di 100 anni fa durante il tragitto precipitò giù (si dice che stesse andando troppo di fretta …) 3) seguendo una piccola deviazione verso un’altura una piccola grotta scavata nella roccia
Purtroppo non saprei in che stato sia attualmente il sentiero o se sia mantenuto (e se la cappella esista ancora o se nel frattempo sia crollata del tutto) ma l’ultima volta che l’avevo percorso (circa 15 anni fa) era decisamente ben tenuto e con buona segnaletica.
Giusto un suggerimento se ricapitate nelle Langhe, ma sono sicuro che Langhe e Roero siano costellati da luoghi simili.
Elio Dutto
03/01/2020 alle 20:51
Ciao Marco. Tutti i suggerimenti sono ben accetti anzi, li andiamo proprio a cercare. Abbiamo preso nota. Ciao e buone escursioni!
Attilio Supporter
15/09/2020 alle 06:48
Complimenti bel percorso.
L’abbiamo percorso domenica 13 settembre 2020, ma causa gruppo numeroso e il gran caldo, all’uscita del “Belvedere di La Morra” abbiamo abbandonato il percorso descritto e ci siamo diretti su strada asfaltata alle auto nel parcheggio dell’Annunziata. Complimenti per l’APP che funziona benissimo ed è precisa. Unica mancanza che secondo me è importante sono i tempo di percorrenza. Comunque complimenti ancora.
Valerio Dutto
15/09/2020 alle 11:35
Ciao Attilio, grazie per i complimenti! In effetti è un percorso che per godersi appieno è da fare con temperature fresche. Per i tempi di percorrenze in realtà è una scelta: non li mettiamo (anche se tanti ce li chiedono, vedi anche i commenti sopra 😉 ) perché ognuno ha il suo passo e può farsi un’idea di cosa lo aspetta dagli altri dati tecnici che inseriamo (dislivello, lunghezza, ecc.).