Ci dirigiamo sulla strada asfaltata in direzione Colletta soprana. Dopo duecento metri la abbandoniamo per una stradina inerbita che aggira da sinistra le abitazioni della borgata. Ripresa a monte la strada, diventata nel frattempo sterrata, ignoriamo una deviazione a sinistra verso i tetti Tancias.
Dopo ulteriori duecento metri facciamo una breve deviazione a sinistra di una ventina di minuti per recarci nell’anfratto delle Caire del Lupo, dove la splendida cascata Tancias sgorga tra le rocce con un salto di una decina di metri.

Deviazione per recarci nell’anfratto delle Caire del Lupo © Cuneotrekking

La splendida cascata Tancias © Elio Dutto

Elio ammira la cascata © Valerio Dutto

Torniamo sui nostri passi © Valerio Dutto
Tornati sui nostri passi riprendiamo il cammino in direzione est ignorando una diramazione verso destra. Passiamo ai piedi di una paretina rocciosa e al successivo bivio svoltiamo a sinistra scavalcando un rio.

Ai piedi della paretina rocciosa © Valerio Dutto
Poco più avanti imbocchiamo a sinistra un sentiero per ritrovare poco sopra la sterrata che offre belle visuali all’indietro sul torrione calcareo dell’Uia di santa Lucia, leggermente staccato dal Caire dell’Uglia.

Il torrione calcareo dell’Uia di santa Lucia © Valerio Dutto
Dopo trecento metri raggiungiamo un bivio (1.267 m). Lasciata a sinistra la sterrata per le Gorge della reina e l’anello dei Funs, da cui passeremo al ritorno, entriamo in una fittissima e buia faggeta che sale passando più avanti ai piedi di una paretina rocciosa.
Rientrati nella faggeta e scavalcato un rio, procediamo a zig-zag raggiungendo poco oltre una fontana ai piedi di una presa dell’acqua. Lasciamo momentaneamente il sentiero per inoltrarci in una gola verso destra per ammirare una seconda bellissima cascata.

Altra splendida cascata © Elio Dutto
Tornati sui nostri passi il sentiero si impenna e ci porta a doppiare un costone (panchina panoramica). Superiamo altre faggete che contornano i valloni e le insenature incise dai rii che discendono dalla Costa Balmera.

Scorcio verso la diga della Piastra © Valerio Dutto

Ci troviamo in una zona tormentata costituita da balze rocciose verticali © Valerio Dutto
Il percorso procede sempre più ripido e, dopo un’ennesima faggeta, iniziamo a intravedere il punto d’arrivo, un bel poggio panoramico posto sul costone che scende dalla punta del Van. Il sentiero Camilla termina qui.
Camilla Bessone perse la vita con altri quattro ragazzi giovanissimi nel tragico incidente di Castelmagno dell’11 agosto 2020. La disgrazia colpì a tal punto la squadra di operai forestali della valle Gesso che decisero di dedicare a Camilla, appassionata di sport e di montagna, il sentiero che stavano ultimando.
Un grande pannello indica i nomi delle principali cime visibili. In basso scorgiamo Entracque e, alla sua sinistra, l’imponente diga della Piastra.

Panorama verso Entracque © Valerio Dutto

La diga della Piastra © Valerio Dutto
Dopo una meritata pausa riprendiamo la discesa sui pendii ricolmi di cespi di lavanda, ginepri e qualche asfodelo lungo lo stesso percorso dell’andata. Giunti al bivio a quota 1.267 m svoltiamo a destra scendendo su una sterrata che più avanti si restringe a sentiero.

La sterrata si restringe a sentiero © Valerio Dutto
Dopo aver scavalcato il rio che più in basso dà origine alla cascata Tancias iniziamo nuovamente a salire su provvidenziali scalette di tronchi. Dobbiamo recuperare in tutto circa centocinquanta metri di dislivello. Ci troviamo su inaspettati pratoni tra balze rocciose verticali da cui rivediamo dall’alto la cascata Tancias.

Rivediamo dall’alto la cascata Tancias © Valerio Dutto

Valerio sale tra gli asfodeli © Elio Dutto

Le Caire del Lupo e tetti Tancias © Valerio Dutto

Proseguendo il nostro cammino © Valerio Dutto
Entriamo in un boschetto misto e più avanti svoltiamo a destra superando un’ampia radura raggiungendo, dopo un boschetto di abeti rossi, il pian di Funs (1.323 m).
Svoltiamo a sinistra scendendo fino alla base della via ferrata, poi compiamo una curva a gomito e trecento metri dopo arriviamo a un bivio.

Scendendo dal pian di Funs © Valerio Dutto
Vale la pena svoltare ancora a destra per arrivare alle Gorge della reina, profonda gola scavata nelle rocce calcaree delle falesie del vallone Balme di Gherra.

Nelle Gorge della reina © Valerio Dutto

Ancora nelle gorge © Valerio Dutto
La leggenda vuole che siano state create dall’ira divina per inghiottire le truppe francesi schieratesi contro la regina Giovanna d’Angiò. Per visitarle, visto il tipo di roccia e la ripidezza delle pareti, consigliamo l’uso del casco.
Tornati sui nostri passi in direzione sud, a un bivio svoltiamo a destra prendendo un percorso alternativo, utilizzato in salita dalla Gran fondo Alpi Marittime, che termina più in basso su una sterrata. Quando questa confluisce su un’altra sterrata carrabile la seguiamo ancora verso sinistra. Più in basso a un ulteriore bivio proseguiamo sempre verso sinistra per arrivare in breve ai tetti Violin (fontana), dove inizia l’asfalto.

Ormai sull’asfalto oltre tetti Violin © Valerio Dutto
Non ci resta che seguirlo verso sud-est fino a che non chiudiamo l’anello.
albino
15/06/2021 alle 13:54
Combinazione l’ho fatta ieri, 14/6 e confermo tutto quanto. Purtroppo, sulla sommità, c’erano nuvole basse e ci ha impedito la visione delle montagne circostanti. Il mio itinerario è stato leggermente diverso: prima la gorge de la Reina e poi il sentiero di Camilla.
Simone Supporter
26/11/2021 alle 20:47
Buonasera, volevo sapere se il sentiero di Camilla si può praticare in questi giorni .
Grazie e complimenti per il sito
Elio Dutto
26/11/2021 alle 20:50
Si può praticare tenendo presente che si trova neve sul percorso.
Simone Supporter
26/11/2021 alle 21:39
Grazie, Quindi non c’è ancora pericolo di slavine?
Io lo farei con i ramponi no.
Valerio Picco Supporter
13/04/2022 alle 13:56
Bel percorso. Finalmente mi sono ammodernato, ho scaricato la traccia .gpx e seguita da un applicazione free sullo smartphone. Un bel supporto, così si è sicuri di non sbagliare.
Nonostante l’inverno secco la cascata butta (non credo sia stagionale ma dati ultimi mesi l’acqua non si da per scontata).