Il centro storico di Pocapaglia è completamente abbarbicato sui crinali delle Rocche e vanta alcuni tra i più scenografici affacci sull’intera dorsale geologica. Lasciato il parcheggio ci dirigiamo (via Cavour) sul lato ovest del paese.
Al bivio, ignorata la strada in discesa a sinistra, procediamo dritti sulla provinciale. Dopo qualche centinaio di metri svoltiamo a sinistra nei pressi del cartello “Pocapaglia III Tappa S1” e, su sterrato, procediamo su un sentiero che, più avanti, scende a sinistra tra la vegetazione, appianandosi poi su un’esile crestina di arenaria. Da lì possiamo osservare ampi scorci panoramici sulle Rocche e, nella forra sottostante, calanchi e torrioni. Il territorio che si attraversa è fragile e delicato, quindi raccomandiamo di non uscire assolutamente dal sentiero per non comprometterne la stabilità.
Circa 250.000 anni fa il fiume Tanaro scorreva verso nord per confluire nel Po all’altezza di Carignano, lambendo soltanto l’altipiano originario delle Langhe e del Roero. Per l’opera di erosione di un altro fiume, il Tanaro deviò il suo corso iniziando a scorrere verso l’Albese. Questo evento diede origine a una serie di sconvolgimenti geomorfologici molto forti nelle vallate di scorrimento. I corsi d’acqua nel Roero cominciarono ad arretrare nella nuova valle del Tanaro, incidendo, con forre profonde e calanchi pittoreschi, i terreni sabbiosi. Il risultato di questo fenomeno millenario è unico: burroni, precipizi, guglie, pinnacoli, piramidi di sabbie giallastre e fossili
— tratto da un pannello esplicativo

Calanchi di arenaria © Elio Dutto

Sguardo nella forra © Elio Dutto
Verso destra, prestando un po’ di attenzione, scendiamo qualche metro sul ripido e con una nuova svolta a destra possiamo osservare una curiosità: un foro di circa due metri di diametro nell’arenaria, dal quale fino a pochi anni fa si poteva scorgere la Rocca dell’Eremita, abitata anni orsono da un curioso personaggio.

Presso la grotta dell’eremita © Elio Dutto

Foro naturale nell’arenaria © Elio Dutto
L’eremita di Pocapaglia è stato un personaggio insolito e intrigante della storia locale. Di alta statura e di costituzione molto robusta, vestito di un saio, barba lunga e nera, occhi penetranti, Settimio G. era nato a Bra nel 1905. Dopo gli studi in Seminario, si rifugiò in una grotta delle Rocche, che divenne meta di pellegrinaggio per i braidesi che vi si recavano per pregare la Madonnina da lui posta in una nicchia vicino all’ingresso della spelonca. Visse da solo, consigliando impacchi d’erbe e preghiere per un breve periodo. In seguito si sposò ed ebbe figli. Venne la guerra e forse il suo aspetto, la sua misantropia e la sua simpatia verso i fascisti gli procurarono la triste fama di spia. Un partigiano lo uccise in un giorno di pioggia e di fango.
— Giovanni Arpino, Storie dell’Italia minore
Con percorso inverso ritorniamo sulla strada asfaltata procedendo poi verso nord sul lato opposto della stessa per entrare, poco più avanti, nell’area verde Asfodelo, spazio comunale attrezzato.

Pannello nell’area Asfodelo © Elio Dutto
Da lì proseguiamo sul bordo della faglia tra boschetti di querce con ampi scorci panoramici che ci permettono di ammirare non solo la sottostante forra, ma di spaziare anche verso le Alpi, dal Monviso alle Marittime, di scorgere Monticello, dominato dal castello, Santa Vittoria e, superato il Roero, di spaziare sulle colline delle Langhe.

tra calanchi e torrioni © Elio Dutto
Poi, con un breve traverso, saliamo su una collinetta colonizzata da grandi castagni centenari (390 m).

tra i castagni secolari © Elio Dutto
Proseguendo arriviamo a un bivio dove teniamo la destra.
Da lì continuiamo tra visuali sulle Rocche e boschetti ancora per un tratto fino a uscire sulla strada asfaltata che ora seguiremo in discesa a destra, per raggiungere la piccola borgata di Mormoré abbellita dalla cappella dedicata alla Madonna, Vergine delle Grazie.
Di fronte a noi, oltre la forra, si staglia l’abitato di Pocapaglia.

Veduta su Pocapaglia © Elio Dutto

Cappella della Madonna Vergine delle Grazie © Elio Dutto
Ripreso il sentiero verso destra tra le case, iniziamo una lunga discesa tra arbusti vari e canneti che conduce all’abitato di San Giacomo (255 m) e alla chiesa dedicatagli (fontana), punto più basso dell’escursione.

In discesa verso la cappella di San Giacomo © Elio Dutto

La cappella di San Giacomo © Elio Dutto
Proseguendo a destra sulla sterrata carrozzabile, di fianco al torrente Mellea, al bivio successivo teniamo la sinistra (frecce bianco/rosse).

nuovamente in marcia © Elio Dutto

funghi sul sentiero © Elio Dutto
Più avanti la sterrata si restringe e, tra querce e arbusti di vario tipo, iniziamo a risalire il pendio.
Superata una radura dove alcuni pannelli ricordano i lavori nel bosco e i vari mestieri dei nostri avi, risaliamo all’area dell’Asfodelo.

riprendiamo la salita © Elio Dutto

Nel bosco più fitto © Elio Dutto
Tornati sulla provinciale facciamo ritorno, con percorso inverso, al parcheggio di Pocapaglia.
Ringraziando gli amici Andrea, Giovanni e le rispettive consorti per averci fatto da guida in quest’anello, pranziamo al bar Centro Sportivo di Pocapaglia (nei pressi del parcheggio) gustando ottime prelibatezze.

Sguardo nella forra © Elio Dutto

Ritorno a Pocapaglia © Elio Dutto
Ada
26/03/2021 alle 12:57
Deve essere bellissimo, ma si può fare in MTB?
Elio Dutto
26/03/2021 alle 19:58
Ciao Ada, direi di no, visto la fragilità del terreno. Meglio goderlo a piedi.
Damiano
27/03/2021 alle 18:02
Sono della zona, nei boschi di Pocapaglia (fra cui questi) sono moltissimi i sentieri, anche fra le Rocche, percorribili in MTB. Soprattutto partendo dalla frazione Saliceto, e anche dall’area attrezzata dell’Asfodelo.
Paolo Gandino Supporter
26/03/2021 alle 13:25
Ciao Elio. È da un bel po’ di tempo che non ho occasione di contattarvi, è quindi molto piacevole “ritrovarsi”, mi auguro di trovarvi in buona salute. Abito a Bra, conosco abbastanza bene la zona delle Rocche di Pocapaglia, è un ambiente particolare molto interessante. Non ho le competenze per giudicare, ma come sempre la vostra descrizione/narrazione è ottima.
Ciao a tutti, buon Fine Settimana.
Albino
26/03/2021 alle 18:42
Si, si può fare in m.t.b. soprattutto se elettrica in quanto le salite sono veramente erte (anche se corte). Tutt’al più le farai a piedi (ma saranno 300-400m.).
Elio Dutto
26/03/2021 alle 20:00
Ciao Paolo, spero di aver fatto un buon lavoro. Si, per il momento tutti in buona salute. Ciao, a presto!
Simone
24/04/2021 alle 11:58
Il giro sembra molto interessante. Lo vorrei fare con due bimbe 6 e 8 anni. Penso si possa “tagliare” perchè da San Giacomo si più rientrare alla base. Se si dovesse scegliere, per accorciare il giro, è meglio fare la parte dalla partenza a Mormorè per poi rientrare a Pocapaglia o fare il giro al contrario, da Pocapaglia risalire verso la chiesa di San Giacomo per poi terminare? Quale delle due parti è più scenica?
Grazie
Simone
26/04/2021 alle 09:03
Ho fatto il giro ieri, il percorso indicato è impegnativo e direi che non è possibile farlo in MTB. Alcuni passaggi sono troppo impegnativi, soprattutto per la parte relativa al “buco”. L’accesso al costone, foro e grotta dell’eremita, è complicato. Il sentiero inizia da un prato dove, attualmente, c’è un recinto di corda per i cavalli. Però è la parte più adrenalinica di tutto il percorso è ne vale veramente la pena.
Enrico
20/05/2021 alle 06:58
Itinerario molto bello e interessante. In alcuni tratti dopo l’area Asfodelo la traccia è in incerta, meglio avere il gps, e compare una recinzione per arnie che blocca il passaggio.
Luca Supporter
29/11/2021 alle 09:37
Ho percorso l’itinerario ieri 28 novembre, molto bello davvero, anche la parte “fuori traccia” lungo il bordo Settentrionale delle rocche.
N.B. la sezione “Pocapaglia III Tappa S1” è al momento superflua, dal momento che il sentiero per scendere al “buco” dell’eremita è chiuso con pannelli di “proprietà privata – divieto di accesso” e di “pericolo” e con rete palstica da cantiere.
Il resto dell’itinerario è percorribile senza problemi, salvo seguire per bene la traccia GPX nella parte del bosco sopra le rocche.
Silvia
07/01/2022 alle 19:22
Buongiorno a tutti. Attenzione: la parte del percorso per accedere al buco è stata chiusa perché proprietà privata.
Elio Dutto
08/01/2022 alle 13:24
Grazie Silvia per l’informazione.