Dall’area camper scendiamo a valle lungo la provinciale e ignoriamo la prima stradina a sinistra nei pressi di un pilone. Appena oltre ci infiliamo a sinistra nella stradina che in leggera discesa si fa spazio tra una tettoia e una casa (palina con indicazione U80).
Oltrepassato sul ponte il torrente Varaita ci portiamo sulla sponda opposta rispetto a Melle.
Appena oltre, dove termina l’asfalto, svoltiamo a destra sulla sterrata (indicazioni per Sant’Eusebio).
Duecento metri dopo svoltiamo a sinistra in salita su un tratto nuovamente asfaltato, ma lo abbandoniamo quasi subito svoltando a destra (indicazioni per Sant’Eusebio). Ci aspetta un bellissimo tratto in ambiente ombroso tra noccioli, faggi, querce e castagni contornato da muretti a secco.

Sul sentiero contornato da muretti a secco © Cuneotrekking
Cinquecento metri dopo arriviamo a un pilone, uno degli ottant’otto censiti nel comune di Melle, e appena oltre passiamo tra le case di meira Cianal. Attraversiamo la sterrata a monte e riprendiamo la mulattiera. Poco dopo trascuriamo il bivio che a sinistra condurrebbe direttamente alle borgate Perotti e continuiamo a destra (indicazioni per Sant’Eusebio).
Incrociamo un’altra sterrata, poi passiamo accanto a alcuni ruderi. Con curiosità osserviamo, appena più in alto, enormi massi che probabilmente in passato sono stati usati come riparo (tipo balma).
Proseguendo per settecento metri, tenendo la destra a un bivio, giungiamo alla graziosa borgata Sant’Eusebio, a monte della quale si trova la chiesa parrocchiale, un gioiello del Quattrocento circondato dall’antico cimitero ancora oggi utilizzato.

Sant’Eusebio con la sua chiesa parrocchiale (foto del 15 marzo 2019) © Cuneotrekking
Ripresa in salita la strada asfaltata raggiungiamo le vicine borgate Perotti inferiore e Perotti superiore, dalle quali si apre un magnifico panorama sul tratto di dorsale che dal monte Birrone (2131 m) conduce al lontano e imponente Pelvo d’Elva (3064 m).

Verso le borgate Perotti inferiore e Perotti superiore © Cuneotrekking
Dopo Perotti superiore, poco oltre un pilone, l’asfalto termina e la strada diventa sterrata.

Sul tratto sterrato © Cuneotrekking
Superiamo un traverso e alcuni tornanti fino a raggiungere una zona prativa da cui vale la pena fare una deviazione (contare 45 minuti tra andata e ritorno) verso la panoramicissima cappella di San Michele, ben visibile su un poggio più in alto.

La cappella di San Michele (foto del 15 marzo 2019) © Cuneotrekking
Tornati alla zona prativa la sterrata prosegue a lunghi tornanti che si possono tagliare (indicazione) con due tratti di una scorciatoia che si infila nel bosco di betulle, ginepri e castagni selvatici.
In breve arriviamo alla borgata Pantoisa (1074 m, fontana), ben adagiata sul lato soleggiato. Proseguendo sulla strada superiamo ancora due tornanti nel bosco prima di raggiungere il pilone votivo che precede la struttura del santuario della Madonna della Betulla, incantevole posto panoramico che domina Melle dall’alto. La leggenda vuole che ai piedi di una betulla, proprio dove ora sorge il santuario, sia apparsa a un bimbo mellese la Madonna con il bambino Gesù.

Sulla sterrata oltre borgata Pantoisa © Cuneotrekking

Il santuario Madonna della Betulla (foto del 15 marzo 2019) © Cuneotrekking
Superato il santuario attraversiamo un bellissimo viale di betulle.

Inizio del viale di betulle oltre il santuario © Cuneotrekking
Subito oltre lasciamo la sterrata imboccando a sinistra uno splendido sentiero praticamente in piano che porta prima a una baita in pietra e poi alle meire del Nivo, una borgata ormai abbandonata divisa in due nuclei distinti. Le case, tutte in pietra, sono oggi circondate dai boschi, ma un tempo l’area era coltivata con campi di patate, avena, frumento e segale.

Sentiero prima delle meire del Nivo © Cuneotrekking
Tralasciato il sentiero che scende a sinistra seguiamo una bella stradina delimitata da lose posate in verticale. Superate alcune case giungiamo sulla sterrata abbandonata in precedenza che seguiamo in leggera discesa fino ad arrivare al colle San Bernardo delle Sottole (fontana), crocevia di strade e sede di una piccola cappella dedicata a san Bernardo da Mentone.

In arrivo al colle San Bernardo delle Sottole © Cuneotrekking

La cappella dedicata a san Bernardo da Mentone © Cuneotrekking
Proseguiamo alla sua destra sull’ampia sterrata (indicazioni per borgata Danna e colle di Gilba) raggiungendo poco dopo l’eccellente punto panoramico della roccia Bonet che domina il sottostante vallone di Gilba.

Verso il punto panoramico © Cuneotrekking

Dal punto panoramico verso l’alto vallone di Gilba © Cuneotrekking
Il nostro sguardo si spinge lontano, arrivando nei pressi del colle di Gilba (1525 m). Su una pietra, a terra, notiamo alcune coppelle del tutto analoghe a quelle del monte Roccerè sull’altro versante della valle: sono piccoli buchi nella pietra ricavati dall’uomo nell’età del bronzo.
La sterrata prosegue in leggera discesa aggirando alcune protuberanze rocciose.

Sulla sterrata in discesa © Cuneotrekking
Quando a sinistra si stacca una deviazione con sbarra svoltiamo nella sua direzione per poi, appena prima di raggiungerla, imboccare il sentiero alla sua destra (indicazioni per borgata Barra). Siamo sul “sentiero di roccia bonet” rimesso recentemente a posto dall’Associazione Girba viva.
Passiamo alla sinistra di belle vecchie case dal tetto in lose tenendoci sempre sul sentiero al di sotto della sterrata che prosegue poco sopra. Più avanti ci aspetta un tratto, per fortuna breve, un po’ disordinato, con tubi dell’acqua che corrono in tutte le direzioni e pezzi in plastica sparsi.
Poco oltre, dopo aver affiancato una casa alla nostra sinistra, abbiamo un po’ di incertezza. L’istinto ci avrebbe fatto scendere a destra, mentre il sentiero in realtà si tiene a sinistra tra la casa e un tronco di frassino. Ci aspetta un tratto bellissimo, ora sempre evidente, che con un lungo girovagare raggiunge un pilone e appena oltre scavalca su un ponticello di pietre un rio che scende dalla comba di Barra.

Sul bellissimo sentiero verso borgata Barra © Cuneotrekking

Verso borgata Barra © Cuneotrekking

Verso borgata Barra © Cuneotrekking

Il ponticello in pietra sul rio che scende dalla comba di Barra © Cuneotrekking
Raggiunta la borgata Barra passiamo tra le sue case in pietra pervenendo in breve alla bella cappella affrescata dedicata alla Madonna della Neve, a sant’Antonio da Padova e a san Giovanni Battista.

Tra le case della borgata Barra © Cuneotrekking
Passati sotto al suo portico prendiamo la sterrata che scendendo compie due tornanti. Appena oltre al secondo, quando diventa asfaltata, imbocchiamo una deviazione a sinistra (indicazioni per Lantermini) che ci porta, senza perdere quota, sulla strada asfaltata in salita verso la borgata Danna.
Dopo duecento metri raggiungiamo la borgata Lantermini (1.200 m), punto d’arrivo di questa prima giornata, curiosamente parte del comune di Sampeyre e non del più logico Brossasco, retaggio di un passato in cui gli spostamenti avvenivano sui sentieri alpini. Facciamo tappa presso l’Escola e lou mulin, un bellissimo agriturismo ristrutturato con grande gusto e attenzione ai particolari composto da due strutture, la vecchia scuola elementare e uno dei mulini.

Il mulino ristrutturato della borgata Lantermini © Cuneotrekking
Puoi essere il primo a scrivere un commento.