Trekking dei cinque colli di Ferrere – Valle Stura

Attraversato l’interno di Ferrere scendiamo la sterrata che taglia alcuni verdi prati in direzione del rio di Ferrere. Oltrepassato il ponticello proseguiamo verso sud-est con percorso sinuoso tra i larici, dove abbiamo la possibilità di scattare alcune immagini della bellissima borgata.

Più avanti il sentiero svolta verso destra ed entra nel vallone Forneris. Superato un masso con una croce metallica, qualche metro dopo a sinistra lasciamo la traccia che scende sul pianoro del vallone in direzione dei Becchi Rossi e del colle di Stau (da cui faremo ritorno).

Proseguiamo innalzandoci sulla sinistra orografica in direzione di un rifugio privato in lamiera (fontana) che adiamo a raggiungere a circa metà del vallone Forneris. Proseguiamo la salita immettendoci poco oltre in una pietraia che superiamo in diagonale verso sinistra.

Il sentiero riprende quota affiancandosi ad alcune protuberanze rocciose, quindi passa nelle vicinanze di un laghetto nascosto sulla destra, oggi asciutto. Proseguendo sulla sinistra di bei pratoni raggiungiamo una cascatella. Con una deviazione verso destra procediamo a stretti tornanti su terreno divenuto pietroso nelle vicinanze dello spettacolare torrione del Ferro puntando in direzione del colle del Ferro (2.586 m).

Lo raggiungiamo dopo un’ora e cinquanta minuti di cammino.

Sconfinando nella vallée de la Tinée, proseguiamo verso il colletto di Tortisse (2.591 m), che raggiungiamo in pochissimo tempo, e i laghi di Vens, lasciando a destra la caratteristica Aiguilles de Tortisse.

Dal colletto, con una consigliatissima deviazione, scendiamo un breve tratto in direzione dei laghi per rivedere ancora una volta lo stupendo arco naturale di Tortisse. Lo ritroviamo intatto e ci domandiamo quanto ancora potrà resistere.

Ritornati al colletto di Tortisse abbandoniamo il sentiero principale e svoltiamo a destra (est) su una comoda traccia.

Poco oltre affianchiamo due piccoli specchi d’acqua, per proseguire in salita su un panoramicissimo traverso leggermente aereo dal quale godiamo di una vista spettacolare su tutti i laghi di Vens.

In questo tratto scorgiamo una volpe e tre mufloni.

Giunti sulla cresta rocciosa di confine arriviamo sul poco marcato pas des Blanches (2.660 m), dove ci spostiamo sul versante italiano. Percorriamo alcuni labili mezzacosta su terreno friabile (tratto più delicato dell’intero itinerario, potrebbe essere problematico in presenza di neve o ghiaccio) in un paesaggio dall’aspetto lunare che digrada ripido verso il vallone Forneris.

Più avanti si presentano alcune varianti: noi seguiamo un traverso a sinistra che conduce direttamente al colle di Panieris. Il sentiero taglia il versante nord della Testa del Ferro e termina al colle tra fili spinati in mezzo a importanti ex fortificazioni militari (Opera 27, maggiore realizzazione in caverna di tutto il caposaldo).

Dal colle di Panieris la curiosità ci spinge a prendere la traccia che attraversa un breve tratto scosceso sotto la Testa di Garbe (2.708 m) per raggiungere una casermetta e altre postazioni militari.

Dovremmo ora scendere, come impone la logica, il tratto franoso che affianca una casermetta e in poco tempo ci trasferirebbe nel vallone di Stau (peraltro raggiunto in quest’altra gita), riducendo notevolmente tempi e dislivello, ma vogliamo accontentare Fulvio che non è mai stato nel vallone di Panieris e affrontiamo un’infinita discesa di oltre settecento metri fino ad incrociare la strada che dai Prati del vallone risale al colle di Stau.

Raggiunto il punto d’incrocio (1.950 m) riprendiamo la salita (di ben cinquecento metri) verso il passo di Stau salendo dapprima al gias omonimo (2.069 m, fontana). Il tratto di strada seguente affianca le propaggini rocciose delle Garbe di Stau, poi i prati lasciano il posto alle rocce e il paesaggio diventa di alta montagna.

La sterrata si restringe e si innalza con alcune giravolte verso il centro del vallone.

Dopo aver percorso un tratto più ripido, con un traverso verso sinistra entriamo in un pianoro. Il percorso continua in leggera salita su chine di erba e pietre e conduce, in alto verso destra, in direzione di una evidente piramide di roccia, alla cui base si trova, adagiata, una vecchia casermetta militare.

Poco prima, con un po’ d’attenzione, si scorge un piloncino eretto dagli alpini (deviazione per il colle Panieris, quella che avremmo dovuto percorrere in discesa). Continuiamo a destra verso l’evidente insenatura del colle. Poco dopo raggiungiamo una seconda baita (fontana).

Proseguendo verso il centro del vallone notiamo ormai vicine le postazioni militari a ridosso del colle. Ancora qualche piccolo tornante da affrontare su terreno erboso ed eccoci al colle di Stau (2.500 m) dove, appena più in alto, si trovano i ruderi della stazione di arrivo della teleferica e del vicino ricovero.

Iniziamo quasi subito la discesa nel vallone opposto, prima su terreno pietroso poi, più in basso, tra larici, rododendri e piante di mirtillo che hanno assunto una stupenda colorazione autunnale. Il sentiero, sempre molto evidente, scende ripido verso il rio Forneris raggiungendo il bivio per i Becchi Rossi che lasciamo a destra.

Scavalcato il rio, un piccolo traverso a sinistra ci riporta sulla mulattiera che dal colle del Ferro scende a Ferrere, dove concludiamo il faticoso ma entusiasmante anello.