Attraversato l’interno della borgata scendiamo la sterrata che taglia alcuni verdi prati in direzione del rio di Ferrere. Oltrepassato il ponticello proseguiamo verso sud-est con sinuoso percorso tra i larici; qui abbiamo la possibilità di scattare alcune belle immagini della borgata.

Vista su Ferrere salendo al vallone Forneris © Cuneotrekking
Più avanti, il sentiero svolta verso destra ed entra nel vallone Forneris ; superato un masso con una croce metallica, qualche metro dopo a sinistra si lascia la traccia che scende sul pianoro del vallone in direzione dei Becchi Rossi e del Colle di Stau (sarà il sentiero del ritorno).

Vallone di Forneris: in salita verso il Colle del Ferro © Cuneotrekking
Proseguiamo innalzandoci sulla sinistra orografica in direzione di un rifugio privato in lamiera che andremo a raggiungere a circa metà del vallone Forneris. Nei pressi della struttura metallica una fontanella ci dà la possibilità di fare rifornimento d’acqua. Riprendiamo la salita immettendoci poco oltre in una pietraia che si supera in diagonale verso sinistra.
Il sentiero riprende quota affiancandosi ad alcune protuberanze rocciose, quindi passa nelle vicinanze di un laghetto nascosto sulla destra (asciutto in questo momento). Proseguendo sulla sinistra di bei praticelli raggiungiamo una cascatella. Con una deviazione verso destra riprendiamo la salita, che procede a stretti tornanti su terreno divenuto pietroso nelle vicinanze dello spettacolare Torrione del Ferro (2557 m), puntando in direzione del Colle del Ferro (2586 m) ormai in vista.

Al centro, in lontananza, il Colle del Ferro. A destra il Torrione del Ferro © Cuneotrekking

Il Torrione del Ferro come lo si vede salendo al Colle © Cuneotrekking
Lo raggiungiamo dopo un’ora e cinquanta minuti di cammino.

Arrivo al Colle del Ferro © Cuneotrekking

Dal Colle del Ferro, veduta sul Torrione e sul lontano Monviso © Cuneotrekking
Sconfinando nella Val de la Tinée, proseguiamo verso il colletto di Tortisse (2591 m) che si raggiunge in pochissimo tempo e i laghi di Vens, lasciando a destra l’Aiguilles de Tortisse.

L’Aiguilles de Tortisse © Cuneotrekking
Dal colletto, con una breve deviazione che riteniamo obbligatoria, scendiamo un breve tratto in direzione dei laghi per rivedere ancora una volta lo stupendo arco naturale di Tortisse. Lo ritroviamo intatto e ci domandiamo quanto ancora potrà resistere.

L’arco di Tortisse © Cuneotrekking

All’interno dell’Arco © Cuneotrekking
Invertendo la rotta, risaliamo nuovamente al Colletto di Tortisse. Dal colletto seguiamo la deviazione verso destra che conduce al Pas des Blanches (2660 m, sulle carte italiane è erroneamente indicato come Passo Morgon che si trova, invece, in territorio francese a nord-ovest del Colle del Ferro).
Nello spostamento, affiancando alcuni specchi d’acqua, scorgiamo una volpe e tre mufloni.

Laghetto che s’incontra salendo al Pas des Blanches © Cuneotrekking

Tre mufloni fuggono al nostro arrivo © Cuneotrekking
Il percorso verso il Passo è spettacolare e offre bellissimi scorci panoramici verso i laghi e le Cime di Vens (2952 m), il relativo passo (2796 m), la Cima Borgonio (2930 m) e il Claï Superiore (2982 m).

Laghi di Vens dal Pas des Blanches © Cuneotrekking
Dal Pas des Blanches i nostri sguardi possono spaziare dall’Oronaye al Monviso.
Dalla cresta di confine si manifesta anche il panorama verso il Monte Peiron (2796 m) e il Colle di Panieris (2683 m) che ci apprestiamo a raggiungere. Il sentiero taglia il versante nord della cresta portandosi nelle vicinanze della Testa del Ferro, poi si dilunga verso nord-est e termina al colle tra fili spinati, in mezzo a importanti ex fortificazioni militari (opera 27, maggiore realizzazione in caverna di tutto il caposaldo).

In cammino dopo il Pas des Blanches verso il Colle di Panieris © Cuneotrekking

Nei pressi del Colle © Cuneotrekking

Colle di Panieris © Cuneotrekking
Dal Panieris la curiosità ci spinge a prendere la traccia che attraversa un breve tratto scosceso sotto la Testa di Garbe (2708 m) per raggiungere una casermetta e postazioni militari.

Il Monte Peiron visto dai pressi dell’arrivo della teleferica © Cuneotrekking
Dovremmo ora scendere, come impone la logica, il tratto franoso che affianca una casermetta e in poco tempo ci trasferirebbe nel vallone di Stau (peraltro raggiunto in quest’altra gita), riducendo notevolmente tempi e dislivello, ma vogliamo accontentare Fulvio che non è mai stato nel vallone di Panieris ed affrontiamo una discesa di oltre 700 metri fino ad incrociare la strada che dal rifugio Talarico risale al Colle di Stau.

In discesa nel vallone di Panieris © Cuneotrekking
Raggiunto il punto d’incrocio (1950 m) riprendiamo la salita (di oltre 500 metri) verso il Passo di Stau salendo dapprima al gias omonimo (2069 m) dove c’è la possibilità di far rifornimento di acqua fresca. Il tratto di strada seguente affianca le propaggini rocciose delle Garbe di Stau, poi i prati lasciano il posto alle rocce migliorando il paesaggio che diventa di alta montagna.
La sterrata si restringe e si innalza con alcune giravolte verso il centro del vallone.
Dopo aver percorso un tratto più ripido, con un traverso verso sinistra si entra in un pianoro. Il percorso continua in leggera salita su chine di erba e pietre e conduce, in alto verso destra, in direzione di una evidente piramide di roccia, alla cui base si trova, adagiata, una vecchia casermetta militare.
Poco prima, con un po’ d’attenzione, si scorge un piloncino eretto dagli alpini (deviazione per il Colle Panieris, quella che avremmo dovuto percorrere in discesa) e si continua a destra verso l’evidente insenatura del colle. Si raggiunge poco dopo una seconda bella baita con fontana e con abbeveratoio per mucche.
Proseguendo verso il centro del vallone si notano ormai vicine le postazioni militari che stanno a ridosso del colle. Ancora qualche piccolo tornante da affrontare su terreno erboso ed eccoci al Colle di Stau (2500 m) dove, appena più in alto, si trovano i ruderi della stazione di arrivo della teleferica e del vicino ricovero.
Iniziamo quasi subito la discesa nel vallone opposto, prima su terreno pietroso poi, più in basso, tra larici, rododendri e piante di mirtillo che hanno assunto una stupenda colorazione autunnale. Il sentiero, sempre molto evidente, scende ripido verso il rio Forneris raggiungendo il bivio per i Becchi Rossi che lasciamo a destra.

Discesa dal Colle di Stau © Cuneotrekking

L’autunno nei larici scendendo verso il vallone Forneris © Cuneotrekking
Scavalcato il rio, un piccolo traverso a sinistra ci riporta sulla mulattiera che dal Colle del Ferro scende a Ferrere. Lì andremo a concludere il nostro faticoso ma entusiasmante trekking.
Claus72
14/11/2012 alle 12:32
bravi,proprio un bel giro,forse un po’ lunghetto ma con una tappa intermedia lo si fa’ tranquillamente!ottima variazione del trekking che avevo fatto anni fa’ da Ferrere -Laghi di Vens!Quest’anno volevo fare il “Giro del Tinebres” ma per timore del “Passo Tinebres”(che leggendo ci andrebbero ramponi anche in piena estate) ho optato nella “Valle delle Meraviglie”!!!:-)
Cuneotrekking
14/11/2012 alle 19:16
Ciao Claus. Il Passo di Tenibres non è così complicato, ma conviene farlo in salita dalla parte italiana e se ti porti i ramponi sei più tranquillo.
Ciao, Elio
Claus72
14/11/2012 alle 19:39
Grazie Elio del consiglio,mi sa’ che un altr’anno il giro sara’ mio!;.)
Sergio Chiappino
06/09/2018 alle 17:39
Ho percorso questo giro domenica scorsa con la vostra descrizione in mano, tagliando però per la scorciatoia dal colle di Panieris. Davvero un bel giro, soprattutto nel tratto tra l’arco e il colle di Panieris.
Il resoconto e le foto della mia escursione sono qui: http://www.cronoescursioni.it/escursione.php?escursione=ferrere
Gianluca
19/06/2021 alle 16:32
Bel giro!!!è fattibile farlo con i cani?o c’è qualche passaggio difficile???
Sergio B. Supporter
26/07/2021 alle 11:32
Ciao. 24.07.2021: le previsioni meteo dicono che potrebbe piovere in montagna. Allora io e mia moglie decidiamo di fare qualcosa di tranquillo per non trovarci in sentieri difficili e troppo ripidi in caso di pioggia. Essendo inoltre amanti dei giri ad anello, questo attira la nostra attenzione. Partiamo sabato mattina alla volta di Ferrere (o Ferriere) e a Sambuco ci accoglie la pioggia. “Va beh, siamo qua proviamo ad andare fino a Bersezio”. Il cielo sembra si apra un po’ e così arriviamo al parcheggio di Ferrere. Si parte. Appena valicato il ponticello, indossiamo i gusci, ma subito dopo la pioggia smette e torna il sereno. Sarà così per buona parte del tratto fino al colle di Ferro: alternanza pioggia, sereno e vento. Non siamo mai stati da queste parti e l’ambiente è veramente bello. Io e mia moglie rimaniamo incantati da ciò che vediamo nonostante il meteo “pazzerello”. Arrivati al colle di Ferro rimaniamo a bocca aperta guardando il parco del Mercantour: conformazioni belle, particolari. Visto che siamo qui puntiamo l’Aiguille de Tortisse per godere del panorama che vediamo da lassù. Scendiamo e andiamo verso l’Arc de Tortisse ed i laghi di Vens, iper fotografati da tutti gli escursionisti. Torniamo verso il colle di Tortisse e percorriamo la traccia che si innalza a poco a poco verso il Pas des Blanches, mentre riprende a piovere un po’. Metti il guscio e mentra saliamo, smette di piovere e diventa finalmente sereno. Percorriamo la cresta tra Francia e Italia e vediamo il colle di Panieris e le fortificazioni a sx, ma visto che siamo in gioco puntiamo alla Testa di Ferro: foto ricordo e scendiamo verso il colle di Panieris. Qui ci dirigiamo verso le fortificazioni e scendiamo fino alla casermetta che si rivolge verso i prati del Vallone per il pranzo. Visto che abbiamo già fatto due varianti (Aiguille de Tortisse e Testa di Ferro), decidiamo di scendere diretti e poi incamminarci verso il Colle di Stau, anche perchè nel frattempo si è nuovamente coperto. Giungiamo al colle e ci accoglie il sereno che ci accompagnerà fino a Ferrere.
Veramente una bellissima gita con panorami mozzafiato. Ci siamo ripromessi di rifarla in autunno per godere dei colori che penso saranno bellissimi, ma in senso contrario per fare subito la parte più ripida in salita.
Elio Dutto
27/07/2021 alle 13:36
Bravo Sergio, escursione sempre bella e appagante. Sicuramente in autunno il paesaggio sarà splendido. Ciao e saluti a tua moglie.