Da tetto Pilone seguiamo la strada asfaltata che sale nel bosco.

Il primo tratto su asfalto © Valerio Dutto
Quattrocento metri oltre la stradina spiana e il fondo diventa sterrato. Ignoriamo una deviazione a destra che conduce direttamente al vicino monte Croce. Dopo un buon tratto in leggera discesa la sterrata riprende a salire nei pressi di una vasca con fontana. Superiamo le case dei tetti Bergala e appena oltre trascuriamo la deviazione a sinistra verso il monte Saben (palina).
Proseguiamo sulla sterrata che curva a gomito verso destra.

Dopo la curva a gomito © Valerio Dutto
Poche decine di metri oltre ci fermiamo a una piccola area relax realizzata da alcuni volontari che hanno costruito curiosi pupazzi, panchine in legno e addirittura una piccola biblioteca.

Questi pupazzi sono davvero… originali © Valerio Dutto

Chissà cosa ci sarà lì dentro? © Valerio Dutto

Brava alla piccola Giorgia che ci ha scattato questa foto! © Valerio Dutto
Ci sono anche delle sagome in metallo dedicate a due simboli dello sci cuneese: Marta Bassino e Stefania Belmondo. Quest’area è in continua evoluzione: ogni volta c’è qualcosa di nuovo da scoprire.

Questo castagno cerca abbracci! © Valerio Dutto

Indicazioni lungo il percorso © Valerio Dutto
Torniamo sulla sterrata e ignorando ogni deviazione la seguiamo salendo con maggiore decisione nel bosco. Dopo un semicerchio arriviamo a un casotto ricoperto d’edera dove finalmente iniziano le meridiane a cui l’itinerario deve il nome.

L’asta che proietta l’ombra è il naso di Pinocchio! © Valerio Dutto
Appena oltre nelle belle giornate lo sguardo si apre e abbraccia le più importanti cime delle Marittime. A monte di uno chalet in legno superiamo un tornante che ci fa nuovamente invertire direzione. Dopo una rampetta arriviamo nel punto più alto del percorso (1.228 m), purtroppo sovrastato da antiestetici ripetitori. Questo luogo è conosciuto non a caso come la “piazzetta degli orologi solari”: vale la pena dedicare un po’ di tempo per scoprire il funzionamento delle tante ingegnose meridiane.

Una delle tante meridiane nella piazzetta degli orologi solari © Valerio Dutto
Ripreso il cammino superiamo ancora un ripetitore. La sterrata diventa un piacevole sentiero che con alcuni sali e scendi si mantiene all’incirca sulla dosale che divide la valle Stura dalla valle Gesso.

Alcune immagini del bellissimo sentierino © Valerio Dutto

Alcune immagini del bellissimo sentierino © Valerio Dutto

Alcune immagini del bellissimo sentierino © Valerio Dutto
Questo tratto fa parte della cosiddetta Saben trail area ed è molto frequentato dagli appassionati di mountain bike.

Questa zona è molto frequentata anche dai mountain biker © Valerio Dutto
Giunti su una selletta (bacheca) il sentiero riprende a salire. Arrivati a un bivio proseguiamo sempre dritto e, superato senza difficoltà un tratto di facili roccette, arriviamo velocemente sul monte Croce (1.217 m).

Facili roccette prima del monte Croce © Valerio Dutto

Arrivo sul monte Croce © Valerio Dutto
La cima è sovrastata da una croce metallica posta su un basamento in pietra in cui è infissa una lastra dedicata a quanti hanno dato la vita durante l’occupazione nazifascista. Nonostante la quota modesta il panorama è interessante e spazia dalla bassa valle Gesso, al massiccio della Bisalta, al vicino monte Saben a molte altre cime delle Marittime.
Dopo una breve pausa riprendiamo la discesa dalla parte opposta. Man mano che scendiamo il fondo diventa più sconnesso. A un bivio teniamo la sinistra e appena oltre il ripido sentiero è reso un poco più agevole da alcuni gradini realizzati con tronchi di legno.
Verso il finale entriamo in una faggeta dove il percorso torna a essere più facile.

Ultimo tratto in faggeta prima di chiudere l’anello © Valerio Dutto
In breve torniamo a tetto Pilone dove concludiamo questa piacevole camminata, perfetta per le famiglie con bambini.
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