Finalmente possiamo godere di una giornata di bel tempo. L’aspettavamo da un bel po’ e non possiamo lasciarcela scappare. D’accordo con gli amici Gelu e Riccardo ci troviamo a San Giacomo di Entracque lunedì 17 maggio 2010. Lasciata l’auto poco prima del ponte seguiamo la carrareccia che, passando tra i casolari, si inoltra sulla destra del torrente Gesso attraverso un bellissimo bosco di faggi. Al primo tornante si scorge, a sinistra, una bella cascata d’acqua.
Il tragitto prosegue nel bosco e va a raggiungere un lungo pianoro. Verso quota 1400 m, poco prima del piazzale dei cannoni, superiamo il residuo di una slavina di alcuni metri di spessore. Tratto di slavina tagliata, dello spessore di 5 metri © Cuneotrekking
La strada prosegue con alcuni tornanti verso la strettoia, oltre la quale ha sede il rifugio Soria-Ellena (1840 m). Poco prima iniziamo a calpestare la neve che non ci abbandonerà più. Nella strettoia poco prima del Rifugio Soria-Ellena © Cuneotrekking

A sinistra si intravede il rifugio © Cuneotrekking

È ora di mettersi le ciastre. Sul fondo si vede il Colle di Fenestrelle © Cuneotrekking
Raggiunto il piano del Praiet, lasciamo a destra il sentiero che sale verso li Colle di Fenestrelle. Sotto lo sguardo del rifugio ci fermiamo per calzare le ciastre. La neve comincia ad abbondare e il sole, inaspettatamente potente, la trasforma.
Proseguiamo nella parte centrale del Vallone risalendo i primi facili pendii. Più avanti saliamo un tratto ripido sulla destra di alcune rocce e ci portiamo su una prima balza. Proseguendo poi sul lato sinistro della conca, andiamo a raggiungere un secondo pendio che ci porta su un pianoro roccioso dove sono presenti i resti di una ex casermetta. Resti della casermetta incontrata © Cuneotrekking
Ora il tratto da risalire si fa più ripido e la neve, divenuta marcia, ci rallenta il passo. Intanto cominciamo a sentire, alla nostra destra, dalle pendici della Cima Cougourda e dalla Cima del Lombard rombi di slavine che iniziano a precipitare dall’alto dei colatoi, come cascate, a pochi passi da noi. Non ci aspettavamo di trovare ancora così tanta neve da scaricare.
Sotto questo sole che ci martella ci affrettiamo a uscire da questo imbuto portandoci nell’avvallamento superiore dove i pericoli sono minori. Le slavine continueranno a scendere, ad intervalli regolari di 3-4 minuti, fin verso le 14:00.
Dopo un’ultima balza, ci troviamo a percorrere a zig-zag un ultimo tratto di salita che si affaccia al Colle di Finestra, e qui troviamo la compagnia di uno sci alpinista francese. Iniziano a scendere le prime slavine © Cuneotrekking

In salita verso il colle © Cuneotrekking

Ultimo tratto prima del Colle di Finestra © Cuneotrekking

Foto di gruppo verso il versante francese © Cuneotrekking

Dal colle verso il versante italiano © Cuneotrekking
Dopo aver scattate le foto di rito ed aver ammirato il grandioso paesaggio tutt’intorno non ci vogliamo soffermare troppo quassù: meglio scendere in basso e metterci al riparo dai pericoli. Quando raggiungiamo l’imbuto ci accorgiamo che alcune slavine, scese nel frattempo, lo hanno letteralmente modificato. Tenendoci ai bordi scivoliamo velocemente in basso dove troviamo più sicurezza. Ripercorriamo ancora tutto il lungo tratto per raggiungere il Rifugio Soria dove abbiamo intenzione di mangiare in compagnia degli stambecchi che soggiornano nelle vicinanze.
Qui abbiamo anche un fortunato, quanto raro, incontro con una bella volpe affamata che si aggira nei dintorni con circospezione avvicinandosi cautamente a noi ed ai nostri zaini per vedere se le spetta qualche rimasuglio. Si avvicinerà talmente, tanto da venire a prendere il cibo (pane e prosciutto) direttamente dalle nostre mani. La volpe inizia il giro di ispezione © Cuneotrekking

Ora si avvicina con prudenza ai nostri zaini © Cuneotrekking

Stambecchi nei pressi del rifugio © Cuneotrekking
Al rifugio conosceremo anche i simpatici Giuliano e Marina, escursionisti genovesi, che ci leggono di tanto in tanto, e con loro scambieremo esperienze brindando alla salute con un buon genepy. Più tardi riprenderemo la via del ritorno passando vicino ad altri branchi di stambecchi. Dal rifugio sguardo in direzione del Colle di Finestra © Cuneotrekking

Il bianchissimo Gelas (3143 m) © Cuneotrekking
albi
26/05/2010 alle 13:57
quanti rischi…vi è andata solo bene, è meglio partire prima! occhio che con la vita non si scherza!
cuneotrekking
26/05/2010 alle 17:23
Non siamo gente che di norma va a prendersi dei rischi, anzi; qualche volta può succedere di trovarci implicati in difficoltà o condizioni inaspettate e, come tutti, cerchiamo di superarle al meglio.
Pieroluigi Lombardi
05/01/2014 alle 23:17
ciao una bella escursione in valle gesso da me molto frequentata
la volpe presente era la mascotte del rifugio Ellena Soria si chiamava MATILDE purtroppo dal 2011 non si è più fatta viva.
Cuneotrekking
06/01/2014 alle 11:50
Ciao Pieroluigi, non sapevo che avesse addirittura un nome. Sicuramente a stare in mezzo alla gente ne traeva qualche vantaggio. Se non si è più fatta viva è perché sarà rimasta preda di altri animali…
Pieroluigi Lombardi
30/03/2014 alle 13:03
certamwente è andata cosi,però poco tempo fa si è ripressentata una nuova volpe,potrebbe essere
assirittura la figlia
ciao