Dal parcheggio percorriamo ancora (Luciano, Gelu, Riccardo ed io) circa quattrocento metri per imboccare via Peroca, la strada che porta alla frazione Rosbella. Dopo circa trenta minuti raggiungiamo la borgata. Senza entrare all’interno, seguiamo la strada che continua a destra e si porta alta sul crinale. Raggiunto al termine il ripiano del Prato del Soglio, incrociamo un trivio di strade (1126 m).

In cammino sul crinale di Rosbella © Cuneotrekking

Nei pressi del Prato del Soglio © Cuneotrekking
Seguendo la pista forestale che si mantiene alla base del Becco del Corno (1342 m) e cima di Francia (1421 m) ci portiamo in direzione sud transitando, più avanti, nei pressi di una croce in ferro posata sul luogo dove, nell’ultima guerra, erano stati fucilati alcuni abitanti del luogo.
Dopo aver superato più avanti una vasca con fontana e, più in là, essere svoltati a destra sul vallone Francia, seguiamo la strada che si porta appena sotto la base dei tralicci dell’alta tensione. Un nuovo tratto di strada carrozzabile è stato da qui completato in questi ultimi anni e procede ancora per un buon tratto nella nostra direzione.

Verso la Bisalta (direzione sud) © Cuneotrekking

Tratto di strada nuova © Cuneotrekking
Ad un punto del percorso la strada prosegue in discesa in direzione dei tetti Ronchi. Non ci rimane che abbandonarla per inoltrarci in modesta salita tra i castagni intraprendendo però un itinerario non battuto e quasi privo di punti di riferimento. Mantenendoci in quota e senza perdere dislivello andremo ora a compiere un lungo tratto sotto cresta, senza mai divallare sul versante opposto.

Attraversamento di un tratto sgombro da alberi © Cuneotrekking

Salita verso il bosco © Cuneotrekking

Panorama verso Frisson e Rocca dell’Abisso © Cuneotrekking
Più avanti, a conferma che stiamo procedendo sulla giusta via, ci imbattiamo nel bivio dei Tetti Ronchi, successivamente in quello per il Passo di Ceresole, coi cartelli che ci offrono due possibilità. A destra col percorso panoramico, a sinistra per la fonte della Morta. Conoscendo l’itinerario panoramico, per averlo percorso d’estate, preferiamo oggi seguire il secondo (attenzione: valutare attentamente le condizioni della neve).

Cartelli sommersi nella neve © Cuneotrekking

Siamo sulla strada giusta © Cuneotrekking
Dopo un po’ di cammino si presenta l’attraversamento di un ripido gorgione, pericoloso anche per la grande quantità di neve che dall’alto è pronta a scaricare. Non ci rimane che aggirarlo salendolo ai bordi per una trentina di metri, per poi scavalcarlo nel punto meno ripido, portandoci sotto la punta rocciosa di Cima Gutzard con un passaggio delicato (per la neve).

Nell’attraversamento del gorgione © Cuneotrekking
In leggera discesa andiamo infine a contornare gli ultimi valloncelli per sbucare poi, con una ulteriore tratto di salita, nella conca velata di ghiaccio di Ceresole, dove hanno sede la capanna del malgaro e il rifugio Ceresole.

La conca velata di ghiaccio e il Passo di Ceresole (1620 m) © Cuneotrekking

La capanna del malgaro sommersa nella neve © Cuneotrekking

Finalmente compare il rifugio © Cuneotrekking

La capanna del malgaro vista da sotto © Cuneotrekking

Arrivo al rifugio Ceresole © Cuneotrekking
Tragitto duro per la mancanza di punti di riferimento, per la quantità di neve e per alcuni passaggi rischiosi sotto le ultime cime, ma ce l’abbiamo fatta. Troviamo ora accoglienza su due panchine in legno presso il rifugio e ci abbandoniamo soddisfatti ad un buon pranzetto.
Essendo impossibile fare ritorno dalla stessa parte seguiremo ora l’itinerario estivo che sale dal Buscaié. Pur conoscendolo bene per averlo percorso molte volte d’estate, con la neve si presenta in veste completamente diversa. Prevale alla fine il senso d’orientamento che ci riporta sulla strada che scende a San Giacomo. Qualche chilometro a piedi sullo stradone asfaltato in direzione di Castellar ci riconduce, al di là del ponte, alla nostra auto.
pino
13/04/2013 alle 19:36
grazie per il buon lavoro che avete fatto
Cuneotrekking
14/04/2013 alle 19:39
Ciao Pino, grazie per l’apprezzamento. Elio
Lorenzo
30/04/2017 alle 18:26
Tragitto molto affascinante. Fatto oggi, si tratta di una camminata non così banale anche senza la neve, benché la strada sia segnata molto bene (e le tacche paiono recentemente rinfrescate) e offra begli scorci.
Un po’ di attenzione nel tratto iniziale della discesa in questa stagione; ci sono molte foglie e alcuni tratti sono scivolosi.
Indicazioni perfette come al solito (mi chiedo come avete fatto ad affrontarla con la neve!)
Elio Dutto
30/04/2017 alle 21:17
Ciao Lorenzo. Esatto, non è sicuramente una facile passeggiata. Con la neve l’abbiamo potuta fare solamente perché eravamo a conoscenza del tracciato per averla percorsa in altri periodi. Ciao e buone escursioni!