Abbandoniamo il pian della Regina (1.737 m) seguendo al fondo una traccia che in leggera discesa attraversa il pian Melzè accostandosi in risalita a un piccolo gruppo di caseggiati che circondano il santuario intitolato alla regina Martyrum (1.742 m).

Spettacolo alla partenza © Giuseppe Basso

Zoom sulla punta Roma © Giuseppe Basso
Qui i segni bianco/rossi evidenziano un bel sentiero che procede tra erba e pietre. Con una salita a zig-zag raggiungiamo la solitaria cappella della Madonna della Neve che precede il pian del Re (2007 m, fontana dopo l’ultimo caseggiato di destra).

La cappella della Madonna della Neve © Elio Dutto
Proseguiamo seguendo la mulattiera che taglia il versante destro in direzione del pian Mait e colle delle Traversette (palina segnaletica a inizio parcheggio). Fatti pochi passi lasciamo a destra un sentiero (2.077 m, palina) che sale al colle della Gianna. Pochi minuti ancora e tralasciamo a sinistra (2.127 m, palina) quello per il lago Superiore.

Nella valletta superiore © Giuseppe Basso

Più avanti © Giuseppe Basso
Entrati ora nell’appartato vallone laterale delle Traversette troviamo neve più consistente. Calzati i ramponi, lo percorriamo centralmente per un tratto fino alla palina (2.276 m) che indica a sinistra il sentiero per il rifugio Giacoletti.
A questo punto abbandoniamo il percorso centrale per seguire la mulattiera che sale verso destra con belle vedute sul lago Fiorenza, oggi ghiacciato, incorniciato al fondo dalle sagome del Viso Mozzo e del Monviso.

Sul traverso che porta al pian Armoine © Elio Dutto

Zoom sul lago Fiorenza ghiacciato © Giuseppe Basso
Dopo brevi tornanti ci dirigiamo a sinistra e, senza percorso obbligato, superiamo alcuni dossi nevosi portandoci verso il ripiano superiore del pian Armoine. Seguendo un breve tratto di sentiero che porta verso il pian Mait e il buco del Viso arriviamo alla deviazione (palina V20) del col d’Armoine e del rifugio Barbara Lowrie.

Dossi lungo il percorso © Elio Dutto

Sguardo alle nostre spalle © Elio Dutto

Lago Fiorenza e Viso Mozzo © Elio Dutto
Proseguiamo verso destra all’interno di una insenatura protetta da alcuni dossi e risaliamo un lungo pendio nevoso (direzione nord-est) che punta al colle con un lungo traverso.

Verso il colle d’Armoine © Elio Dutto
Più sopra, la neve resa molto compatta dalle slavine crea qualche problema di tenuta.

Nelle vicinanze del colle © Giuseppe Basso
Con molta cautela raggiungiamo il colle d’Armoine (2.692 m), inserito tra il monte Meidassa e le Rocce Founs dividendo la valle Po dalla valle Pellice. Sul colle, oltre a un punto trigonometrico, si possono scorgere i resti di una casermetta. Da questo punto è spettacolare la visuale completa del Monviso e delle sue cime satelliti che dal Viso Mozzo vanno fino al monte Meidassa.

Arrivo al colle. Al fondo il monte Meidassa © Elio Dutto

Colle d’Armoine © Elio Dutto

Punto trigonometrico sul colle © Elio Dutto
Per il ritorno non ripercorriamo le tracce di salita ma preferiamo scendere liberamente le pendici nevose fino al laghetto ghiacciato che dall’alto abbiamo scorto molto più in basso.

Il tratto da scendere © Elio Dutto

Inizio della discesa dal colle Armoine © Giuseppe Basso
Dopo aver pranzato sulla sua riva riprendiamo la discesa sulle tracce dell’andata.
Puoi essere il primo a scrivere un commento.