Partiamo all’alba, con la pila frontale, seguendo una pista già battuta che sale in modo intelligente e graduale tra i boschi di faggio. Il percorso è ben innevato e occorrono le ciastre fin dalla partenza. Poco oltre il primo chilometro iniziamo a superare cumuli di valanghe che da alcune gorge della sinistra orografica sono scese invadendo tratti di strada.
L’alba ci coglie quando ci troviamo nei pressi del vallone Gorfi. Fermandoci, riusciamo a fotografarla nelle varie fasi mentre sta dipingendo di rosa il monte Omo e le pareti est del vallone di Serour.

Alba sul monte Omo © Cuneotrekking
Da questo punto la strada procede innalzandosi a tornanti.

Salendo i tornanti della strada © Cuneotrekking
Seguendo il tragitto stradale, di tanto in tanto ci soffermiamo ad ammirare le vette dei monti Savi (2615 m), della rocca e monte Salè (2630 m) e del monte Omo (2615 m) che fanno bella mostra di sé sullo sfondo del vallone Serour.
Verso i tre quarti della vallata scegliamo di non salire sui tornanti della vecchia strada (da cui faremo ritorno) che accorcerebbe il percorso, ma preferiamo continuare sulla via principale che offre delle visuali impagabili verso l’ardita rocca della Pera Puntua (2092 m) e del monte Gorfi (2203 m).

Sulla strada che evita la scorciatoia © Cuneotrekking
Proseguendo oltre, più avanti incrociamo alla nostra destra la palina che indica i gias Viridio e Viribianc.

Al fondo la Val Cavera © Cuneotrekking
Seguendo quell’indicazione svoltiamo a destra sulla stradina che porta inizialmente a una baita.
In quella direzione, nei pressi di un esiguo numero di abeti rossi, sorge da sempre un crocifisso in legno.

Sulla deviazione per il gias Viribianc © Cuneotrekking

Dal crocifisso in legno © Cuneotrekking
Proseguendo oltre, con mezzo giro a sinistra, ci portiamo alla base del gias Viridio (1892 m).
La stradina va a superare un rio proveniente dal vallone Mora quindi, a semicerchio, taglia a metà alcuni ripidi pendii dove, qualora ci fosse un sovraccarico di neve nella parte superiore, ci sarebbe rischio di distacco di slavine.

Già oltre il gias Viridio © Cuneotrekking

La strada taglia le pendici di questi monti © Cuneotrekking
La strada, contornando altre sporgenze e insenature, procede ancora un bel po’ prima di raggiungere il pianoro che contiene il gias Viridio superiore. Il gias è situato nelle vicinanze della Pera Puntua che è posta a est circa 140 metri più su. Ai due lati notiamo l’altura della cima di Peracontard (2244 m) e il monte Gorfi (2203 m).

Arrivando al gias Viribianc Superiore © Cuneotrekking

Dal gias Viribianc superiore © Cuneotrekking

La Pera Puntua © Cuneotrekking

Pera Puntua da una struttura presso il gias © Cuneotrekking
Non c’è anima viva nei paraggi e immersi nei nostri pensieri ci godiamo la pace di questo luogo incantevole.
Tornando sui nostri passi, lungo il cammino notiamo, basso in una conca alla nostra sinistra, il gias Viribianc inferiore (1702 m).

Il gias Viribianc inferiore © Cuneotrekking

Graziosa baita tornando verso la strada © Cuneotrekking

Gias Viridio © Cuneotrekking
Raggiunta la strada per il colle di Valcavera svoltiamo a destra per salire al vicino rifugio Carbonetto (1874 m), aperto in questo periodo di fine anno. L’ambiente è molto accogliente con dei gestori giovani e simpatici.

Rocca Salè (a sinistra) e i “Dui omini” © Cuneotrekking

Il rifugio Carbonetto © Cuneotrekking

Bandiere al vento presso il rifugio © Cuneotrekking
Infine, con gli occhi ancora pieni di neve, di sole e incantevoli visuali, riprendiamo la strada del ritorno verso San Giacomo.
Roberto G.
09/01/2020 alle 17:41
Fatto giro oggi in una giornata spettacolare come capita spesso in questi giorni.
Partiti alle 10 circa da S.giacomo. neve ok,la strada è talmente battuta che sono salito solo con scarponi(avevo ramponi nello zaino in caso di necessità). Anche dal bivio per gias Viridio fino alla meta la neve ha retto bene.
Grazie come sempre
Roby
Elio Dutto
09/01/2020 alle 20:20
Grazie Roberto per il feedback
Annalaura Frigerio
18/01/2020 alle 09:11
Sapete dirmi com è situazione neve oggi dopo le precipitazioni di ieri sera? Rischio sabine o tranquillo? Ciaspole o ramponcini? Grazie
Elio Dutto
18/01/2020 alle 10:50
La poca neve scesa ieri sera non dovrebbe dare problemi. Ti consiglio la salita con i ramponcini.
Mattia Bertero Supporter
02/02/2020 alle 17:03
Ciao a tutti.
Nella giornata di oggi avevo due persone da portare su a ciaspolare: mia madre e Silvia.
Nel trovare un’escursione non troppo impegnativa mi viene in mente questa fatta di recente da Cuneotrekking, spinto anche dalla curiosità di risalire il Vallone dell’Arma con le ciaspole.
Così alle 9:00 siamo a San Giacomo di Demonte, i parcheggi sono già abbastanza pieni e molte macchine stanno parcheggiando dopo il nostro arrivo.
Il tempo è sereno ed alcune nuvole che si muovono veloci ci fanno intendere un’intenso vento in quota.
Troviamo neve fin da subito ed è talmente pestata che bastano gli scarponi per salire ma decidiamo di portarci ed indossare le ciaspole lo stesso.
Una decisione che si rivelerà utile al ritorno.
La salita lungo la strada asfaltata procede bene sotto i versanti del Monte Gorfi, si sale gradualmente senza strattoni e sarà così per tutta l’escursione.
Si procede bene, il panorama diventa molto bello quando si apre la visuale verso i Monti Savi, Omo e Salè.
I versanti esposti al sole sono già molto spogli di neve, sulla strada la neve è davvero al limite, in molti punti l’asfalto la fa da padrone.
Solo all’altezza dei tornanti stretti della vecchia strada si ha un costante e consistente strato di neve.
Al Sole fa davvero caldo: rimaniamo alla fine solo con l’intimo termico addosso, troppo caldo per altri strati di vestiario.
Arrivati al bivio per il Gias Viribianc Superiore ci mettiamo d’accordo per arrivare solo fino al rifugio, le donne hanno le gambe un po’ provate.
Così alle 11:20 siamo al Rifugio Carbonetto, qui un vento freddo proveniente da Ovest ogni tanto ci lancia addosso intense raffiche di vento.
Nonostante ciò consumiamo il nostro pranzo sulla staccionata del rifugio, dopo entriamo dentro a prenderci qualcosa di bere.
Nel frattempo continua ad arrivare gente.
Alle 12:30 decidiamo di scendere verso San Giacomo di Demonte.
Qui vediamo una trentina di persone sparse che stanno salendo, quasi tutte senza ciaspole o ramponcini.
E qui il calore della giornata ha distrutto la dura consistenza dello strato di neve in superficie: chi ha solo gli scarponi o i ramponcini fa fatica a salire perchè affonda di 30/40 cm nella neve, noi con le ciaspole affondiamo sulle numerose traccie profonde di scarponi ma riusciamo ancora a scendere con un certo ritmo.
Infatti a scendere abbiamo tutti e tre diversi momenti di mancanza di forze, neve davvero pessima e il Sole che martella pesante, non sembrava di stare a Febbraio.
Molta gente ancora in salita fino quasi a San Giacomo dove arriviamo alle 14:30.
Bella giornata ma davvero troppo caldo che ha rovinato la nostra discesa, bel posto il rifugio e gestori giovani e molto gentili.
Un saluto da Mattia e Loredana da Mondovì e da Silvia da Fossano.
Elio Dutto
02/02/2020 alle 20:39
Ciao Mattia, oggi ti sei sacrificato un po’, ma hai fatto bene. Avrai tempo in seguito per fare cose più impegnative. Ciao, alla prossima.