Fino a dieci minuti prima di partire eravamo indecisi sulla meta da scegliere, poi d’un tratto mi è tornato in mente questo posto, che ho raggiunto diverse volte in estate, e che non potrà deludermi neanche oggi con la neve.

Panorama verso ovest dai laghi della Paur (2357 m) © Cuneotrekking

Cornici di neve modellate dal vento © Cuneotrekking
Fa molto freddo, la temperatura è ben al di sotto dello zero, tant’è che ci verrebbe voglia di rinominare Rio Freddo in Rio Gelido. Seguiamo la strada sterrata che, dal segnale di divieto, si snoda in leggera salita sulla sinistra idrografica del rio e punta in direzione del Malinvern.

Avvicinamento ai piedi del Malinvern (2939 m; mimetizzato al centro della foto si trova il Rifugio Malinvern) © Cuneotrekking
Dopo circa un chilometro lasciamo, sulla destra, il sentiero per il laghi Martel e Nero. Continuando la nostra marcia, passando tra boschi di abeti, dopo un altro chilometro raggiungiamo la confluenza col Vallone dell’Aver e lasciamo, a destra, il sentiero denominato P.15 che porta ai laghi Aver ed al Colle dei Morti.
Proseguendo il nostro cammino, ci portiamo nelle vicinanze del Gias la Grotta dove è presente una baracca in lamiera ormai in disuso. Siamo oramai in vista del Rifugio Malinvern Città di Ceva (1839 m) che dall’alto di un poggio domina tutto il vallone.
Percorsi ulteriori 500 m circa abbandoniamo definitivamente la carrareccia che prosegue verso il rifugio per imboccare, a sinistra (palina), il sentiero denominato P.13 che, scendendo verso il Rio, lo scavalca su una passerella. Passati quindi sulla sua destra idrografica e costeggiatolo per un breve tratto, iniziamo con qualche tornante a portarci verso l’alto avvicinandoci all’altezza del rifugio per poi lasciarlo sempre più in basso sul versante opposto. Fino a questo punto abbiamo fatto la salita senza troppi intoppi, ora è giunto il momento di calzare le ciastre perché si comincia a sprofondare nella neve farinosa.
Più avanti il sentiero transita sotto una bastionata rocciosa rossastra, quindi entra con una stretta serpentina in un ripido vallonetto, dalla cui cima, nei giorni precedenti si è staccata una slavina di notevoli proporzioni che ne ha cancellato totalmente le tracce. Sganciate le ciastre, ne risaliamo verticalmente il pendio su blocchi di neve oramai ghiacciati raggiungendo, una trentina di metri più in alto, la traccia di sentiero di nuovo visibile. Rimesse nuovamente le ciastre ci spostiamo volentieri da questo posto poco simpatico.

Verso il lago Malinvern © Cuneotrekking
Risalendo con altri tornanti ci spostiamo più a sud in una zona colonizzata da larici che via via si fa meno ripida e prelude alla conca lacustre dove ha sede il lago Malinvern (2122 m) che raggiungiamo dopo ore 2:15 di cammino.

Nell’ombra, il laghetto ghiacciato del Malinvern (2122 m) © Cuneotrekking
Ora continuiamo la nostra marcia su pendii ben innevati in direzione est, cercando di non perdere dislivello portandoci, a vista, verso la balza situata tra la Rocchetta della Paur (2473 m) e Cima Valrossa Nord (2909 m).
Fidandoci dei ramponcini di dotazione alle racchette ci tocca ora risalire un ripido pendio completamente ghiacciato che ci dà del filo da torcere, ma ci porta a sbucare finalmente nella conca dei laghi, posti in superba posizione sotto la Rocchetta della Paur.

Ripido pendio ghiacciato, cui la foto non rende giustizia © Cuneotrekking

Raggiungiamo, finalmente, la conca dei laghi © Cuneotrekking

I laghi sotto la Rocchetta della Paur © Cuneotrekking
Possiamo ora goderci il meraviglioso paesaggio a 360°. A est ci fa corona l’arco alpino confinante con le Cime Valrossa, a sud col Malinvern (2939 m), a ovest con le cime Lombarda, Aver (2745 m) e Testa Gias dei Laghi (2739 m). Posti magnifici in estate e altrettanto stupendi d’inverno.

Il Malinvern (2939 m) © Cuneotrekking

Panorama verso ovest © Cuneotrekking
Anche qui, come la settimana scorsa a Ferrere, misuriamo lo spessore del manto nevoso, che varia dai 50 ai 70 cm di neve compatta.
Non ci rimane altro che sederci su un masso gelido per gustarci, dal thermos, un bel thé caldo e proseguire con lo spuntino del pranzo con panorama da invidia.

Sotto le cime di Valrossa © Cuneotrekking

Le tracce che ci lasciamo alle spalle durante la discesa © Cuneotrekking
Ripercorrendo inversamente lo stesso percorso dell’andata, con particolare attenzione nella zona di scarico slavine ora completamente al sole, raggiungiamo, verso le 15:10, la nostra fedele Panda.
massimo 66
28/11/2008 alle 18:46
Complimenti,sempre belle le tue foto…….ciao
cuneotrekking
29/11/2008 alle 10:37
Abbiamo ancora approfittato del bel tempo, prima di quest’ultima nevicata, per fare questa bella escursione. Grazie per i complimenti. Ciao.
Christian Gianti
04/07/2016 alle 00:01
Ciao; sapreste indicarmi la distanza dalle Grange Triculet (parcheggio con fontana) al Colletto di Valscura? Grazie mille!!
Elio Dutto
04/07/2016 alle 19:31
Ciao Christian. La distanza dal parcheggio al Colletto di Valscura è di circa 5200 metri. Buona corsa!
Mattia Bertero Supporter
04/09/2016 alle 17:49
Ciao a tutti voi.
Questa mattina io e Silvia ci siamo concessi un qualcosa di facile, siamo reduci da due 3000 metri (Silvia di uno) e una salita al Morelli-Buzzi piuttosto lunga.
Così decidiamo di andare al Lago Malinvern.
Alle 8:40 siamo al parcheggio alla fine della strada asfaltata al Grange Triculet, il tempo è un po’ variabile e fa anche un po’ freddo.
Partiamo sulla sterrata che ci conduce al Rifugio Malinvern, dove insieme non siamo mai stati ed era una delle da noi chiamate “Escursioni Jolly”: escursioni facili per un momento di pausa da altre più difficili, abbiamo una piccola lista apposta.
La mole della Testa del Malinvern ci accompagna e ci accompagnerà per tutto il tragitto.
Siamo davvero tranquilli, saliamo lentamente senza fretta.
Notiamo che il Vallone di Riofreddo si presenta molto selvatico come ambiente ma anche come mantenimento: ci sono decine e decine di tronchi abbattuti e lasciati li dove sono precipitati, il letto del torrente è pieni di rami e non è pulito in generale.
Questo vallone sembra un po’ in stato d’abbandono.
Una situazione un po’ scandalosa per una metà turistica come questa e nel caso di un’alluvione un letto di un torrente non pulito può creare gravi danni a valle…
Comunque in un ora arriviamo a Rifugio Malinvern, davvero molto bello e ben tenuto, moderno nella costruzione, dal suo piazzale parte il sentiero per il Lago Malinvern.
Inizialmente si parte in discesa fino alla passerella che attraversa il torrente, poi il sentiero inizia a salire a tornanti sul versante della Rocchetta del Paur.
La pendenza risulta ripida ma almeno è costante.
Durante la salita notiamo tantissimi rovi di lamponi selvatici maturi, ne approfittiamo per mangiarne qualcuno (che bontà…)
Il sentiero continua a salire fino a quasi al lago, almeno non c’è il Sole coperto dalle nuove che sono avanzate dalla vicina Valle Gesso.
Il Lago Malinvern si presenta sotto di noi un una splendida e selvaggia conca rocciosa dopo 2 ore e 5 minuti dalla partenza.
Decidiamo di fermarci sulle sue sponde, notiamo subito che il livello è più basso di un metro circa rispetto al normale, la siccità si fa sentire anche qui.
Inizialmente avevo intenzione di lasciare Silvia al Malinvern per poi proseguire verso il Laghi della Paur, poi però decido di lasciare perdere, avrei lasciato da sola Silvia per troppo tempo.
Così resto al lago.
Intanto continuano ad arrivare persone, ci raggiungono diversi giovani ed un gruppo con numerosi cani ben felici di bagnarsi nel lago.
Alcuni proseguono verso il sentiero del Colletto di Valscura, altri si fermano come noi.
Restiamo a goderci il posto per due ore prima di scendere a valle.
Durante la discesa altri lamponi raccolti e mangiati con gusto.
Decidiamo di fermarci al Rifugio Malinvern per prenderci qualcosa da bere, il rifugio è strapieno di gente di tutte le età e di cani, tanti bambini ben felici di girovagare nei dintorni del rifugio.
Un escursione facile come dicevo, turistica per la facilità del percorso, purtroppo il Vallone non è affatto ben tenuto.
Un saluto da Mattia e Silvia da Mondovì.
Elio Dutto
04/09/2016 alle 18:29
Ciao Mattia. Alle volte è utile prendersi anche qualche momento di relax. Lo avete fatto oggi con un’escursione facile e sicuramente hai dovuto mordere un po’ il freno, perché avresti altrimenti proseguito verso altre mete. E’ giusto però concedere spazio anche a Silvia che altrimenti deve sempre rimanere lì ad aspettarti. Bravi e buona giornata!