Parto di buona lena in compagnia di Valerio salendo lungo la destra idrografica del torrente Oronaye. La temperatura si aggira attorno a meno 8 gradi. Questo percorso lo abbiamo già fatto alcune decine di volte e non è difficile indovinarlo, anche perché in genere sono presenti orme lasciate precedentemente da altri sciatori o escursionisti; la direzione, poi, è indicata dal vallone stesso.
Alle nostre spalle lasciamo ben innevata e in lontananza, la stupenda valle dei laghi di Lauzanier. Dopo diverse centinaia di metri di salita si transita nelle vicinanze di una cabane, piccolo rifugio dei malgari.

Passando vicino alla Cabane © Cuneotrekking

Nel tratto successivo © Cuneotrekking
La salita prosegue sotto le pendici scoscese del Bec du Lièvre (2770 m) e, dopo un pendio leggermente più roccioso, rimaniamo ogni volta affascinati dal Monte Oronaye (3100 m) che, inatteso, compare davanti in tutta la sua imponenza. La giornata è delle migliori, siamo quindi contenti di essere tornati qui, anche se la temperatura è rigida.

Il monte Oronaye compare all’improvviso © Cuneotrekking

Bec du Lièvre e col de la Gipière de l’Oronaye alle nostre spalle © Cuneotrekking
Nei pressi del Bec du Lièvre, a un bivio (indicazione per lac de L’Oronaye, col de Roburent), tagliamo verso destra lasciando il percorso estivo che prosegue diritto ancora per un po’ ed entriamo nel vallone Oronaye.
Dopo una breve flessione manteniamo la destra tenendoci ora sotto le pendici della Crête des Blaves infilandoci, poco più avanti, in un breve canalino. In alcuni tratti la neve, farinosa, è veramente profonda.

Oltre il canalino © Cuneotrekking
Proseguiamo lungo quella direzione per un buon tratto fino a quando compare davanti a noi il Lac de Oronaye (2411 m), completamente coperto di neve.

Veduta del vallone Oronaye dal drone © Cuneotrekking
Il nostro primo istinto sarebbe quello di camminarci sopra, ma non conosciamo lo spessore del ghiaccio che lo ricopre. Lo passiamo alla sua sinistra e, lasciando proseguire a destra la traccia per il monte Pierassin (cime de Peyrassin, 2761 m), con un traverso diagonale deviamo leggermente a sinistra puntando in direzione del colle di Roburent (2496 m).
La neve è farinosa, in alcuni posti crostosa, mentre in altri è quasi assente, segno che il vento da queste parti ha fatto da padrone. Più avanti, lasciata a sinistra la deviazione per il colle Feuillas (2754 m) e il monte Vanclava (2877 m) puntiamo decisamente al colle di Roburent oltre il quale si presentano davanti a noi altri grandiosi panorami innevati.

Al bivio per il colle di Feuillas © Cuneotrekking

Segnaletica © Cuneotrekking

Le orme lasciate dalle nostre ciastre © Cuneotrekking
Il lago di Roburent (2428 m) è adagiato un po’ più in basso e, come il lac de l’Oronaye, è coperto da una spessa coltre di neve. Sul lato opposto, spostato a sinistra, rivediamo il monte Scaletta (2840 m) e, al fondo, riconosciamo il passo Peroni (2584 m).

Oronaye alle nostre spalle © Cuneotrekking

Arrivo al lago Roburent © Cuneotrekking

Lago di Roburent ripreso dal drone dalla parte opposta © Cuneotrekking

La guglia rocciosa a fondo lago ripreso dal drone. A sinistra si scorgono anche gli altri due laghi Roburent © Cuneotrekking

Colle di Roburent © Cuneotrekking
Oggi siamo solamente noi a godere di questo spettacolo. Più tardi ci gustiamo un buon tè caldo e poi rimaniamo ancora qui per il pranzo.
Verso le 13:00, dopo aver ammirato il grandioso paesaggio e aver scattato numerose foto con il drone, mandandolo dalla parte opposta del lago, decidiamo di tornare verso il basso.

Ritorno a valle © Cuneotrekking

Ritorno a valle © Cuneotrekking
Scatteremo ancora altre foto col drone al lac de l’Oronaye e altre durante la nostra discesa a valle.

Lago Oronaye ripreso dal drone © Cuneotrekking

Scendendo nel canalino © Cuneotrekking

Immagini del ritorno a valle © Cuneotrekking

Immagini del ritorno a valle © Cuneotrekking

Immagini del ritorno a valle © Cuneotrekking
Silvio P.
21/01/2008 alle 16:20
Cari amici avete fatto delle belle gite con magnifiche foto. Complimenti.
La prossima che combinate vengo anch’io. Fatemelo sapere.
Ciao a tutti Silvio
Mattia Bertero Supporter
30/10/2016 alle 17:28
Ciao a tutti voi.
L’escursione di oggi è una classica per le nostre montagne: il Lago Superiore di Roburent dal lato francese.
Ho scelto questa perché oggi sono accompagnato da un collega di lavoro che sta approdando al mondo della montagna tramite me, è alle prime esperienze e per ora non posso scegliere percorsi più difficili.
inoltre ho notato che la neve delle ultime abbondanti nevicate si è molto ritirata e ha aperto nuovamente moltissimi scenari per le escursioni senza scomodare ancora l’attrezzatura invernale.
Alle 8:30 siamo allo spiazzo sterrato a poche centinaia di metri oltre il Colle della Maddalena parte francese.
Il tempo è stupendo: sereno senza una nuvola, caldo (non mi aspettavo così caldo a quell’altezza) con un leggero vento freddo.
Partiamo di buona lena imboccando il Vallone del torrente Oronaye, il sentiero è molto ben visibile e non ci sono possibilità di sbagliare strada.
Il mio collega non è molto in forma ed ha già di suo il fiato corto così lo aspetto ogni volta che si ferma a prendere fiato.
Dietro di noi il bellissimo Vallone del Lauzanier, innevato nella sua parte più altre, così come le vette circostanti.
Nell’ombra del vallone arriviamo al bivio e puntiamo verso Sud-Est in direzione del Colle di Roburent (tra l’altro noto che la segnaletica francese è priva di indicazioni sul possibile tempo d’arrivo).
Qui compare la neve: a chiazze e con un manto sottile, discontinua lungo il sentiero, almeno il sole la resa molle e si può benissimo camminarci sopra con gli scarponi.
In poco tempo arriviamo al Lac De Oronaye.
La cornice panoramica è stupenda: le montagne vicine si riflettono perfettamente sulle calme acque dello specchio d’acqua, e poi una valle così aperta…è incantevole.
Dopo un paio di fotografie riprendiamo la via per il Colle di Roburent.
Essendo un tratto non molto esposto al Sole siamo costretti a lasciare la via e improvvisare puntando il Colle.
Ci arriviamo in fretta: a 2502 m non c’è un filo di neve…
Scendiamo e subito ci compare la nostra destinazione: il Lago Superiore di Roburent si mostra nella sua forma inconfondibile in una conca con i colori autunnali con spruzzate di neve qua è la.
Dico al mio collega di lavoro di scendere verso la sua sponda mentre io trovo un punto panoramico per girare il video per il mio canale Youtube, inizialmente ho pensato di salire alla vicina Punta di Roburent per avere una visuale migliore ma poi scarto l’idea: troppa neve lungo il sentiero verso la vetta e avrei lasciato per troppo tempo il mio collega.
Mi accontento di un punto qualsiasi che riesce a prendere il lago nella sua interezza.
Torno giù e mi sistemo anch’io su un prato sulle sponde del lago, dopo 2 ore dalla partenza.
Il silenzio è quasi assoluto, solo ogni tanto il rumore degli aerei in volo e le folate di vento improvvise rompono questa perfezione.
Sempre di stare in paradiso: silenzio, temperatura ottimale, e quasi nessun’altra persona nei paraggi a parte noi due.
Dopo il pranzo ci stendiamo per riposare, stiamo circa due ore sulle sponde del lago.
Dopo aver riempito le bottiglie in una vicina sorgente, riprendiamo la via del ritorno, la stessa di quella di partenza.
Qui incontriamo numerosi escursionisti, per lo più francesi, intraprendere il senso contrario rispetto a noi.
Dopo un’ora e venti siamo dalla macchina.
Il Lago Superiore di Roburent è sempre molto affascinante, inserito in un ambiente molto bello e fotogenico, poi la giornata è splendida e pochissima neve nonostante l’altitudine e il periodo…Cosa si vuole di più?
Il mio collega di lavoro è stato molto entusiasta della gita, non sarebbe più sceso a valle se fosse stato solo per lui. La montagna gli sta entrando nelle vene e lo sta convincendo sempre di più, lui che è sempre stato un tipo da mare e mai si era sognato di scoprire le montagne della sua provincia.
Un saluto da Mattia da Mondovì.
Elio Dutto
31/10/2016 alle 13:58
I laghi Roburent sono sempre una bella meta in qualsiasi stagione si visitino. Meglio ancora se non avete trovato confusione.
Bravo Mattia!
Silvia
18/04/2019 alle 06:58
La prossima settimana saró ad Argentera per qualche giorno con il mio cane.
É possibile affrontare questa escursione in questa stagione?
È necessaria particolare attrezzatura invernale (racchette da neve, ramponi…?)
Grazie!
Elio Dutto
18/04/2019 alle 10:20
Certamente, è possibile. Per questa escursione sono necessarie le racchette da neve. Ciao
Andrea
30/12/2019 alle 12:19
Ci sono andato svariate volte in estate ma in inverno con le ciaspole mai, deve essere molto bello! è una zona a rischio valanghe? grazie
Elio Dutto
31/12/2019 alle 13:47
Il vallone di accesso, come anche quello dell’Oronaye, è molto spazioso e di norma non comporta rischi di valanghe. Dopo una nevicata però è sempre opportuno attendere l’assestamento. Ciao
Pepino Elsa
19/02/2021 alle 21:12
Ciao….tra ciaspolata al Talarico e lago di Roburent….quale è più sicura come rischio valanghe?
Grazie😊
Elio Dutto
20/02/2021 alle 08:40
Ciao Elsa. Direi sicuramente i laghi di Roburent. Ciao e buona escursione!