Torniamo volentieri in valle Maira, più precisamente nel vallone di Enchiausa, dopo averla vissuta ed apprezzata nella tavolozza dei colori dell’autunno durante l’escursione al colle di Enchiausa.
Posiamo l’auto nell’affollatissimo parcheggio di Chialvetta (1487 m). Oggi si sono dati appuntamento in questo luogo almeno un centinaio di persone, sembra, in cerca di neve. Abituati ai grandi silenzi rimaniamo un attimo sconcertati e perplessi ma confidiamo, visti gli innumerevoli itinerari disponibili, che la gente si sparpagli da altre parti.
Entriamo tra le case all’interno della borgata e proseguiamo passando davanti alla chiesa. Con l’affluenza di così tante persone, il sentiero, affiancato da alberi di frassino, è ben battuto nel primo tratto entrando nel vivo del vallone di Unerzio.
La prima borgata che di lì a poco andremo a raggiungere è Pratorotondo. Ci passiamo all’interno, tra le case, per poi proseguire verso la soprastante e ridente Viviere, già lambita dai primi raggi di sole.

Piccola sosta presso la fontana di Viviere © Cuneotrekking
La pista battuta prosegue oltre e si infila nel bosco alle spalle del nucleo di case e va a raggiungere, più in alto, la soprastante strada (chiusa per neve, usufruibile solamente in estate) che collega le varie borgate a prato Ciorliero.

Sulla pista battuta oltre la borgata © Cuneotrekking
Dopo due tornanti raggiungiamo, lasciandolo a destra, il bivio per il colle Ciarbonet (2206 m) e il monte Estelletta (2318 m). Proseguendo sulla strada per circa duecentocinquanta metri, raggiungiamo il bivio per i colli Feuillas, Enchiausa e per i bivacchi Enrico e Mario e Valmaggia.
Deviando sulla destra entriamo all’interno di un lariceto che termina poco prima della splendida conca della grangia Gorra (1914 m).

Uscita dal lariceto © Cuneotrekking
La folla incontrata a Chialvetta si è dispersa scegliendo altre destinazioni e, davanti a noi, ma già abbastanza distanti, notiamo solamente tre sci alpinisti che stanno tracciando il percorso e di cui noi ne seguiremo le orme.
Abbassandoci lievemente nella conca affianchiamo e superiamo la grangia rimanendo al centro del vallone di Enchiausa.

Entrando nella conca © Cuneotrekking

A sinistra, la grangia Gorra © Cuneotrekking
Intanto alla nostra sinistra, a intervalli regolari, dalle pareti rocciose precipitano alcune slavine formando suggestive cascate di neve.
Nessun problema per noi che siamo a distanza di sicurezza. Il percorso riprende la salita verso il centro del vallone e supera alcuni larici posti lungo il cammino.

In cammino al centro del vallone © Cuneotrekking
La neve, farinosa in precedenza, è diventata ora pesante e forma un ingombrante zoccolo sotto le ciastre difficile da staccare.
Poco prima del bivio per il Colletto (2631 m), in corrispondenza di un grosso masso, lasciamo proseguire verso destra le orme degli sci alpinisti dirette al Vallonetto. Noi deviamo in leggera salita a sinistra su neve intatta.

Lasciamo a destra le orme degli scialpinisti… © Cuneotrekking

…per svoltare a sinistra su neve intatta © Cuneotrekking
Scesi di qualche metro in un avvallamento costituito da massi sparpagliati, risaliamo poi un tratto abbastanza ripido che ci conduce su un piccolo pianoro racchiuso a sinistra da uno spesso labbro di neve che ci porta, poco dopo, in vista del bivacco Valmaggia, in linea d’aria a non più di un centinaio di metri di distanza.
Il bivacco, intitolato ad Angelo Valmaggia, è stato inaugurato l’otto settembre 2013 e dispone di 12 posti letto, bombole e fornello gas e di impianto elettrico alimentato da pannelli solari ed è di proprietà del Comune di Acceglio.

In ripida salita © Cuneotrekking

Luciano e Fulvio in marcia verso il bivacco © Cuneotrekking

Il bivacco sullo sperone in basso a sinistra © Cuneotrekking
Lo potremmo raggiungere in una decina di minuti ma ci fermiamo qui. La neve ha mutato la consistenza e non ci fidiamo a proseguire oltre.

Verso il Valmaggia © Cuneotrekking

Il bivacco Valmaggia © Cuneotrekking
Tornati indietro un centinaio di metri, troviamo un buon posto tra rocce affioranti per pranzare.

Sullo sfondo, il monte Oronaye tra il colle Feuillas (sinistra) ed Enchiausa (destra) © Cuneotrekking

Durante la pausa pranzo © Cuneotrekking
Siamo soli ad ammirare uno strepitoso panorama intorno a noi.
Dalla nostra postazione possiamo rivedere tratto dello stupendo anello attorno al Vanclava da noi fatto in estate che ci ha condotti al colle del Feuillas, il bivacco Enrico e Mario (ora completamente sepolto nella neve) e il colle di Enchiausa, risalito da noi nell’autunno scorso, che riposa in assoluta tranquillità a nord-ovest sotto una spessa coltre di neve.
Al termine di una lunga sosta riprendiamo il ritorno.

Sulla strada del ritorno… © Cuneotrekking

…sulle orme del mattino © Cuneotrekking

Ritorno tra i larici © Cuneotrekking

Verso il bivio di prato Ciorliero © Cuneotrekking
Lungo la discesa ci fermeremo ancora a Viviere ed a Pratorotondo nei pressi della chiesetta di san Defendente e presso la casa dove visse il pittore Matteo Olivero tornando infine, soddisfatti per questa bellissima ciaspolata, al parcheggio di Chialvetta.

In discesa a Pratorotondo © Cuneotrekking

La chiesetta di San Defendente (Pratorotondo) © Cuneotrekking
Silvia
07/03/2016 alle 10:47
Ciao! È sempre un piacere leggervi… scopro posti bellissimi mai visti qui a due passi da casa! Grazie perché condividete con noi queste meravigliose escursioni e complimenti perché vi sapete godere la vita… la bottiglia di vino ne è la dimostrazione! !!! 😉
Elio Dutto
07/03/2016 alle 16:26
Grazie Silvia!
Non abbiamo che l’imbarazzo della scelta, ma forse proprio per quest’abbondanza non diamo troppo peso a ciò che abbiamo tra le mani andando, alle volte, a cercare chissà cosa da altre parti. Non ci domandiamo mai perché arrivano escursionisti dalla Svizzera, Austria e Germania a godersi questi posti, ruspanti e ancora integri che neppure conosciamo noi?
E, come dici tu, l’escursione è un piacere che va goduto per intero, anche con un buon caffè (che ci portiamo dietro), un genepy, un buon pane fatto in casa e una buona bottiglia di vino. Ciao e buone escursioni!!!
Serena
07/02/2019 alle 08:55
Salve,
tempi di percorrenza partendo da rifugio Viviere fino al bivacco Valmaggia?
Sapete dirmi com’è la situazione neve in questi giorni? (pericolo valanghe?)
Grazie!
Elio Dutto
07/02/2019 alle 10:21
Ciao Serena. I tempi di percorrenza in estate da Viviere sono tra un’ora e mezza e due ore. D’inverno con la neve aumentano sensibilmente e tutto dipende dal tipo di neve e dalla quantità. Può sussistere pericolo valanghe nella parte finale, dove il percorso si fa più ripido. Ciao