Bric Cassin

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Il tuo commento


  1. Bellissima gita.
    Insieme a 3 amici l’ho fatta ieri (26/2/12) anche grazie alla vs descrizione. Tempo stupendo anche per noi. Veramente un paradiso …

    Saluti.
    Enrico C. (GE)


  2. Ciao a tutti voi.
    L’escursione di oggi al Bric Cassin era già stata decisa da qualche giorno in considerazione del tempo meteorologico: davano delle deboli nevicate ieri sera nella zona di Acceglio ed il giorno dopo sarebbe stato sereno.
    Solitamente il giorno dopo ad una perturbazione il cielo è bello limpido quindi ho pensato di andare a fare visita al Cassin per osservare la Gardetta con la neve, non avevo mai visto la Gardetta con la neve!! Imperdonabile per i miei anni di escursioni alle spalle.
    Così mi sveglio alle 6:00 e mi accorgo che c’è una nebbia bella fitta, pensando che fosse la semplice nebbia mattutina, parto lo stesso per Chialvetta.
    Andando avanti però la nebbia non se ne va fino a che non arrivo a San Damiano Macra ed improvvisamente sparisce alle mie spalle rivelando un cielo completamente sgombro di nuvole.
    Dai che ci siamo!
    Ad Acceglio giro verso il Vallone di Unerzio dove la strada non è stata pulita dallo spartineve, con molta cautela arrivo nell’ampio parcheggio di Chialvetta dove diversi sciatori si stanno preparando per partire.
    Sono le 8:40 ed inizia la mia avventura in solitaria verso il Bric Cassin, fa molto freddo con 5 gradi sottozero e il Sole è ancora nascosto dal versante Est del vallone.
    Fortunatamente c’è una traccia bella marcata che prosegue nella mia stessa direzione, ha compattato la neve che si presenta molto farinosa fino al terreno.
    Passo agevolmente le borgate di Pratorotondo e Viviere (bellissime con la neve) e prosegue verso il Prato Ciorliero, incontrando i primi sciatori diretti verso il Colle di Scaletta; incontro anche il primo Sole della giornata che svanisce subito dietro i contrafforti della Rocca Brancia.
    La neve qui ha uno spessore di una trentina di centimetri.
    I boschi durante la salita sono bellissimi perchè la neve sui rami si è congelata e crea un bellissimo effetto freezer all’ambiente.
    Ora non mi resta che intraprendere il vallone che sale verso il Passo della Gardetta, la traccia che sto seguendo mira proprio verso quella direzione.
    La salita si rivela più lunga e faticosa del previsto, la neve aumentata nello spessore ogni tanto fa brutti scherzi e mi fa profondare per un bel 60/70 cm, un po’ troppo farinosa per sostenere agevolmente le ciaspole.
    Diversi sciatori mi superano, sono costretto a fare numerose fermate di pochi secondi per riprendere fiato.
    A metà vallone la traccia che sto seguendo (tra l’altro l’unica ben marcata tra le tante degli sciatori in discesa) mi sta portando troppo sotto le rocce del versante Sud del Cassin (un po’ pericolose: diverse stallatiti di ghiaccio si staccano sotto l’effetto del calore del Sole), provo a deviare di più verso il centro del vallone creando una nuova traccia ma con questa neve poco portante si fa una fatica immane.
    Più avanti scopro che la traccia seguita in precedenza punta unicamente verso il colletto sulla sinistra del Passo della Gardetta, dove devo andare. Stranamente non c’è nessuna via tracciata per il Passo vero e proprio!
    Riprendo la traccia originale e arrivo al colletto, ritrovando finalmente quel Sole che non mi ha scaldato durante la salita.
    Qui mi si apre davanti agli occhi l’Altopiano della Gardetta e rimango letteralmente senza fiato dalla bellezza di quel posto, è troppo perfetto per essere vero. Tra l’altro la giornata è la fotocopia della gita qui pubblicata su Cuneotrekking.
    Se esiste una perfezione delle cose oggi ho potuto avere l’onore di vederne una.
    Un ultimo sforzo verso il Bric Cassin alla mia sinistra, durante la salita altri sciatori mi superano.
    Non c’è fretta.
    Ed ecco la cima, dopo 3 ore e mezza dalla partenza, sono le 12:10.
    Il panorama si amplia ulteriormente verso le cime dell’Alta Valle Maira.
    Sul Bric saremo in 6 persone e noto che tutti stanno parlando poco, stiamo tutti ammirando in silenzio il meraviglioso panorama, tra l’altro c’è una quasi totale assenza di vento e si sta davvero bene lassù.
    Sto sulla cima per 40 minuti a fare fotografie varie prima di iniziare la discesa dalla stessa via dell’andata, non sarei più sceso da li.
    La neve farinosa mi permette di scendere anche velocemente, tanto l’affondare mi da la sicurezza di non cadere, ed infatti arrivo a Chialvetta due ore dopo l’inizio della discesa!
    Oggi è stata davvero una giornata perfetta: tempo ottimo, temperatura giusta ed un panorama che toglie il fiato.
    Davvero, mi rimarrà impressa questa mia prima esperienza con la Gardetta innevata.
    Un saluto da Mattia da Mondovì.