Fino alle grange Lauset (1.975 m) l’itinerario ricalca fedelmente questa descrizione.

Salita nel vallone di Marmora © Cuneotrekking
La strada termina nei pressi delle baite in pietra, ma non di rado anche oltre si trova la traccia già battuta. Verso est, di fronte a noi, possiamo notare il tragitto che ci condurrà fino alla cima.

Al centro della foto è visibile il Bric dell’Oliveto © Cuneotrekking
Puntiamo subito verso est in direzione della comba Castellazzo risalendo un’ampia radura. Le pendenze aumentano rapidamente, per questo i pendii vanno percorsi solo in condizioni di neve assestata.
Entrati in un boschetto di radi larici risaliamo con pazienza numerosi dossi. Man mano che ci innalziamo i panorami alle nostre spalle si aprono verso l’Oronaye e il Brec de Chambeyron.

Tra radi larici © Cuneotrekking

Alle nostre spalle si allarga la visuale verso la testata del vallone di Marmora © Cuneotrekking

Ai piedi del Bric dell’Oliveto © Cuneotrekking

Salendo lungo le pendici del Bric dell’Oliveto © Cuneotrekking
Arrivati ai piedi del castello sommitale del Bric dell’Oliveto le pendenze si riducono. Superiamo le sue pendici e un po’ oltre saliamo verso sinistra raggiungendo una sella. Dalla parte opposta il versante precipita sul combale dell’Oliveto.
Svoltiamo ora a sinistra per seguire il ripido crinale che ci conduce sulla cima del Bric dell’Oliveto (2.415 m).

A destra il Bric dell’Oliveto © Cuneotrekking

Negli ultimi metri. Si nota chiaramente la neve colorata dalla sabbia del Sahara. © Cuneotrekking

Sguardo all’indietro verso la sella © Cuneotrekking
Possiamo ora ammirare lo stupendo panorama rivolto verso il vallone di Marmora, con la Costa Chiggia in lontananza, ma soprattutto è bellissimo quello rivolto verso le vicine punte Piovosa, Tempesta e Sibolet.

Sulla cima © Cuneotrekking

Punta la Piovosa © Cuneotrekking

Punta Tempesta © Cuneotrekking
Molto interessante anche uno sguardo sul lontano versante nord-ovest della valle Maira, con le cime del Cassorso e dell’Oronaye in evidenza.

A sinistra il Cassorso, al centro l’Oronaye © Cuneotrekking
Bello anche il colpo d’occhio sul versante sud completamente coperto da un lenzuolo di candida neve.

Sguardo a sud © Cuneotrekking

Veduta verso la testata del vallone di Marmora © Cuneotrekking
Dopo le consuete fotografie iniziamo la discesa sulle orme dell’andata fino alle grange Lauset.

Discesa verso le grange Lauset © Cuneotrekking
Concluso il pranzo riprendiamo la discesa fino all’auto.
Claus72
08/04/2014 alle 09:06
Che meraviglia!…siete super allenati a far quasi 15 km e 1000 mt di dislivello con le ciaspole,mi sa’ che questo itinerario me lo terro’ buono per le altre stagioni!:-)…complimenti e ancora una volta belle foto,grazie ciao!
Elio Dutto
10/04/2014 alle 13:41
Grazie per i complimenti!
Mattia Bertero Supporter
11/02/2018 alle 15:52
Ciao a tutti voi.
L’escursione di oggi l’ha decisa Silvia ma purtroppo ieri sera abbiamo avuto una cena con amici in cui non ci siamo risparmiati sul mangiare.
Così che stamattina alle 6:00 Silvia è stata male per cattiva digestione e quindi anche stavolta devo compierla da solo.
Nemmeno io sono in forma al 100% ma decido lo stesso di partire, non avendo pensato ad alternative intraprendo la destinazione decisa dalla mia morosa.
Così eccomi alle 8:10 a Tolosano, Marmora, per andare al Bric dell’Oliveto.
Alla partenza fa davvero freddo, ci sono -6 gradi ma il cielo è sereno e non c’è vento.
La neve alla partenza sulla strada che porta verso il Colle d’Esischie è stata battuta dai precedenti escursionisti ma ai lati noto che la neve è un po’ farinosa.
Salgo con tranquillità la strada, ogni tanto tagliando qualche tornante seguendo le traccie degli sci-alpinisti.
Dopo 1 ora e mezza arrivo al Grange Lauset e finalmente compaiono il Sole a scaldarmi e la mia destinazione alla mia sinistra.
Qui la traccia che stavo seguendo finisce al Grange, lungo la Comba Castellazzo nessun segno di passaggio d’escursionisti.
Mi tocca aprire le danze.
La neve come avevo già visto è farinosa ed affondo di circa 30 centimetri.
Puntando dritto verso la mia metà più in alto mi ricongiungo a svariate traccie di sci-alpinisti precedenti nascosti alla mia vista in precedenza, seguo quella che mi sembra più marcata e sicura.
Questo sciatore deve aver visto la vostra pagina qui su Cuneotrekking, segue la vostra traccia con la deviazione tra i larici saltando così qualche ripida salita tra i vari sali e scendi della comba.
Il Bric s’avvicina sempre di più ma il mio stomaco mi gioca dei brutti scherzi da metà salita in poi, la cena si fa sentire anche su di me, per fortuna due sciatori sono dietro di me più distanti, in caso di necessità non sono completamente solo.
Tra molte fermate per i miei problemi gastrici (le gambe invece se la cavano molto bene) arrivo sotto le pareti del Bric e la traccia dello sciatore svolta verso il Monte Pelvo ed il Sibolet, mancano poche decine di metri alla sella e decido di puntare dritto verso essa, creando una nuova via sulla neve.
Qui s’affonda di più di prima anche di mezzo metro.
Arrivo alla sella alle 11:10 e vedo la salita del Bric dell’Oliveto intonsa da traccie.
Provo a salire ma qui succede il fattaccio: alla prima rampa ripida la neve non tiene!
Le ciaspole scivolano non trovano una superficie dura su cui fare presa, torno giù per montare i ramponi ma anche con loro scivolo, non è superficie abbastanza solida per loro.
Sto rischiando troppo, la paura inizia a montare e decido di non andare in vetta.
Mancavano solo poche decine di metri di dislivello da fare però i pendii intorno sono ripidi in caso di caduta…
Torno alla sella per riposarmi un attimo e per smaltire la delusione, mi tranquillizzo e noto il panorama intorno a me che è stupendo: tutte le montagne del Vallone di Marmora sono belle visibili e sono grandiose.
Per tutta la gita siamo con la temperatura sottozero ma il Sole riscalda bene sulla sella e il vento non soffia.
C’è un silenzio oserei dire assordante, non si sente niente di niente se non i miei movimenti ed il mio respiro.
Alle 11:30 inizio la discesa, intanto i due sciatori dietro di me in salita puntano verso il Sibolet, ed altri salgono nella comba.
Nello scendere i punti più ripidi le ciaspole non tengono tanto e due volte ho fatto un bel capitombolo per terra senza conseguenze se non il freddo della neve in faccia.
A Mezzogiorno circa sono già al Grange Lauset dove decido di fermarmi, lo stomaco mi da sempre problemi ma cerco di magiare qualcosa per darmi qualche energia in più.
Riparto dopo 20 minuti per tornare a Tolosano, lungo la strada asfaltata incontro i primi ciaspolatori dopo diversi sci-alpinisti.
Alle 13:30 sono dalla macchina a Tolosano.
Una gita che non ha avuto l’esito che m’aspettavo, tra malanni vari e neve non troppo sicura verso la vetta non sono riuscito a raggiungere il Bric, però ho visto altre possibili prossime escursioni in zona aggiornando il mio “Google Maps mentale” della zona.
Un saluto da Mattia di Mondovì.
Elio Dutto
12/02/2018 alle 20:45
Ciao Mattia. Eccoti alle prese con un’altra bella escursione. E’ un vero peccato arrivare a pochi metri dalla cima e non poter essere lì a gustarsela appieno. Comunque ti ammiro proprio per questo, e non sei il solo. Ci sono grandi alpinisti che a pochi metri dalla vetta hanno rinunciato per motivi di sicurezza. Ci puoi sempre tornare un’altra volta, magari senza avere tutto quel peso sullo stomaco per aver mangiato troppo nella serata precedente. Credo comunque ti sia piaciuto ugualmente questo percorso. Noi invece siamo tornati sul Birrone (che tu hai fatto da poco) e pochi giorni prima al gias Pittè (che hai fatto anche tu ultimamente). Appena si abbassa il pericolo valanghe ci possiamo sentire. Ciao da tutti noi.