Gias sottano Pittè

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  1. Bravi ragazzi che fate giretti nella mia valle!
    questo percorso e gran parte di questo versante sono a me sconosciuti,mi son tolto la soddisfazione di andare sulla Bisalta,ma in ordine mi mancano ancora la Costa Rossa,Cima Pitte’ e Punta Mirauda!mi piacerebbe fare un itinerario che riesca a toccarle tutte ma forse diventa un po’ lunghetta e improponibile!partire dal Villaggio d’Ardua o Area Meschie(Pradeboni)?!come periodo pensavo tardi primavera/estate…dai consigliatemi!:-)

    • Cuneotrekking


      Torno sempre volentieri nella tua bella valle ed anch’io ho ancora molto da scoprire. Il percorso che tu vorresti fare è vario, interessante, abbastanza lungo e con un buon dislivello. Visto che le cime che proponi sono per te nuove, potresti avvicinarti con cautela, partendo magari dalle Meschie per arrivare alla Costa Rossa. Eventualmente decidere sul posto se te la senti di continuare fino alla Cima Pittè ed oltre, tornando verso il basso dal vallone Rumiano per non risalire di nuovo alla Costa Rossa. A quel punto però qualcuno dovrebbe venirti a prendere a San Bartolomeo.
      Questo percorso non l’ho ancora sperimentato, ma penso possa essere fattibile. Ciao Elio


  2. ottima idea,la prendero’ in considerazione,grazie Elio


  3. Ciao a tutti voi.
    Finalmente io e Silvia oggi riusciamo a fare la prima escursione di questo 2018, più volte rinviata per le festività e per il tempo ballerino degli ultimi giorni.
    La nostra meta è il Gias Sottano Pittè nella vallata d’origine di Silvia, Valle Pesio, seguendo fedelmente la sterrata che porta ad esso.
    Decidiamo di partire all’alba e così alle 8:20 siamo nel Vallone di Rumiano, il tempo è stupendo e nettamente migliore rispetto alle previsioni, non fa freddo e la neve è solida al punto giusto.
    Calziamo le ciaspole e partiamo, una gira che ci riserverà qualche sorpresa.
    Fino al primo tornante a destra nessun problema, dopo di esso il tratto esposto al Sole e completamente sgombro di neve, siamo costretti a procedere con gli scarponi, li rimetteremo circa 20 minuti dopo quando rincontreremo la neve.
    Inizialmente il manto nevoso è ben compatto ma più si sale e più diventa farinoso, specialmente i tratti in cui non ci sono alberi, inoltre il fondo è molto irregolare tra saliscendi vari sembra di stare in un deserto di dune sabbiose.
    Più si sale e più il panorama si apre: iniziano a comparire la Punta Mirauda ed il Gruppo del Marguareis svetta nel cielo perfettamente sereno.
    Diverse traccie di selvaggina sparse in giro, per la maggiore sono caprioli ma ho distinto traccie di lupo, o almeno così parevano.
    Al tornante a destra dove si stacca a sinistra la via per il Gias Sottano del Colle, la neve cambia definitivamente diventando farinosa, inoltre noto che gli alberi hanno i rami ancora carichi di neve fresca, si vede che qui ha nevicato da pochissimo tempo, il Sole è ormai spuntato definitivamente e ci farà compagnia per tutta l’escursione.
    Iniziamo un po’ a faticare: siamo i primi e dobbiamo un po’ aprirci la strada.
    Arrivando negli ultimi tornanti, nella zona esposta oltre il bosco, la neve farinosa diventa spessa e s’affonda di circa 20 centimetri anche se lo strato ha uno spessore di circa 1 metro a stare alle misurazioni dei nostri bastoncini, la strada è linda ed io e Silvia ci facciamo il cambio per aprirci la strada nel manto nevoso.
    Sembra quasi un delitto, a parte qualche traccia del passaggio degli animali stiamo violando per primi un perfetto manto nevoso, la nostra traccia servirà per il rientro.
    Salendo un passo alla volta finalmente scolliniamo a sinistra dell’altura chiamata La Tourra ed il panorama, già bello in precedenza, si apre verso la pianura ed il quadro è al completo: le vette della Valle Gesso (La Bisalta, Punta Mirauda, il Gruppo del Marguareis, CIma Cars, la Gardiola ed il Pigna) sono bellissime, la pianura è offuscata con un po’ di foschia ma la vista spazia fino al Monte Rosa.
    E c’è un silenzio: non un filo di vento, nessun’altro s’e avventurato li…
    Il Gias Sottano Pittè lo troviamo semi-sommerso e li ci fermiamo dopo 2 ore e 40 minuti di salita, sono le 11:00 circa.
    Mangiamo pranzo e ci riposiamo, intanto arriva uno sciatore che ha seguito le nostre traccie.
    Dopo quattro chiacchiere riparte verso Cima Pittè mentre noi restiamo li ancora un’ora a contemplare il tutto che è di una bellezza disarmante…
    A Mezzogiorno riprendiamo la strada di discesa ed arriviamo agevolmente alla macchina dopo quasi 2 ore arrivando alle 14:00.
    Una gita semplicemente perfetta: tempo ottimo, niente vento, neve stupenda per le ciaspole, panorama magnifico, la compagnia di Silvia.
    Non saprei come poteva essere migliore…
    Un saluto da Mattia e Silvia da Mondovì.


    • Ciao Mattia, è un po’ di tempo che non vado più da quelle parti. Sempre un bel posticino, poco frequentato. Da quanto leggo avete dovuto battere quasi tutto il percorso. Noi siamo stati ieri al rifugio Bagnour, posto incantevole per il paesaggio con i cembri perfettamente imbiancati dalla neve.
      Un saluto anche da parte di Valerio.