Proseguiamo per un breve tratto sulla strada asfaltata che aggira Neraissa superiore. Dopo poche decine di metri, al tornante, la abbandoniamo per imboccare una sterrata che si dirige verso sinistra. Poco oltre trascuriamo una deviazione sulla sinistra.
Alcuni tornanti percorrono l’avvallamento che, in leggera salita ma con lunghissimo e un po’ monotono percorso, sale in direzione ovest tagliando ripidi le pendici del monte Autes.

Una suggestiva coperta di nebbia ricopre il vallone di Neraissa © Elio Dutto

Elio e Beppe sulla militare © Valerio Dutto

Durante la salita © Valerio Dutto

Lunghi tornanti © Valerio Dutto
Verso quota 1800 m tagliamo una conca soggetta a slavine (prestare attenzione).

Taglio della strada militare © Valerio Dutto

Alle nostre spalle l’imbuto soggetto a slavine © Valerio Dutto
Ricongiunti alla militare compiamo ancora un traverso che ci conduce a un altarino un po’ fuori luogo visto che è ospitato in quello che era il contenitore di un telefono pubblico.

Traverso prima dell’altarino © Elio Dutto
In compenso ci troviamo in ottima posizione panoramica.

A sinistra il monte Nebius e a destra il Salè © Elio Dutto

Il vallone di Neraissa © Valerio Dutto

Zoom su Neraissa inferiore © Valerio Dutto
Ora dobbiamo compiere un lungo e ombroso traverso che taglia il ripidissimo versante del vallone del Rio dei Pini in direzione del colle di Neraissa. Anche questo tratto è soggetto a slavine e va percorso solo in condizioni di neve perfettamente assestata.

Casermetta al colle di Neraissa. Alla sua destra i calanchi nerastri del monte Nebius. © Elio Dutto
Raggiungiamo, al termine, il varco del colle di Neraissa (2.018 m) dove è ubicata una ex caserma che fiancheggia i calanchi nerastri e la cima incombente del Nebius. Oltre il colle la vista si affaccia su Sambuco e il monte Bersaio.

Il monte Bersaio © Elio Dutto
Torniamo indietro di una cinquantina di metri per seguire l’accenno di una strada che, in leggera salita verso est, si tiene più alta sul percorso appena compiuto e con lunghi tornantini tra radi larici ci fa acquistare quota.

Sull’accenno di strada (foto del 2010) © Elio Dutto
Dopo numerose giravolte le tracce svaniscono.
Con un lungo e ripido traverso su neve contorniamo le cime superiori puntando verso il colle della Barmetta. Anche questo tratto richiede prudenza: in caso di neve dura potrebbero essere necessari i ramponi perché una scivolata ci riporterebbe alla base di partenza.

Sul ripido versante (foto del 2010) © Elio Dutto

Gioco di diagonali (foto del 2010) © Elio Dutto
Raggiunto il colle della Barmetta (2.274 m) le difficoltà diminuiscono. Svoltando verso sinistra in pochi minuti ci troviamo in cima al monte Autes (2.286 m), sormontata da alcuni ripetitori, una cassetta del soccorso alpino e una croce in legno malandata.

A sinistra il monte Autes (foto del 2010) © Elio Dutto
Un bel panorama dominante gran parte della valle Stura si presenta ai nostri occhi. Ci troviamo proprio di fronte al vallone dei Bagni di Vinadio, al cui fondo spiccano la Rocca di San Bernolfo e il Becco Alto dell’Ischiator. Lo sguardo, partendo da est, abbraccia la Bisalta e tutto l’arco alpino raggiungendo infine Rocca la Meja. La giornata è meravigliosa e favorisce una lunga sosta per la contemplazione del paesaggio.
Dopo esserci riempiti gli occhi di bei paesaggi ridiscendiamo al colle della Barmetta poi, in una manciata di minuti, risaliamo un breve tratto del costone per toccare la cima Varirosa (2.292 m).

Ci lasciamo alle spalle il monte Autes (foto del 2010) © Elio Dutto

Panorama verso nord dalla cima Varirosa (foto del 2010) © Elio Dutto
Per evitare il tratto pericoloso affrontato durante la salita proseguiamo a vista sulla dorsale dalla parte opposta. Con una ripidissima discesa torniamo al colle di Neraissa, dove ci fermiamo a pranzare.

Beppe davanti al monte Bersaio © Elio Dutto

La casermetta al colle di Neraissa © Valerio Dutto
Dopo la pausa riprendiamo il ritorno sulle orme dell’andata.

Rientro a Neraissa superiore © Valerio Dutto
massimo66
21/11/2010 alle 14:36
Grande Elio,davvero una bella gita con ottima neve direi….ciao ciao
Marco
21/01/2022 alle 17:45
Bella gita, complimenti, per caso sapete dirmi da che quota circa si trova neve nel vicino vallone del Nebius? Grazie!!