Proseguiamo sulla strada asfaltata, in inverno ingombra di neve o ghiaccio, che si dilunga sul lato ombroso verso la testata del vallone di Pagliero. Passati sull’altro versante raggiungiamo con una breve salita la borgata Chesta (1.359 m), situata in ottima posizione soleggiata. La si potrebbe aggirare dal basso, ma decidiamo di fare un giro tra le sue abitazioni, in parte ristrutturate, caratterizzate da interessanti soluzioni architettoniche.

Tra le case della borgata Chesta © Valerio Dutto

La piccola chiesa intitolata a sant’Anna © Valerio Dutto
Ricongiunti alla sterrata aggiriamo Chesta dall’alto invertendo la direzione. Proseguiamo con ampi e dolci tornanti che tagliano ripidi pendii tra boschi misti a prevalenza di larici.

Sulla sterrata verso il colle Birrone © Elio Dutto

Ancora sulla sterrata © Valerio Dutto
Più in alto lasciamo a sinistra le grange Chiodivei.
Di tanto in tanto si aprono interessanti scorci sulla borgata Chesta e nei punti dove la vegetazione è meno fitta lo sguardo si spinge fino alle Alpi Marittime con Gelas e Argentera ben riconoscibili.

Borgata Chesta vista dall’alto © Valerio Dutto

Al centro sinistra in ultimo piano il Gelas, a destra il massiccio dell’Argentera © Valerio Dutto
Con un ultimo lungo traverso verso nord-ovest raggiungiamo il panoramico colle Birrone (1.698 m), crocevia di stradine, nei cui pressi si trova una croce con due panchine in metallo.

Arrivo al colle Birrone © Valerio Dutto

La croce al colle Birrone © Elio Dutto
Lo sguardo si spinge sul versante della valle Varaita dominato dalla parete sud del Monviso.
Superiamo la Strada dei cannoni, un’antica e lunghissima militare in quota che dalla colletta di Rossana conduce al colle della Bicocca, e trascurando tutte le sterrate ci portiamo sull’ampio costone che verso nord-est è diretto alla nostra meta.

Alla nostra destra la vetta del monte Birrone © Valerio Dutto
Seguendo grossomodo il sentiero estivo ci manteniamo sulla dorsale.

Salendo sull’ampia dorsale. La montagna più alta alle nostre spalle (ovest) è il monte Rastcias. © Valerio Dutto

Salendo i panorami si fanno via via più importanti © Valerio Dutto
Superiamo una malandata croce in legno, una delle tante sparse in questo vallone, dopo la quale il percorso si impenna costringendoci a fare faticosi zig-zag. Le pendenze superano il 30% per cui questo tratto è da fare esclusivamente con neve ben assestata.
Man mano che saliamo i larici si fanno più radi diventando in alto caratteristici tronchi rinsecchiti.

Caratteristici larici rinsecchiti © Elio Dutto
Piegando verso sinistra ci portiamo verso una ben visibile croce in legno, che non è ancora quella di vetta. Molto più in alto, guadagnati quattrocento metri di dislivello dal colle senza grandi possibilità di rifiatare, arriviamo su una spalla, dove a destra si trova la croce in legno che vedevamo dal basso, un eccezionale balcone panoramico affacciato sulle Marittime che vale la breve deviazione.

Elio sulla spalla © Valerio Dutto

La croce in legno prima della vetta © Elio Dutto

Fantastico balcone verso le Alpi Marittime © Elio Dutto
Il percorso si fa ancora più ripido e dobbiamo aggirare delle roccette.

Valerio a poca distanza dalla croce di vetta © Elio Dutto

Panorama alle nostre spalle © Elio Dutto

Ultimi ripidi metri © Valerio Dutto
Con un ultimo sforzo finalmente arriviamo sulla vetta del monte Birrone (2.131 m), sormontata da una croce in metallo.

Beppe ed Elio sul monte Birrone © Valerio Dutto

Valerio contempla il panorama intorno a noi © Elio Dutto
Da questo pulpito data la notevole prominenza gustiamo panorami eccezionali a giro d’orizzonte che spaziano sulle principali cime delle Alpi Liguri, Marittime e Cozie culminando con il Monviso.

A sinistra il monte san Bernardo, al centro il Roccerè, alla sua destra il Cornet © Valerio Dutto

Zoom sul Pelvo d’Elva © Valerio Dutto

L’imponenza della parete sud del Monviso © Valerio Dutto
Dopo una meritata pausa in vetta iniziamo il ritorno ripercorrendo a ritroso le orme dell’andata.

Rientro verso il colle Birrone © Elio Dutto

Zoom sul Roc della Niera © Valerio Dutto
Matteo
02/02/2010 alle 17:44
Io sono stato in quelle zone (bhè non proprio) il 21/01 sono salito da S.Anna di Roccabruna al colle della ciabra e da qui al Roccerè…
mentre il 28/01 la mia meta era proprio il Giobert poi all’ultimo sono andato a Elva e di qui al colle di Sampeyre, una vera faticaccia, c’era molta neve fresca e farinosa e a causa del vento la traccia degli escursionisti era stata ricoperta di neve… risultato… si fativava ad andare avanti…
Complimenti per le belle foto e le altrettanto belle escursioni…
Matteo
cuneotrekking
02/02/2010 alle 20:03
Ciao Matteo, vedo che non hai perso la voglia di camminare anche se ora, con la neve e il freddo, si fatica un pò di più. In compenso si godono panorami completamente diversi da quelli estivi e, direi, molto più belli. Ciao e buone gite.
Valerio79 Supporter
03/02/2010 alle 21:59
E si… Io la montagna la adoro in tutte le stagioni. In inverno per i cieli e i panorami, in primavera per il disgelo e gli animali, d’estate per la quota e per i laghi e in autunno per le mille tonalità dei suoi colori. Grazie per il suggerimento, la lunga dorsale Maira-Varaita è fantastica. Io sono stato (quasi) al Bric la Piata posto veramente bello, a breve vorrei tornare dalla parrochiale di Marmora in Maira o al Mindino in Valcasotto. In ogni caso questo Birrone da Palù mi tenta veramente molto. Grazie per il sito, utile in tutte le stagioni ma in inverno veramente prezioso per suggerimenti e idee. Ciao e Buone gite.
cuneotrekking
04/02/2010 alle 13:39
Hai ragione Valerio. Sei nella sintonia giusta per apprezzare tutto ciò che di bello la montagna offre. Anch’io la penso esattamente come te e mi basta veramente poco per essere felice quando sono sui monti.
Siamo anche gratificati dal fatto che questo blog sia così utile. Cercheremo di ampliarlo sempre più anche grazie alle manifestazioni di stima e simpatia da parte vostra. Ciao.
claudio
04/02/2010 alle 12:45
bellissime foto panorami incantati frequento la montagna da anni con mio figlio (11 anni)domenica scorsa siamo stati sull’ostanetta la prox domenica meteo permettendo penso che andremo sulla testa dell garitta nuova ,continuate cosi ,mio figlio matteo prende tanti spunti per le escursioni(e’una piccola roccia)promette bene speriamo ciao
claudio
cuneotrekking
04/02/2010 alle 13:23
Fa indubbiamente molto piacere sapere che un ragazzino di 11 anni sia appassionato e già così bravo in montagna. Anche perchè questa passione (e i ragazzi di interessi ne devono avere) può essere molto utile nell’adolescenza per tenersi alla larga da altre tentazioni nocive. E bravo Matteo! Continua così e chissà se qualche volta non ci incontreremo su qualche cima. Ciao, Elio.
Mattia Bertero Supporter
08/12/2015 alle 16:47
Ciao a tutti voi.
Oggi, per la nostra 49° escursione insieme, io e Silvia abbiamo deciso di optare per il Monte Birrone, un’escursione da tempo inserita tra le nostre possibili mete e mai prima d’ora intrapresa, scelta anche per via del tempo che va i capricci (in direzione della Valle Maira però il cielo era sgombro da nuvole) e per il fatto che in quote più elevate un po’ di neve è scesa.
Così partiamo da Mondovì non troppo presto e alle 9:45 siamo alla frazione Chesta, nel Vallone di Pagliero, Valle Maira.
Come abbiamo potuto osservare dalla pianura il tempo è sereno e non fa nemmeno troppo freddo (direi 7 gradi sopra lo zero), alla partenza altri escursionisti si preparano per intraprendere il Birrone nel piccolo parcheggio della borgata.
La borgata Chesta è molto caratteristica così decidiamo di passarci in mezzo per vedere le tipiche architetture alpine, poi ci ricongiungiamo alla sterrata che porta al Colle Birrone.
Il percorso non è segnato ma comunque non ci si può sbagliare, la sterrata punta verso un’unica e sola destinazione.
Il tempo sembra tenere anche se verso il Monte Rastcias iniziano ad addensarsi delle nuvole.
Proseguiamo di buona lena verso il Colle del Birrone, dominato da una croce e da alcune panchine. Qui ci si congiunge con la famosa Strada dei Cannoni.
La Valle Varaita si presenta ai nostri piedi, le vette dello spartiacque con la Valle Po sono nascoste da uno spesso strato di nuvole, la cima del Monviso vi ci spunta sopra come un’isola in mezzo ad un oceano di nuvole.
Il Birrone è davanti a noi, il suo versante Est si mostra in tutta la sua ripidezza.
Non ci fermiamo al Colle ed eccoci a risalire il versante Est senza seguire alcun sentiero, anche perché non esiste nessun sentiero.
La salita inizia a farsi davvero ripida, tanto da costringerci a risalire il versante in diagonale per faticare di meno, inoltre le nuvole intorno al Rastcias diventano scure e molto minacciose e si dirigono verso di noi.
Peccato perché da altre parti sembra che il tempo tenga abbastanza bene, sembra che veniamo perseguiti da una grande nuvola tipo Nuvolone da Impiegati di Fantozzi.
Sono costretto ad aspettare Silvia diverse volte perché questa salita la sta stancando un po’ troppo, a poche decine di metri dalla vetta decido di lasciarla indietro, a furia di ripartire e di fermarmi le mie gambe si stavano inchiodando, tanto lei sapeva la via.
Lungo la salita trovo ancora delle viole gialle fiorite!!
A pochi metri dalla cima si apre un piccolissimo altopiano e la croce di vetta dista solamente pochi metri d’altitudine, qui un leggero strato di neve rende il terreno scivoloso.
Arrivo in vetta trovando diversi escursionisti a riposarsi ed a gustare il panorama.
Purtroppo le nuvole la fanno da padrone, le vicine cime sono coperte ma andando verso la pianura quelle di inizio valle sono sgombre, solamente verso la pianura e le Valli Maira e Varaita il panorama non è offuscato dalle nubi.
Sulla vetta il Sole va e viene ed è uscito un vento gelato, ai raggi del sole la permanenza non è così impossibile ma con il cielo coperto non ci si riesce a stare.
Così, dopo diverse fotografie del paesaggio circostante ed dopo aver firmato il libro di vetta, decidiamo di scendere subito verso il Colle Birrone.
La discesa si presenta lunga, ripida ed un filo pericolosa, l’umidità ha bagnato l’erba e rende il tutto decisamente scivoloso.
Al Colle Birrone ci fermiamo per il pranzo nella comodità delle panchine che danno in direzione del Vallone di Pagliero, il Sole intanto è tornato e ci riscalda.
Stiamo li una mezz’oretta prima di riprendere la sterrata che scende verso valle e verso la borgata Chesta, dove vi arriviamo verso le 14:00 e saliamo in macchina per tornare a casa.
Bella escursione, peccato per il tempo un po’ instabile ma comunque siamo riusciti ad osservare ancora un bel panorama da lassù.
Un saluto da Mattia e Silvia da Mondovì.
Elio Dutto
08/12/2015 alle 20:41
Quindi non avete calpestato neve, se non quel poco sulla cima. Mi raccomando di non fare stancare troppo Silvia. La prossima volta scegli magari un’escursione meno impegnativa per non farla stufare…
Ciao
Mattia Bertero Supporter
09/12/2015 alle 15:16
No Elio, niente neve.
Infatti abbiamo avuto fortuna che il cielo è apparso discretamente sereno in una zona dove la neve non è scesa così prepotentemente da creare un vero e proprio strato, se non forse a quote più elevate di questa montagna.
Si, effettivamente ho un po’ sottovalutato la salita al Birrone dal versante Est, quando ho scelto questa escursione da intraprendere pensavo errando che Silvia fosse più in forma (considerando anche il fatto che negli ultimi tempi siamo andati diverse volte in montagna), la prossima volta decisamente sceglierò un percorso meno impegnativo se vado con lei.
Un saluto.
Mattia Bertero Supporter
09/12/2015 alle 18:19
Me ne sono accorto adesso: siamo risaliti dal versante Ovest del Birrone, non quello Est.
Elio Dutto
09/12/2015 alle 18:32
Salendo dal Colle è quello ovest, come avevo già inteso io. Ciao ed un saluto a Silvia.
giorgio
30/07/2016 alle 17:47
sono salito al Birrone dal vallone di Pagliero sopra San Damiano Macra ad inizio estate e ho soggiornato in una casa vacanza in borgata Fracchie in Birrone Houses https://plus.google.com/116037817219865393084/posts/TLRrueabm4c . spettacolare esperienza. natura e libertà totale.
Giorgio