Posata l’auto a Bens mi incammino con Gelu e Riccardo sulla mulattiera che affianca le vecchie case del piccolo borgo.
La giornata è fresca e nel primo tratto del percorso non troveremo neve; in compenso, nonostante l’inverno sia ormai prossimo, da queste parti sembra sia iniziato il disgelo, tanta è l’acqua che scorre sulla strada da ogni minimo valloncello. Pochi metri dopo la partenza un primo bivio. Seguiamo il percorso (contraddistinto a volte da qualche tacca gialla) che prosegue verso il Passo di Tanarello.
Più avanti incrociamo alcune costruzioni adibite ad ovili. Lungo il cammino capita, di tanto in tanto, dover guadare dei piccoli corsi d’acqua che provengono da gole laterali. Dopo un bel po’ di salita in mezzo ad una vegetazione marittima, ci infiliamo in una gola che tende a restringersi.
In un tornante ci tocca guadare un torrentello più grande letteralmente invaso da alberi rotti. La mulattiera prosegue poi la salita con stretti zig-zag sul versante sinistro della gola, affiancandosi ad alcune belle cascatelle d’acqua.
Il vallone si restringe ulteriormente, le pareti sul lato sinistro diventano inaccessibili e di fronte a noi una grande cascata d’acqua ci barra il passo.

Tratto dopo la cascata © Cuneotrekking
Scavalcato il rio ci portiamo sul versante opposto più esposto a nord. La neve aumenta di spessore e ora dobbiamo anche fare i conti con numerosi alberi trascinati giù da vecchie slavine che giacciono a terra intralciando il nostro cammino.
Nonostante la difficoltà a trovare un varco, dobbiamo infilarci le ciastre perchè la neve è abbondante. Qualche sporadica tacca gialla disegnata su alcuni tronchi rimasti in piedi ci guida con un itinerario che obliqua a sinistra verso l’alto.

Veduta sui monti alle nostre spalle © Cuneotrekking

Momento della salita © Cuneotrekking
Il percorso in questo tratto risulta faticoso per la ripidezza ma anche perchè lo strato nevoso ha una crosta superficiale ghiacciata che si rompe quando posiamo la ciastra e ci ostacola nel compiere il passo successivo.
Più su, verso il crinale che dobbiamo raggiungere, alcuni tralicci dell’alta tensione ci faranno da punto di riferimento: è in quella direzione che dobbiamo andare.
Passo dopo passo ed in ripida salita riusciamo a guadagnare una strada ex militare, posta sotto la cresta, che poi dovremo seguire con un lungo traverso fino allo spelacchiato Passo di Tanarello (2045 m).

Al centro: Passo di Tanarello © Cuneotrekking

In salita verso i tralicci © Cuneotrekking

Al termine del traverso, nei pressi del Passo di Tanarello © Cuneotrekking
Raggiunto così il confine italo/francese troviamo i resti di una ex caserma abbandonata. Osservando la cresta in direzione nord scorgiamo in lontantanza il Monte Bertrand (2482 m) e, più vicine, le cime Missun (2356 m) e Ventosa (2096 m).
Verso sud riusciamo a localizzare, a parecchia distanza, la grande statua del Redentore (6 metri circa di altezza più 8,4 metri di piedistallo) e, poco più sulla destra, la cima arrotondata del Monte Saccarello.

Passo di Tanarello © Cuneotrekking

Lontano verso sinistra si intravede la statua del Redentore; al centro il Monte Saccarello © Cuneotrekking
Per raggiungere entrambe le mete percorriamo la dorsale di confine (sormontata dai tralicci) che con un piccolo dislivello raggiunge dapprima il Monte Tanarello (2094 m) e successivamente, in discesa, il Passo Basera (2036 m), da cui seguiremo la strada innevata che porta sulla cresta dove è stata installata, nel 1901, la grande statua in ghisa dorata del Redentore (2164 m).
Da quel punto abbiamo anche la fortuna di scorgere il mare luccicare in lontananza.

Vista sul Saccarello dalla statua del Redentore © Cuneotrekking

Arrivo al Redentore © Cuneotrekking

Autoscatto dal Redentore © Cuneotrekking
Altri 500 metri circa di distanza ci separano dalla cima del Monte Saccarello che ci apprestiamo a raggiungere. La sommità è solcata da una stele di marmo.
Dalla cima riusciamo a vedere La Brigue posta in basso nel vallone; a distanza scorgiamo anche il colle di Tenda e, lontanissimo, il Monviso.

In salita verso il Saccarello © Cuneotrekking

Cima del Saccarello © Cuneotrekking
Ora dobbiamo cercarci un posto riparato dal vento per mangiare e lo facciamo percorrendo il tratto del crinale che scendere al Passo Basera. Ripresa infine la salita al Monte Tanarello non ritorneremo più al Passo ma, con un taglio di percorso, ci dirigeremo a vista verso il vallone di Bens ripercorrendo poi, a ritroso, l’itinerario del mattino.

Momento del ritorno con veduta sui Monti Bertrand e Missun © Cuneotrekking
Gelu
09/01/2011 alle 14:08
Questa è stata la nostra prima escursione con le magliette della ODLO e devo dire che con il fortissimo vento che soffiava sulle creste , le suddette magliette intime hanno funzionato BENISSIMO.