Come al solito, dall’idea o dalla curiosità di qualcuno di noi nasce la programmazione di una gita. Il Soubeyran era da parecchio che ce l’avevo in mente. Mi incuriosiva questo nome particolare, che è un aggettivo provenzale e significa “Luogo superiore, più elevato” (Michelangelo Bruno). Qualche anno fa volevo raggiungere la sua cima dalla Valle Maira ma, all’ultimo momento, era andato tutto a monte forse per il tempo non buono. Ho parlato di questo progetto all’amico Gelu che si è dichiarato subito entusiasta.
Iniziamo la risalita sulla destra idrografica del torrente Oronaye superando, su tracce di altri escursionisti, alcuni pendii, cercando di tenerci in alto sui declivi meridionali del Bec du Lièvre.

Sguardo verso il vallon du Lauzanier © Cuneotrekking
Le tracce portano dopo un po’ nelle vicinanze di una minuscola baita, forse adibita a rifugio del margaro, semi sommersa nella neve, col panorama davanti a noi che si apre sempre di più.

Baita semi sommersa nella neve © Cuneotrekking
Ad un tratto, salendo nel vallone, compare la sagoma inconfondibile del Monte Oronaye (3100 m). Poco prima di incrociare il vallone trasversale dell’Oronaye, ci teniamo verso sinistra, in direzione di alcuni grandi massi, perché l’itinerario da seguire sarà quello.

Segnaletica nel vallone trasversale dell’Oronaye © Cuneotrekking
Raggiunto il vallone, ci lasciamo alle spalle il lungo avvallamento che sale in direzione dei bei laghi Roburent dirigendoci, a sinistra, verso l’intaglio del Col de la Gipière de l’Oronaye, posto tra il Bec du Lièvre (2770 m) e la Cima delle Manse (2727 m). Superata una prima balza ne risaliamo una seconda, raggiungendo in breve il colle (2482 m). Ancor prima di sbucare compaiono le ardite sagome della Meyna (3067 m) del Vallonasso (3034 m) e del Sautron (3166 m).

Arrivo sul Col de la Gipière de l’Oronaye © Cuneotrekking
Con lo sguardo rivolto nella nuova valle verso nord possiamo ora scorgere, in lontananza, la nostra meta.

Veduta dal colle verso nord © Cuneotrekking

Veduta dal colle verso nord-ovest © Cuneotrekking
Tenendoci sulla destra e passando sotto le pendici della Tête de Platasse e la Cima delle Manse, seguiamo un percorso a semicerchio che si rivela più lungo del previsto perché ci impone di superare con saliscendi alcuni rilievi prima di riuscire a raggiungere il colle delle Munie (2531 m).

Sotto le pendici della Tête de Platasse © Cuneotrekking

La nostra meta più vicina © Cuneotrekking
Lo raggiungiamo rimanendo subito affascinati dalla magnifica vista che si gode a sud-est sulla Valle d’Apzoi completamente innevata, posto tra l’Auto Vallonasso (2885 m) e il Monte Oronaye (3100 m). In quel momento riusciamo a contare ben 11 escursionisti che lo stanno risalendo. Si vede chiaramente la distesa bianca e piatta dove si trova il lago d’Apzoi.

Veduta dal colle delle Munie © Cuneotrekking
Dal Colle delle Munie, rimasto quasi senza neve a causa dell’azione del vento, dobbiamo risalire un’anticima che si rivela, con la neve indurita dal vento, più problematica del previsto. In caso di scivolamento potremmo finire, qualche centinaia di metri più in basso, nel lago Reculaje o direttamente in Valle Maira. Le racchette da neve con i loro ramponcini assolvono egregiamente il loro compito.
Superata l’anticima il tragitto si fa meno ripido e dopo qualche minuto siamo in vista della croce di vetta del Soubeyran. Sono le 11:25. Il panorama è grandioso e spazia a 360°; 1100 metri più in basso vediamo l’abitato di Chiappera e tutt’attorno spiccano maestose le vette. La giornata di oggi, magnifica, amplifica quassù la nostra sensazione di benessere.

Arrivo in cima al Soubeyran © Cuneotrekking

Dal Soubeyran, colle di Enchiausa e Valle d’Apzoi © Cuneotrekking

Panorama verso sud © Cuneotrekking

Panorama verso sud © Cuneotrekking

Panorama verso ovest © Cuneotrekking
Fatte le rituali foto accanto alla croce di vetta, iniziamo la nostra discesa anche perché un vento gelido ci costringe a rimetterci guanti e giacche a vento e poi c’è il tratto di discesa ghiacciato verso il colle delle Munie che ci preoccupa un pochino.

Ritorno al colle delle Munie © Cuneotrekking

Verso il colle de la Gipière © Cuneotrekking

Sulla via del ritorno © Cuneotrekking

Sulla via del ritorno © Cuneotrekking
Superato anche questo, ripercorrendo le orme dell’andata, raggiungiamo il Col de la Gipyère. La sensazione che proviamo durante l’avvicinamento al Colle è quella di trovarci in mezzo al deserto; da queste parti il vento, sempre molto presente, ha modellato delle vere e proprie dune di neve. I colori dominanti sono il bianco della neve ed il blu del cielo che vengono “disturbati” solo da quelli del nostro abbigliamento. Notiamo anche che, stranamente, la neve non ha ancora quasi scaricato anche dove, solitamente, in questa stagione le slavine erano già scese.
Ritornati al Col de la Gypière de l’Oronaye ci gustiamo un buon thè dal thermos che mi porto sempre dietro e mangiamo un po’ di frutta secca, tanto per preparare lo stomaco per il pranzo che andremo a consumare duecento metri più in basso al riparo di un grande masso. In questi giorni ricorre il mio compleanno, così improvvisiamo un brindisi alla mia salute con un buon bicchiere di nebbiolo.

Veduta dal Colle verso il vallone dell’Oronaye © Cuneotrekking

Sosta per il pranzo © Cuneotrekking

Baita nella neve sotto il Bec du Lièvre © Cuneotrekking

Monti scintillanti sulla strada del ritorno © Cuneotrekking
Riprendiamo la strada del ritorno che ci riporta fino alla nostra auto. Là rincontreremo i quattro francesi visti la mattina che ci diranno di non essere riusciti a raggiungere l’Enciastraia per il troppo vento che soffiava oltre i 100 km all’ora.
Dopo una giornata così entusiasmante è possibile immaginare di cosa ci metteremo a parlare appena saliti in macchina sulla via del ritorno. Naturalmente… della prossima escursione!
aldo mitico
02/04/2009 alle 16:21
complimenti e tanti auguri di compleanno e di buona pasqua
Ps. io normalmente questa gita la faccio con il mountain bike sia da un versante che dall’altro veramente stupendo .
Chissa’ in inverno che spettacolo.
Peccato che il vostro gruppo non si interessi di cicloalpinismo
altrimenti avrei di che raccontare.
Ciao a risentirci.
cuneotrekking
02/04/2009 alle 17:25
Grazie Aldo per gli auguri. Anche a me capita, di tanto in tanto, di andare a sbirciare i vostri siti di cicloalpinismo. Il bello della montagna è che si lascia conquistare da tutti quelli che hanno voglia di faticare per raggiungerla.
Ciao e ancora grazie.
aldo
02/04/2009 alle 17:52
quello che volevo dire io e’ proprio questo
che anche con la mtb ,e non tutti lo sanno
o non vogliono saperlo, la montagna e’ bella e ti rilassa anche e sopratutto se la sudi per raggiungerla,
a volte con la bici a spalle .
cuneotrekking
02/04/2009 alle 19:33
In effetti mi è capitato di vedere addirittura qualcuno in mtb salire sul Corborant e scendere dalla forcella Est con bici a spalle. Deve essere una faticaccia infame, ma molto appagante per chi riesce a farlo.
Ciao.
Gelu
02/04/2009 alle 20:18
Di tutte le escursioni che abbiamo fatto fino ad adesso con le racchette,questa del monte Soubeyran è senzaltro la più bella e spettacolare. Speriamo di farne altre ancora migliori. Alla prossima ciau GELU
cuneotrekking
02/04/2009 alle 21:23
Cosa rispondere all’amico Gelu se non che i posti visitati con quest’ultima escursione sono davvero molto belli e che mi sta già balenando per la testa un altro itinerario nella zona?
Ciao.
aldo savona
05/04/2009 alle 15:57
Complimenti, state facendo veramente un magnifico lavoro, le Vs gite sono descritte in modo chiaro, completo e corredate da foto molto molto belle, da poco tempo vi ho scoperti e devo dire che merita veramente seguirvi e consultarvi. Spero di riprendere, un giorno o l’altro, a fare escursioni e di sfruttare il Vs blog.
Ritengo che le descrizioni delle Vs. gite siano perfette per gruppi escursionistici o comunque per escursioni tipo famiglia, intendetelo come un complimento,
Ciao buone gite e continuate, sarà un piacere leggervi.
Aldo
cuneotrekking
05/04/2009 alle 17:29
Grazie Aldo per i complimenti. Fa indubbiamente molto piacere sentirsi così apprezzati per il lavoro svolto, specialmente se questo può venire utile per gli altri. Nella descrizione di una gita cerchiamo di metterci nei panni di chi la deve affrontare per la prima volta, dando quelle indicazioni chiare e indispensabili per non doversi trovare in difficoltà.
Anche per noi è un piacere averti come lettore e, speriamo, anche come escursionista dalle nostre parti.
Ciao, Elio
Osvy
05/04/2009 alle 20:24
Io ho fatto l’escursione al Soubeyran la scorsa estate
e, anche per me, finora è stata la gita più bella in assoluto. Un panorama super spettacolare tanto che ci tornerò presto anche per vedere le opere militari presenti in zona (una passione nella passione).
Auguri di Compleanno (e di Pasqua)…dal nipote di Gianpiero. Osvy.
P.S.: una curiosità: come mai non visitate la Valle Roja? Ci sono delle gite molto belle da fare.
Vallegesso79
05/04/2009 alle 20:51
Complimenti, quando arriva la primavera le vostre escursioni diventano veramente “toste” ! Il colle della maddalena è un posto eccezionale, a luglio ho fatto i Roburent e mi son promesso di tornarci fra poco per vederli con la neve. Saluti e buona Pasqua
cuneotrekking
05/04/2009 alle 21:23
Ricambio gli auguri di Buona Pasqua. Sicuramente anche noi torneremo a fare qualche escursione, che già ho in mente, dalle parti del Colle della Maddalena. Il posto è, come dici tu, veramente eccezionale.
Ciao.
cuneotrekking
05/04/2009 alle 21:18
Ciao Osvy. Grazie per gli auguri. Conosco molto bene tuo zio Giampiero che già mi ha accennato alla quantità di itinerari percorsi da lui in Valle Roya. Ci sono gite veramente molto belle da fare e prima o poi non lo escludo che ci andrò, anche se ho ancora tanto da scoprire nelle nostre vallate.
Ciao e grazie, Elio
massimo 66
07/04/2009 alle 20:29
Solo oggi riesco a vedere la tua gita ,complimenti e anche se in ritardo tanti auguri…..
cuneotrekking
08/04/2009 alle 11:38
Ciao Massimo, ho visto che anche tu l’avevi fatta d’estate passando dalla Valle Maira. Grazie anche per gli auguri.
Ciao, Elio
Laura
11/04/2009 alle 18:30
Sono una savonese, cresciuta escursionisticamente in Marittime, dai 4 ai trent’anni. Poi mi sono trasferita nell’Alessandrino e ne ho approfittato per conoscere meglio la Val d’Aosta. Ma vedendo le vostre foto mi è venuta una gran nostalgia, anche perchè non tutte queste gite le ho fatte. Molti, molti complimenti per le foto e le descrizioni precise, e per la gran fortuna che avete con il tempo (che cieli blu!). Se il tempo è poco e la salute non e’ al massimo, anche se non è come farle, anche viste su Internet queste escursioni danno sensazioni fortissime!Complimenti ancora.
cuneotrekking
12/04/2009 alle 09:35
le montagne della Valle d’Aosta sono senz’altro superlative, ma anche noi, nel nostro piccolo, avendo tante vallate a disposizione siamo messi piuttosto bene. Quanto al tempo, cara Laura, abbiamo ora anche noi giornate brutte e piovose, ma, con un pò di pazienza, aspettiamo che si rimetta al bello per ricominciare. Ti ringraziamo per i gentili apprezzamenti.
Ciao, a presto.
ernesto
17/04/2009 alle 20:07
dopo aver letto la relazione della gita al monte soubeyran e viste le bellissime foto,mi è presa una voglia matta di tornare a vedere l’Oronaye(l’avevo salito due anni fa)e così stamattina alle sei, fidandomi dele previsioni meteo assieme agli amici paolo e gian siamo partiti da campo ligure alla volta del colle della Maddalena.Seguendo le tracce degli scialpinisti siamo arrivati al bivio per il col de la Gipyère de l’Oronaye,ma l’unica traccia proseguiva dritta,niente verso il colle e allora per faticare meno(si fa per dire perchè di fatica ne ho fatta tanta) siamo saliti alla cima delle Manse.Che dire, meraviglioso!!!Ancora complimenti per il vostro sito e…alla prossima.
ciau
cuneotrekking
18/04/2009 alle 12:18
E bravo Ernesto che sei venuto dalle nostre parti!!! Non ci sono ancora andato sulla Cima delle Manse. L’ho vista e ammirata salendo al Subeyran e potrà essere anche una delle prossime che farò. Prima però vorrei salire la Cima Vanclava che è vicinissima all’Oronaye e al Monte Scaletta. Grazie per gli apprezzamenti e buone gite. Ciao.
ernesto
18/04/2009 alle 18:34
caro cuneotrekking,che vengo dalle vostre parti sono un sacco di anni(come già ti avevo scritto sono un amante delle marittime e ultimamente buon cliente del caseificio di Demonte)e un pò comincio a conoscere le vostre montagne e le vostre valli,ma ogni volta che ti leggo trovo sempre ispirazione per nuove escursioni.Ho letto ad es. che vorresti salire la Cima Vanclava ho visto dove si trova e…. se potessi partirei domani.
ciau ernesto
cuneotrekking
19/04/2009 alle 09:49
Dobbiamo solamente sperare che la smetta un giorno o l’altro di piovere. Ormai sono troppi giorni che questo brutto tempo insiste, poi qualche bella gita la facciamo. Ciao.
Mattia Bertero Supporter
13/01/2020 alle 16:56
Ciao a tutti voi.
Dopo la splendida escursione guidata di Cuneotrekking outdoor con Luca Giraudo, avevo voglia di un qualcosa di solitario ma non troppo impegnativo, visto che oggi alle 22 inizio la settimana in fabbrica con il turno di notte.
La sera prima spulciando in giro per il web ecco che il Monte Soubeyran mi attira, pensadoci mai fatto in inverno.
Non resta che rimediare.
Alzato presto, a causa di traffico lungo la via, solo alle 9:00 riesco a partire da Le Pontel verso la mia destinazione.
Oggi si sale dal versante francese, meno impegnativo e più sicuro rispetto a quello italiano in Valle Maira.
Il tempo è sereno e ci sono 2 gradi sottozero e un leggero vento freddo.
Finalmente sembra inverno…
Alla partenza incontro due sciatori che non sanno ancora bene dove andare se non verso l’Oronaye, dopo una rapida consultazione decidono di fare la Tete de Platasse.
Loro partono subito e di corsa io resterò sempre indietro.
La salita nel Vallone dell’Oronaye la si svolge all’ombra ed al freddo, per lo meno c’ una vera e propria autostrada di neve bella compatta che mi fa salire agilmente.
Dopo mezz’ora ritrovo il sole al bivio verso il Col de la Giepière d’Oronaye, intraprendo questa via sempre battuta.
Il panorama, a mano a mano che salgo, si apre alle mie spalle verso il Colle di Roburent ed è magnifico.
Arrivo al colle ed un ulteriore panorama mi si apre davanti a me: tutta la zona de La Montagnette mi si apre davanti, tutta bella bianca senza interruzioni di colore, in lontananza un poco a destra ecco la mia destinazione.
Non mi resta che puntarla ma per farlo devo fare un bel traverso sotto la Tete de Platasse e Cima delle Manse ed arrivare al Colle delle Munie ben visibile anche lui.
Fortunatamente ci sono delle tracce visibili recenti.
La neve la trovo molto bella anche in questo punto, ne troppo dura ne troppo molle, un pochetto di crosta nelle zone d’ombra.
A metà del tragitto verso il colle le tracce s’interrompono senza nessuna ragione se non quella che sono tornati indietro.
Accidenti…
Aguzzando lo sguardo vedo delle traccie più vecchie quasi sparite che vanno verso la mia direzione, le seguo ma praticamente devo aprirmi la via.
Ultimi traversi un po’ pericolosi prima di raggiungere la zona del Colle delle Munie, in realtà arrivo sulla cresta di confine qualche decina di metri dopo il colle che individuo alle mie spalle.
Ecco le ultime salite dell’anticima e del Soubeyran vero e proprio, già si vede la loro pendenza sostenuta.
Infatti alla prima salita trovo già la difficoltà di trovare un manto nevoso duro come il cemento, salire con le ciaspole non mi da molta fiducia nonostante abbiamo le lame per il ghiaccio.
Poco male, le tolgo e mi metto i ramponi da ghiaccio.
Vado come un treno ora.
Però ho un nuovo “nemico”: da quando sono sulla cresta un incessante vento freddo mi colpisce con raffiche anche forti, fa davvero freddo.
Mi tengo a sinistra dell’anticima per via di alcune cornici di neve poco invitanti, devo fare un traverso sul versante francese; alla mia sinistra, a 70 metri circa più in basso, si intuisce la presenza del Lac de la Reculaye dai suoi contorni.
Non vorrei andare a fare visita al lago per una via diretta…
Supero questo tratto e mi si presenta l’ultima rampa prima della croce di vetta che già si vede, questo tratto è quasi sgombro di neve a causa del vento, la roccia però in è continua e decido di tenermi i ramponi e salire nuovamente sostato sul versante francese.
Ultimi sforzi ed alle 11:10 sono sul Soubeyran.
Il panorama è bellissimo: tutte le vette dell’Alta Valle Maira fanno la loro bella figura, in special modo la zona dell’Oronaye è molto caratteristica, dalla parte francese la conca sottostante è molto bella e caratteristica anch’essa.
Dopo varie fotografie e dopo aver mangiato il pranzo decido di scendere alle 11:50, sulla cima c’è un vento freddo costante che ti entra nelle ossa e stare fermo per lungo tempo non ci si riesce a stare.
La discesa si svolge al meglio con i ramponi fino al Colle delle Munie dove rimetto le ciaspole.
I vari sali e scendi del traverso verso il Col de la Gipière d’Oronaye li patisco un po’ (una mia caratteristica personale: patisco sempre un po’ tratti del genere in fase di discesa sulla neve, in estate nessun problema).
Scendo spedito e alle 14:00 sono dalla macchina.
Bella gita in un’ambiente aperto molto caratteristico, una cima panoramica non troppo difficile ma molto remunerativa.
Giornata stupenda, vento freddo ma neve buona in generale.
Un saluto da Mattia da Mondovì.
Elio Dutto
13/01/2020 alle 18:40
Bravo Mattia, bellissima escursione. Lo pensavo che avresti trovato neve dura sull’ultimo tratto di salita. L’importante è mettersi i ramponi e non finire nel lago sottostante. Ciao, alla prossima.