Partiamo per l’escursione inoltrandoci nel vallone di San Bernolfo, tagliando su tracce i primi verdeggianti praticelli colorati dai “crocus” in piena vegetazione. Dopo qualche centinaio di metri calziamo le ciastre e, scavalcando su nevaio il torrente Corborant, ci portiamo sulla sua destra idrografica seguendo il percorso naturale della vallata. Dalle sommità delle montagne alla nostra sinistra sono precipitate nei giorni precedenti numerose slavine. In questo momento però non c’è nessun pericolo perché la neve è ben assestata.

In cima alla rampa con il Corborant sullo sfondo © Cuneotrekking
Nei pressi della Capanna del Corborant ci spostiamo sulla sinistra idrografica per attaccare la rampa che sale verso le pendici del Becas del Corborant. Con il bel sole che riscalda la valle la neve si trasforma e rapidamente diventa primaverile. La salita si fa subito più faticosa ma, con svariati cambi di direzione, risaliamo il pendio.
Sotto il Becas notiamo un gruppo di quattro sciatori che si sta dirigendo verso i laghi Lausfer e, più a sinistra, altri due che, con cane al seguito, transitano verso la valle di Barbacana.
Faticosamente e sprofondando tra le pietre, nonostante le ciastre, ci addentriamo, a sud, nella Valle di Barbacana cercando a naso la direzione del laghetto. Risaliamo poi, uno dopo l’altro, i vari panettoni nevosi che si presentano davanti a noi, prima tenendoci più verso destra sotto le rocce e poi più centralmente cercando la naturale insenatura del colle.

Il laghetto con oltre 2 metri di coltre nevosa © Cuneotrekking

Vista verso la Rocca di San Bernolfo (2681 m) © Cuneotrekking
Nonostante le numerose escursioni fatte recentemente, rimaniamo sempre stupiti di trovare ancora così tanta neve in questa stagione. In particolare ci impressionano le spaventose cornici di neve, plasmate dal vento, che sbordano pericolosamente dalle creste della Cima di Collalunga, ma specialmente da quelle della Testa Cimon.

Le cornici di neve sulla Testa Cimon © Cuneotrekking
Proseguendo il nostro cammino giungiamo nell’anfiteatro che racchiude il Passo di Barbacana e, con disappunto, avvicinandoci sempre più, percepiamo che anche questa volta non ci sarà data la possibilità di raggiungerlo.

Avvicinamento al passo © Cuneotrekking

Gli ultimi metri prima del Passo di Barbacana © Cuneotrekking
Sono le 11:15. Gli ultimi 50 metri di dislivello sono colmi di neve alquanto instabile e sarebbe troppo rischioso inoltrarsi solo per lo gusto di arrivare.
Lasciato allora questo incantevole luogo, non prima di aver fotografato e ammirato il grandioso paesaggio e le cime attorno a noi, scendiamo a cercare il grande masso nelle vicinanze del laghetto, già adocchiato durante la salita, per lo spuntino del pranzo. Paesaggi innevati sulla strada del ritorno © Cuneotrekking

La Cima di Collalunga in fondo a destra © Cuneotrekking
Nota: dal Passo di Barbacana, neve permettendo e con un po’ di tempo a disposizione, è possibile concludere la gita con un bel giro ad anello. Volgendo a sinistra dal versante francese, salire, su tracce, in direzione del colletto della Serrière de Raspaillon. Proseguire aggirando a destra (o salendo) la Testa Cimon; raggiungere la Cima di Collalunga (2759 m). Scendere poi, a nord-est, verso la casermetta ex militare posta poco sotto la Cima; dalla malandata garitta in cemento prendere in discesa il sentiero che un centinaio di metri più in basso va a costeggiare l’incastonato e grazioso Lago Seccia. Da quì fare poi ritorno a San Bernolfo attraverso i laghi e il Vallone di Collalunga.
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