La via asfaltata che conduce al Pian delle Gorre, vero punto di partenza di questa escursione, di qua in poi non viene pulita ed è chiusa al traffico per pericolo slavine. Calzate fin da subito le ciastre imbocchiamo quindi la stradina che sale la sinistra orografica (destra) del vallone costeggiando con leggeri sali-scendi il torrente Pesio. La neve scesa nell’ultima settimana, grazie alle temperature sempre abbondantemente sotto allo zero, è ancora tutta sugli alberi e crea uno splendido paesaggio nordico.

Il torrente Pesio © Elio Dutto

Salendo sulla sinistra orografica del torrente Pesio © Elio Dutto

Nei pressi del bivio per l’osservatorio faunistico © Elio Dutto
Dopo circa un chilometro e mezzo lasciamo a destra la deviazione che porta all’osservatorio Faunistico e alle cascate del pis del Pesio e, superando il ponte, in breve raggiungiamo il pian delle Gorre con l’omonimo rifugio (1032 m).
Dalla parte opposta (est) imbocchiamo la ex strada militare che sale per un paio di chilometri. Giunti al piazzale denominato il Salto (1184 m) lasciamo a destra i percorsi per la cascata del Saut e seguiamo verso sinistra il sentiero che porta al rifugio Garelli addentrandoci in un folto boschetto di abeti.
Dopo un po’ di cammino tortuoso, usciti su una radura, superiamo su un ponticello in legno il rio Sestrera che più in basso dà origine alla cascata del Saut.

Ponticello sul rio Sestrera © Elio Dutto
Ancora qualche minuto di cammino e arriviamo, con una leggera flessione, nei pressi del gias sottano di Sestrera (1341 m), dove abbiamo un primo approccio visivo del massiccio del Marguareis (2651 m).

Arrivando al gias sottano di Sestrera © Elio Dutto
Trascurata a destra la traccia che porta nel vallone del Marguareis e al passo del Duca (1989 m) ci teniamo a sinistra in direzione del rifugio Garelli.
Con una marcia in leggera salita ci addentriamo in un nuovo tortuoso boschetto di abeti seguendo la traccia e le tacche bianco/rosse sugli alberi. Il tracciato prosegue a serpentina con ripida salita spostandoci gradualmente verso est.
Superato uno spallone entriamo nel vallone di Sestrera fino a uscire dal fitto bosco.

Tratto in radura © Elio Dutto
Alla nostra sinistra si iniziano a vedere le cime imbiancate delle Rocche Gaudioline. La traccia procede a zig-zag a sinistra della pineta innalzandosi con numerosi cambi di direzione.

La Bisalta sullo sfondo © Elio Dutto

Salendo al gias soprano di Sestrera © Elio Dutto
Risalita una lunga china raggiungiamo il gias soprano di Sestrera (1842 m).

Sguardo all’indietro mentre salgo al Garelli © Elio Dutto

Ormai in vista del rifugio Garelli © Elio Dutto
Il panorama diventa grandioso. Con un solo sguardo possiamo abbracciare la fantastica parete nord del Marguareis e anche l’ormai vicino rifugio Garelli.

Arrivando al rifugio Garelli © Elio Dutto
Aggirato il gias verso destra non rimangono che una ventina di minuti di cammino per raggiungere la nostra meta.

Arrivo al rifugio © Elio Dutto
Il rifugio Garelli, ricostruito dopo l’incendio del 1987, posto sul poggio del pian del lupo, ci attende. Trovando la sezione invernale aperta ci possiamo sistemare al riparo dal vento e goderci il meritato riposo.

Rifugio Garelli © Elio Dutto
La giornata è magnifica e il panorama stupendo.
Più tardi iniziamo il percorso inverso scendendo lungo le tracce dell’andata sui magnifici panettoni di candida neve.

Inizio della discesa © Elio Dutto

Il gias soprano di Sestrera © Elio Dutto

Entrando nell’abetaia © Elio Dutto

Il sole tramonta dietro il Marguareis © Elio Dutto

A valle del Pian delle Gorre © Elio Dutto

Punta Bartivolera © Elio Dutto
Noemi
02/04/2008 alle 22:32
Devo dire che è stata una gita veramente bellissima, merito tanto dei posti magnifici quanto della compagnia.
Ora mi devo allenare per potervi seguire più spesso 🙂
Grazie di avermi portato con voi
Noemi
cuneotrekking
03/04/2008 alle 13:24
Siamo pronti a farti conoscere altri luoghi magnifici delle nostre Valli, appena lo studio te lo consentirà. Siamo noi che ti ringraziamo per la compagnia e per quel tocco in più di vivacità ed allegria che ci hai trasmesso.
Elio
Stefano Boffa Supporter
15/02/2021 alle 18:17
Chiedo scusa, ma la traccia GPS caricata per la salita al Garelli in invernale parte dal Pian delle Gorre.
Come è possibile, visto che con la neve si può lasciare la macchina al massimo al Villaggio Ardua ?
Elio Dutto
16/02/2021 alle 08:50
Ciao Stefano, hai ragione. Il fatto è che mi ero dimenticato di accendere il Garmin dal villaggio Ardua. L’ho acceso solo quando sono arrivato al Pian delle Gorre.