Visto che in questo periodo la neve non è ancora tanta, decidiamo di fare una visita invernale al rifugio Livio Bianco. Con Valerio mi trovo alla partenza per il rifugio dal parcheggio situato in cima a Sant’Anna di Valdieri (970 m). La giornata è fredda ma il cielo è terso e promette bene.
Il percorso parte subito in salita zigzagante tra le case della borgata (palina segnaletica) e si inerpica, più avanti, su pietre lastricate. Entrati a contatto della faggeta, più sopra lasciamo a destra la deviazione di un grazioso percorso tra i Tetti di Sant’Anna (Lu Viol di Tait).
Proseguiamo alti sulla parte destra del torrente (sinistra orografica) che, in questo periodo troviamo ancora pieno d’acqua lasciandoci alle spalle le vedute della Cima del Lausetto (2687 m) e dell’Asta Sottana (2850 m).

Alle nostre spalle, la cima del Lausetto… © Cuneotrekking

…e l’Asta © Cuneotrekking
Sul sentiero, un camoscio si lascia avvicinare fino a circa 6-7 metri mettendosi in posa per una foto.

Camoscio in posa © Cuneotrekking
L’avvicinamento al rifugio è lungo e il percorso iniziale taglia tratti del bosco senza neve fino a raggiungere la quota intorno ai 1400 metri.

Sul tratto non innevato © Cuneotrekking
Poi inizia il percorso innevato che percorriamo senza ciastre fino al Gias del prato (1529 m). Calzate le racchette risaliamo il falsopiano del Gias fin verso il termine dove stacca una traccia (ometto) che porta al Colle di Marchiana (2275 m) e al Monte Bourel (2468 m).

Verso il Gias del Prato © Cuneotrekking

Gias del Prato © Cuneotrekking

In salita al ripiano superiore © Cuneotrekking
Proseguiamo con un semicerchio a sinistra verso l’avvallamento superiore. Sul ripiano successivo sono presenti alcune case Reali del Parco (1700 m). Tagliando verso destra le propaggini che scendono dal Monte Ventabren superiamo alcune pendenze avvicinandoci gradualmente alla copiosa cascata che scaturisce dal soprastante lago Sottano del Sella.

Dalle Case Reali del Parco © Cuneotrekking

Negli ultimi tratti © Cuneotrekking

Dalla cascata che sgorga dal Lago inferiore della Sella © Cuneotrekking
Passato un ponticello in legno contorniamo la riva est del lago ghiacciato e in pochi minuti raggiungiamo il Rifugio Livio Bianco (1890 m – km 7,68 dalla partenza).

Sul ponticello © Cuneotrekking

Arrivo al rifugio Livio Bianco © Cuneotrekking
Da sempre grande soddisfazione raggiungere questo rifugio, in ogni stagione! D’inverno ha un fascino tutto particolare. Peccato solamente che, nonostante la giornata bellissima, in questo che è il giorno più corto dell’anno il sole non allunghi un raggio neanche per un minuto su questa conca meravigliosa, ma anche lungo tutto il percorso per raggiungerla.

La bella conca col lago ghiacciato © Cuneotrekking
Una panca all’esterno del rifugio ci accoglie per lo spuntino del pranzo. Potremmo anche stare più comodi nel locale adibito a rifugio invernale sul retro dello stesso ma, nonostante il freddo, non vogliamo rinunciare alla vista del lago ghiacciato.

A spasso attorno al rifugio © Cuneotrekking

Senza sole non possiamo stendere i panni… © Cuneotrekking
Il ritorno a Sant’Anna lo facciamo immediatamente dopo, ricalcando il percorso di andata.

Inizio del ritorno a Sant’Anna © Cuneotrekking
Mattia Bertero Supporter
28/05/2016 alle 18:11
Ciao a tutti voi.
L’escursione di oggi con Silvia, la 57° insieme, ci concediamo un percorso molto frequentato dagli appassionati della montagna, decidiamo di andare al Rifugio Livio Bianco che ci manca ancora alla nostra lunga lista di “conquiste”.
Il piano consiste di arrivare al rifugio poi, nel caso le nostre gambe ci consentano di proseguire, di arrivare almeno al Lago Soprano della Sella.
Ad ogni modo alle 8:00 imbocchiamo il sentiero a Sant’anna di Valdieri, il tempo si presenta nuvoloso ma con alcuni sprazzi di Sole che ci fanno ben sperare.
Il sentiero s’innoltra con una salita abbastanza decisa nel bosco di faggi, il dolce suono del vicino torrente ci rilassa.
Procediamo abbastanza bene fino a che non compare prepotentemente il Sole, qui tutti e due crolliamo nel calore prodotto ed alla grande umidità presente nell’aria.
Un caldo umido che ci fa soffrire e non poco.
Piano-piano procediamo, fortunatamente il bosco ci offre un po’ di ombra.
Arriviamo al Gias del Prato un po’ distrutti ma una nuvola oscura il Sole.
Grazie al cielo…
Ci fermiamo per qualche minuto per poi proseguire con un passo lento ma deciso, un po’ ci siamo ripresi.
Nel falsopiano del gias incontriamo diversi camosci e diverse marmotte intente a nascondersi al nostro avvistamento.
Le nostre forze un po’ ci tornano ma il caldo umido è sempre martellante.
Un ultimo strappo dopo le Case Reale del Parco ci fa soffrire ancora un po’.
La vista del primo salto dopo il Lago Sottano della Sella ci rincuora che ormai siamo vicini alla meta, intanto le nuvole iniziano ad abbassarsi e coprono le vette circostanti.
Ed eccoci al bivio con il Rifugio Livio Bianco dalla passerella, qui decidiamo di posizionarci lungo le sponde del lago.
Dopo 2 ore e mezza eccoci alla nostra prima meta, aspettiamo ancora un po’ ma decidiamo di abrogare la salita al Lago Soprano della Sella, riserviamo le energie per il ritorno.
Mentre Silvia si riposa in un piccolo pezzetto di prato, io percorro la circonferenza del lago per fare fotografie.
Qui mi accorgo della felice posizione del rifugio, il panorama è davvero stupendo: qui c’è una buona parte degli ambienti montani che si possono trovare; prati verdi ed in fiore, molte cascate grandi e piccole, un bellissimo lago, alcuni boschi di conifere e più in alto l’alta montagna ancora innevata della zona del Monte Matto.
Sembra una cartolina…
Restiamo sulle sponde del lago per 2 orette prima di fare una capatina al Rifugio per prenderci due Coca-Cola, un po’ di zuccheri per la discesa.
Ci accoglie un disponibilissimo e cordiale proprietario.
Dopo la bevuta intraprendiamo la via del ritorno.
La discesa si presenta faticosa, il caldo umido sembra un po’ scomparso e soffia un vento freddino ma il Sole pomeridiano ci martella la testa come non mai.
Nel bosco vengo coinvolto in un paio di cali fisici.
Dopo un’ora e quaranta dalla partenza dal Rifugio siamo dalla macchina a Sant’Anna di Valdieri.
Una bella escursione, lunga con un dislivello già rilevante ma appagante per il panorama del lago dal Rifugio, il caldo umido ci ha dato più problemi del previsto e non ci ha permesso di raggiungere il nostro obbiettivo al Lago Soprano della Sella.
Ma abbiamo tenuto duro e l’abbiamo compiuta, e ci ha fatto scoprire un luogo davvero molto suggestivo.
Un saluto da Mattia e Silvia.
P.S. La settimana scorsa io e Silvia siamo andati al Rifugio e Lago Alpetto in Valle Po, sotto la mole del Monviso, è stata davvero una bella gita e ve la consigliamo caldamente. E’ un po’ lontana dalle nostre zone ma merita davvero i chilometri di strada percorsi.
Elio Dutto
29/05/2016 alle 18:42
Ciao Mattia. Il caldo e l’umidità fanno apprezzare meno ogni escursione. Per il lago Sella superiore avrai comunque tempo anche più in là.
Per il lago Alpetto sei partito da Oncino?
Mattia Bertero Supporter
30/05/2016 alle 13:31
Ciao Elio.
Si, siamo partiti da Dacant, oltre Oncino alla fine della strada asfaltata (indicazioni per il Rifugio Alpetto da Oncino in poi).
Seguendo il sentiero GTA V6 (ben segnato per tutto il tragitto) per il Rifugio e Lago Alpetto con 2 ore di cammino, con un dislivello di circa 630 metri.
Io e Silvia siamo tornati indietro per lo stesso sentiero altrimenti c’è la possibilità di compiere un anello: dal rifugio si prende il sentiero per il Colle di Luca in direzione Sud fino ad Alpe Bulè, da li si svolta verso Nord-Ovest dove si scende nel Vallone Bulè tramite il sentiero V5 in direzione di Dacant.
E’ un vallone tranquillo e solitario con paesaggi stupendi e di diverse varietà (dai verdi pascoli alla partenza fino all’ambiente di alta quota della conca del Lago Alpetto).
Elio Dutto
30/05/2016 alle 15:50
Grazie Mattia. Faremo sicuramente quel percorso. Ciao, a presto!
silvio
07/09/2020 alle 21:47
Escursione fatta ieri 06/09/2020
Escursione organizzata con altri 2 amici Renato e Giovanni posto incantevole, il lago è stupendo
e ieri abbiamo avuto la fortuna di avere un tempo splendido e gradevole.