La meta per oggi, domenica 16 novembre, non è ancora chiara. Con Valerio voglio andare nella direzione del Colle del Ferro più che altro per analizzare le condizioni del manto nevoso in alta valle Stura onde poter programmare eventuali future escursioni.
Poiché la strada per Ferrere è ormai chiusa al traffico automobilistico lasciamo l’auto a Bersezio (1624 m) e risaliamo gradatamente verso sud le pendici scoscese del Vallone dell’Andelplan. Questo tratto, ben esposto al sole, non ha praticamente neve, che invece incontriamo nei tornanti che si snodano nel lariceto incassato nel vallone.
Superati i tornanti ci troviamo in bella posizione panoramica con il Monte Oronaye alle nostre spalle e, dopo alcune centinaia di metri, sulle cime che contornano il Vallone Forneris.

Panorama verso il Monte Oronaye (3100m, a sinistra) © Cuneotrekking

Ferrere ai piedi del Monte Pe Brun (2797 m) © Cuneotrekking
Raggiunta la biforcazione che, a destra, porta verso la Bassa del Colombart (2461 m), scendiamo verso l’abitato di Ferrere che raggiungiamo dopo circa un’ora e un quarto di cammino.
Prima di proseguire, per avere sicurezza assoluta di bel tempo, consultiamo la potente e moderna stazione meteorologica messa a disposizione degli escursionisti che transitano da queste parti. La potente stazione meteorologica di Ferrere © Cuneotrekking
Con la certezza di tempo stabile (corda asciutta), proseguiamo attraverso l’abitato scendendo verso il ponticello che supera il Rio di Ferrere, oltre il quale il sentiero percorre e taglia, a sinistra e in leggera salita, un lariceto che contorna la Serra del Bal e che, dopo lungo tratto, si affaccia nel Vallone di Forneris nei pressi di un masso con piccola croce metallica.
Ora il sentiero, perdendo quota, va ad incrociare il bivio GTA che, a sinistra, conduce verso Murenz ed il Colle di Stau (2500 m). La neve comincia ad essere abbondante. Questa parte che stiamo percorrendo è ancora, per il momento, in ombra; il mando nevoso regge bene e non abbiamo bisogno di calzare le ciastre. Tre camosci, più in alto, ci scorgono e spariscono tra i larici.

Entrando nel Vallone Forneris © Cuneotrekking

Vette alla nostra sinistra © Cuneotrekking

Sul sentiero di salita © Cuneotrekking

In salita verso il colle del Ferro © Cuneotrekking
Tenendoci a mezza costa, costeggiando a destra il Gias del Bal, cerchiamo di seguire grosso modo il sentiero tenendo gli occhi bene aperti verso la parte alta che, riscaldata dal sole, ha già scaricato qualche slavina. Arriviamo così ad una capanna metallica (2130 m), sovrastata dai contrafforti del monte Peiron (2796 m) e dalla più distante Rocca Verde (2694 m). La fame ci costringe a fermarci qui per il pranzo.

Capanna metallica (2130 m) sotto i contrafforti del monte Peiron © Cuneotrekking
Ritrovate le energie calziamo le ciastre e risaliamo ancora per qualche centinaio di metri nella direzione del Colle del Ferro, fino ad arrivare nei pressi di un laghetto ora totalmente coperto di neve.
Siamo curiosi di misurare la quantità di neve in questo punto; lo facciamo piantando un bastoncino: ce ne sono 80 centimetri. Nella conca che porta al colle l’innevamento è ancora maggiore; oggi, anche per non rischiare, decidiamo che non è il caso di andare oltre.

Sotto la Rocca larga del Peiron (2520 m) © Cuneotrekking

Controluce verso la Testa del Ferro (2769 m) © Cuneotrekking
Ammiriamo il paesaggio circostante reso ancora più bello dalla magnifica giornata scattando una bella quantità di foto per poi intraprendere la strada del ritorno che da qua è ancora lunga.

Scendendo nel Vallone Forneris © Cuneotrekking
Siamo i soli ad essere venuti fin qui. Troveremo qualcuno solo al Colle di Ferrere e sulla strada del ritorno.
Splendida escursione con vista su panorami innevati incomparabili.
Mattia Bertero Supporter
19/11/2017 alle 17:12
Ciao a tutti voi.
Oggi è stata l’ora di tirare fuori le ciaspole per iniziare la stagione della neve su in montagna.
Assieme a Silvia abbiamo deciso di fare un qualcosa di non complicato sia per vedere il nostro stato di forma, sia per vedere la situazione della neve.
Così decidiamo di andare verso Ferrere partendo da Bersezio.
La giornata si preannuncia stupenda e lo sarà per tutta la durata dell’escursione.
Arrivati a Bersezio alle 9:15 ci accorgiamo che fa più caldo di quanto avessimo preventivato, anzi fa più caldo per in pianura a Mondovì dove viviamo: 5 gradi con l’1 della pianura.
Indossate le ciaspole il percorso da seguire è molto semplice e consiste di seguire la strada asfaltata non aperta durante il periodo invernale fino a Ferrere.
La neve sarà presente per tutto il percorso ma con altezze diverse: si va dai pochi cm dei tratti esposti al sole fino ai 30/35 cm di quelli all’ombra.
Nel proseguire ci accorgiamo che la neve non è così compatta come ci saremo aspettati: è abbastanza farinosa e non si compatta nemmeno sotto il nostro peso, lo si nota specialmente nei punti in cui il manto è più spesso e ci costringe a faticare di più.
Nonostante ciò avanziamo senza particolari difficoltà sia io che Silvia.
Nei tratti dei tornanti all’ombra dove la strada deve scavallare un altura troviamo una scorciatoia attraverso il bosco di larici che ci permette di tagliare un po’ di strada, l’unico punto da prestare un po’ di attenzione per la ripidezza del pendio.
Entrati nel Vallone Forneris il paesaggio si apre e superato il bivio per la Bassa di Colombart, ci appare Ferrere.
Non ci sono parole per descrivere la bellezza di quello che avevamo davanti, il panorama che la zona ci offre è uguale alle foto messe qui su Cuneotrekking. Il cielo perfettamente limpido in contrasto con il bianco della neve rende questa borgata quasi un luogo delle favole, a me ha ricordato molto il paese immaginario che lo scrittore Mauro Corona ha descritto nel libro “La voce degli uomini freddi” (che vi consiglio caldamente di leggere).
E’ bellissimo e toglie il fiato.
Il silenzio poi mi ha colpito: nessun rumore se non quelli prodotti da me e Silvia, niente altro…
Dopo esserci “ripresi” da tale visione, riprendiamo la strada che inizia a scendere verso la borgata.
Arriviamo a Ferrere alle 11:30 dopo poco più di due ore dalla partenza.
La temperatura è assai gradevole: per tutta l’escursione ci siamo tenuti addosso solamente il primo strato di termica senza mai aggiungere uno strato in più, nemmeno nei luoghi all’ombra, calma di vento.
Ci sistemiamo in una panchina libera dalla neve vicino alla chiesa dove mangiamo pranzo e ci godiamo il sole, nel frattempo arrivano due coppie di escursionisti con i rispettivi cani, molto felici di stare in mezzo alla neve.
Restiamo li fino alle 13:00 quando ripartiamo seguendo la via dell’andata.
Arriviamo al Bersezio alle 14:45 dove il sole è già nascosto e sentiamo il primo vero freddo della giornata.
Che dire…
Una gita non complicata ma che ci ha letteralmente meravigliati per il panorama che Ferrere ci ha offerto, con l’aggiunta di una giornata stupenda ha reso il tutto perfetto, solamente la neve ci ha creato più fatica del solito non era la neve adatta al 100 %, troppo farinosa.
Che posto meraviglioso però…
Un saluto da Mattia e Silvia da Mondovì.
Elio Dutto
19/11/2017 alle 22:15
Ciao Mattia. Certamente raggiungere Ferrere con una giornata così e in solitaria come avete fatto voi è una meraviglia. Sono contento che avete potuto fare questa escursione, perché in genere con le prime nevicate la strada di accesso da Bersezio viene chiusa per pericolo di slavine. Bravi! Un saluto anche a Silvia.