Seguiamo la strada inizialmente asfaltata che prosegue tra le case e il cui fondo diventa quasi subito sterrato. Dopo poche decine di metri calziamo le racchette da neve, o i ramponi, e seguiamo la stradina innevata che risale dolcemente il vallone di Desertetto.
Dopo qualche centinaio di metri affianchiamo alcuni chalet in legno. La strada prosegue lambendo le antiche case dei tetti dei Frè nascoste tra gli alberi. Questa borgata nell’inverno del 1943/44 fu distrutta e incendiata durante un rastrellamento dei tedeschi perché gli abitanti avevano dato rifugio ad alcuni profughi ebrei provenienti da Saint-Martin-Vésubie.
Più avanti, entrando nel vallone che tende a restringersi, superiamo un tornante. Nei pressi dei tetti Borghignone, all’interno del bosco, una palina ci indirizza verso sinistra.

Salendo dopo i tetti Borghignone © Cuneotrekking
Seguiamo fedelmente la stradina che si fa più ripida fino a una palina. Qui potremmo proseguire sulla pista forestale di recente costruzione, ma è più piacevole il vecchio sentiero nel bosco. Svoltiamo quindi verso destra compiendo un traverso tra i faggi. Il panorama si apre verso il fondo valle spaziando fino ai lontani Frisson e Rocca dell’Abisso. Dopo poche centinaia di metri arriviamo su un ampio altipiano.

Nelle vicinanze del falsopiano © Cuneotrekking

Sul falsopiano © Cuneotrekking
Lo percorriamo centralmente svoltando al termine verso destra, puntando in direzione della cresta (da fare solo con neve ben assestata).
Con una salita sostenuta a zig-zag, su percorso comunque agevole anche se la neve è indurita dalla bassa temperatura, risaliamo il pendio fino a raggiungere, in un punto leggermente più a nord rispetto al colle, il displuvio con la valle Stura, chiuso alla vista da un folto bosco di conifere.

Salendo verso la cresta © Cuneotrekking
Non rimane che svoltare a destra (nord-est) e risalire verso la prima cima che da qui compare, chiamata cima Peirolera (1827 m).

La cresta che porta alla cima Cialancia vista con il drone © Cuneotrekking

Immagini della salita alla cima Peirolera © Cuneotrekking

Nei pressi della cima Peirolera © Cuneotrekking
Dalla cima Peirolera proseguiamo poi la marcia sulla cresta gibbosa sempre meno ripida fino a raggiungere il grande cippo in pietre eretto sul culmine della cima Cialancia.

Ultimi metri per la Cialancia © Cuneotrekking

Dal cippo © Cuneotrekking
Possiamo ora goderci veramente il bel panorama che, verso Entracque, spazia da Bussaia (2451 m), Frisson, (2629 m), Rocca dell’Abisso (2756 m) e Lausetto (2687 m). Dalla parte opposta vediamo Demonte, 1100 metri più in basso, e alle sue spalle rivediamo il colle dell’Ortiga (1774 m), la Rocca Radevil (1957 m) e tutti i monti confinanti con la valle Grana.

Veduta sul versante sud della valle Stura © Cuneotrekking

Dalla cima, zoom su Demonte © Cuneotrekking
Trovato un po’ di spazio sulle rocce al di là della punta ci fermiamo un attimo per sorseggiare un tè caldo con bella visuale sul monte Bourel (2468 m).
Dopo tanta meraviglia iniziamo la discesa sulle orme dell’andata.

In discesa © Cuneotrekking
Sulla cresta, al riparo degli abeti, troviamo un tronco su cui sederci per pranzare prima di riprendere la discesa a valle.

Discesa con i ramponi su neve crostosa © Cuneotrekking

Altre immagini della discesa © Cuneotrekking

In discesa © Cuneotrekking

In discesa © Cuneotrekking

In discesa © Cuneotrekking

Al termine del falsopiano © Cuneotrekking
Christian Gianti
16/12/2012 alle 19:40
Ciao, ho tentato la scalata alla Cialancia con le ciastre ieri 15/12 ma purtroppo ho preferito non raggiungere in cima…già alla partenza da San Bernardo mi sono accorto della durezza della neve che era praticamente ghiaccio..non c’erano tracce e addirittura in prossimità di Tetti Frè uno sciatore tornava indietro perchè non riusciva a proseguire causa della durezza della neve..io sono arrivato fino al pianoro del Colle dell’Arpione tracciando praticamente tutto il percorso, ma poi due boati distanziati di pochi minuti (penso delle slavine ad alta quota) e l’assenza di altri escursionisti mi hanno condizionato preferendo tornare indietro…penso non corressi alcun rischio in quella zona, anche se effettivamente il bollettino valanghe indicava livello marcato…comunque un discreto allenamento
Cuneotrekking
16/12/2012 alle 19:54
Ciao Christian, hai fatto molto bene a tornare indietro. Tra l’altro sto leggendo un articolo di oggi, in cui si parla di alcuni escursionisti sotto una slavina al Colle dell’Ortiga. Ti mando l’articolo http://www.targatocn.it/2012/12/16/leggi-notizia/argomenti/cronaca-1/articolo/una-slavina-al-colle-dellortiga-in-valle-stura-travolge-4-con-le-ciaspole.html#.UM4StHy9KK0
Non ho presente dove sia realmente avvenuta la slavina, anche se non penso sul percorso che sale tutto nel bosco. Domani, probabilmente, ne sapremo qualcosa in più. Ciao, Elio
Christian Gianti
16/12/2012 alle 21:52
Ciao Elio, sì ho la conferma di aver fatto la scelta giusta…dalle immagini che si possono trovare al link http://edizioni.lastampa.it/cuneo/articolo/lstp/27790/ penso sia successo nel pendio ripido e meno percorso che dai Pra di Robert permette di arrivare in punta all’Alpe, cioè dal versante di Valloriate…fosse successo dal tratto principale che permette di arrivare alla croce di Roccastella, ho paura che molta più gente sarebbe stata travolta..Grazie per l’articolo!
Christian
Cuneotrekking
17/12/2012 alle 13:29
Ciao Christian, anch’io penso che la slavina sia avvenuta in quel luogo, anche perchè è il punto più ripido ed esposto a sud. Tra l’altro, ieri le temperature erano abbastanza alte e si poteva supporre che qualcosa si poteva staccare. In montagna occorre mai sottovalutare i pericoli e, piuttosto come hai fatto tu, rinunciare alla salita. Elio
Mattia Bertero Supporter
16/12/2015 alle 16:13
Ciao Elio.
Ti scrivo per un informazione: sto cercando un escursione semplice, con un dislivello contenuto e che non sia troppo impegnativa da affrontare Domenica visto che danno tempo sereno per ora.
Ho deciso di seguire il tuo consiglio per non affaticare troppo Silvia, visto che la salita sul Birrone di due domeniche fa l’aveva affaticata più di quanto credessi.
Questa gita verso la Cima Cialancia, seguendo il percorso che avete fatto qui con le racchette da neve, mi sembra una buona escursione però non ho in chiaro una cosa: la salita verso il Colle Arpione e verso la cima sono tanto ripide?
Alcuni dicono di si, altri no.
Io non ci sono mai stato da quelle parti quindi non ho ricordi al merito per esprimere un opinione.
Avevo pensato anche al giro dei Forti di Tenda ma ho qualche perplessità riguardo alla neve, tenendo conto che li ci sono gli impianti di Limone e magari hanno iniziato a spargere la neve artificiale per la stagione (sempre che non ci sia neve naturale, visto che andando verso le montagne della mia zona, Mondovì, la neve è scesa più in basso rispetto alle valli in direzione del Monviso).
Altrimenti mi potresti consigliare, in base alla tua esperienza, altre escursioni del tipo, ho già visto la sezione “escursioni semplici” ed altre escursioni con basso dislivello ma sono molto indeciso.
Grazie in anticipo, Mattia da Mondovì.
Elio Dutto
16/12/2015 alle 21:24
Ciao Mattia. Innanzitutto ti sconsiglio di andare ai forti di Tenda perché, anche se non tanta, ma c’è neve sulla strada che da quota 1400 ti porta ai forti. L’escursione alla Cialancia è bella ma un po’ faticosa per l’ultimo tratto che porta al colle dell’Arpione e quello sulla cima. Ti potrei consigliare, se non ci sei ancora stato, il Monte San Bernardo che ha meno dislivello ma è molto panoramico e totalmente senza neve. Si sale da Dronero, poi Roccabruna. Trovi la descrizione cliccando /2009/01/24/escursione-con-racchette-da-neve-al-monte-san-bernardo/
Vedrai che piacerà anche a Silvia, ne sono certo. Ciao e buona gita!!!
Mattia Bertero Supporter
17/12/2015 alle 15:46
Ciao.
Ah, ecco. Mi hai dato la conferma di quello che presumevo, che più o meno dalla Valle Gesso andando verso la Liguria la neve è presente già a quote più basse (infatti a Prato Nevoso avevano aperto gli impianti).
Il Monte San Bernardo, non ci avevo pensato.
In effetti c’era già stato ma molti anni fà partendo da una frazione di Villar San Costanzo, seguendo praticamente lo stesso sentiero che c’è nel libro “i più bei sentieri della provincia di Cuneo” di Carlo Alberto Mattio e pensa che è nella nostra personale lista di escursioni da fare ed inizio o fine stagione.
Sono andato a vedere il link e devo dire che sembra molto interessante, le foto che avete fatto sono semplicemente stupende.
Va bene aggiudicata, Domenica io e Silvia andiamo li.
Ah, Silvia mi ha detto che ti ha chiesto l’amicizia su Facebook, li ci sono tutte le foto delle nostre escursioni se ti fa piacere, personalmente non mancherò di scrivere qui sopra ad escursione fatta come sempre :-).
Grazie ancora Elio, sempre gentilissimo e disponibile.
Un saluto.