Partiamo con l’intenzione di salire verso il colle Fauniera, curiosi di andare lassù per verificare lo stato del manto nevoso. Le precipitazioni dei giorni scorsi sono state sicuramente nevose oltre una certa quota, ma non abbiamo altro riferimento se non quello a vista sulle montagne del cuneese.
Arriviamo a Castelmagno salendo la valle Grana totalmente sgombra di neve. Quassù invece le cose cominciano ad essere ben diverse. La neve degli ultimi giorni si è accumulata a quella precedente ed ora attorno a noi il panorama è invernale. Parcheggiamo nel piccolo spazio al termine della strada. Fin da subito notiamo tante slavine probabilmente precipitate ieri.

Sulla strada per il Colle Fauniera © Cuneotrekking
Percorriamo la strada innevata che porta al colle Fauniera per andare a vedere più avanti come si presenta la situazione. Fin dai primi tratti dobbiamo superare alcune slavine a blocchi che scendendo sulla strada hanno scaricato la loro potenza nel vallone sottostante.
Su queste pendenze trasversali, con le ciastre (calzate fin dalla partenza) si fatica molto. Proseguiamo per oltre un chilometro fino ad una strettoia; quando vediamo che sul costone alla nostra destra c’è ancora tanta neve in bilico che deve ancora scendere decidiamo di cambiare meta. La via è per il momento impraticabile e, con pericolo 4 di valanghe, non è il caso di rischiare.

Su una slavina al ritorno © Cuneotrekking
Invertendo la marcia puntiamo verso la più innocua cima Crocetta (o Crosetta) che si intravede bellissima alla sinistra del santuario e che ha versanti meno ripidi, quindi con meno problemi di slavine, il cui percorso parte sempre da dove abbiamo lasciato l’auto. Facciamo bene ad allontanarci da qui perché la neve sta già mollando e non è più come prima.
Il nuovo percorso passa nelle vicinanze di una graziosa baita alle spalle del Santuario di San Magno.

All’inizio del nuovo percorso © Cuneotrekking

Alle spalle del Santuario di San Magno © Cuneotrekking
Seguendo le tracce della strada estiva ci portiamo verso le Grange Nollo e di Sibolet. Arrivati ad un bivio deviamo a destra, direzione nord-est, seguendo alcuni dolci tornanti che conducono ad un lungo pendio.

Il pendio sullo sfondo © Cuneotrekking

Valerio e Gelu stanno arrivando al pendio © Cuneotrekking

Panorama © Cuneotrekking

La cima Viribianc (2477 m) al centro della foto © Cuneotrekking
Risaliamo il pendio finendo sulla balza sottostante la Costa Chiot. Cercando il punto meno ripido (che troviamo su un costone alla nostra destra) ci portiamo, con una pendenza di oltre il 50% e con neve portante abbastanza dura, sulla cresta.

Tratto di salita verso la cresta © Cuneotrekking

Sempre più ripido © Cuneotrekking

A pochi passi dalla cresta © Cuneotrekking
Raggiunto quindi lo spartiacque tra la val Grana e la val Maira, percorriamo un tratto ad est per arrivare alla piccola croce di vetta.

L’arrivo di Gelu © Cuneotrekking

In cresta © Cuneotrekking
Con il cielo limpido di oggi il panorama è superbo. Il nostro sguardo abbraccia tutte le cime che contornano Castelmagno, tra cui Monte Bram (2357 m), punta dell’Omo (2297 m), Cima Viribianc (2470 m), Rocca Parvo (2394 m), e vicino a noi Tibert (2647 m), Punta Tempesta (2726 m) e Punta Piovosa (2601). Verso la valle Maira fa capolino anche l’immancabile Viso ed in lontananza, a sud, tutta la cerchia delle Marittime.

In cima al Monte Crosetta © Cuneotrekking

Foto di gruppo sulla cima © Cuneotrekking

La croce di vetta © Cuneotrekking

Al ritorno © Cuneotrekking
Non avremo fatto una gita tanto impegnativa ma ne è valsa comunque la pena e, come dice il proverbio piemontese: “en mancansa di cavai a van co’ bin j’asu”, ci accontentiamo. Andremo poi a mangiare alla baita a monte di San Magno.
massimo 66
08/05/2009 alle 18:09
Sempre bella la valle Grana,una delle mie preferite nella stagione invernale perche’ molto riservata e nascosta.Io sono salito sul Fauniera qualche settimana fa’,ma la situazione neve era un po’ migliore.Ciao Massimo.
Mattia Bertero Supporter
22/04/2018 alle 14:47
Ciao a tutti voi.
L’escursione di oggi con Silvia ci porta al Monte Crosetta in Valle Grana, scelta anche per testare l’attuale condizione del manto nevoso e per non affaticare troppo la mia ragazza.
C’è la prendiamo con calma arrivando al termine della strada libera dalla neve alle 8:30 sotto il Santuario di Castelmagno.
Il tempo è perfettamente sereno ma le temperature sono già elevate, notiamo che il versante interessato alla nostra escursione si presenta ancora bello carico di neve.
Partiamo decidendo di prendere inizialmente la strada per il Fauniera per poi svoltare a destra per la sterrata che porta sui pascoli sopra il Santuario dove indossiamo le ciaspole.
Tutti i presenti puntano verso il Tibert, io e Silvia siamo gli unici alla partenza che voltano verso il Crosetta.
La neve si presenta subito umida e un po’ molle ma almeno non s’attacca sotto le ciaspole.
Fino al bivio con il sentiero estivo per la cima la pista è ben battuta, dopo dobbiamo aprirci la strada.
La neve è molto irregolare: a volte è dura, altre volte cedevole e altre volte decisamente molle.
Saliamo tranquillamente ed in 40 minuti siamo sotto l’ultima rampa per il Crosetta, in questo punto purtroppo Silvia ha un forte attacco di mal di schiena che la blocca sul posto.
Non riesce più a proseguire e mi dice di continuare da solo, lei sarebbe rimasta li seduta in attesa che il male sparisca.
Così eccomi ad affrontare l’ultima rampa di salita, nel cercare di trovare la via più facile noto una piccola cresta alla mia destra che decido intraprendere, scoprendo poi a casa che è la stessa che i ragazzi di Cuneotrekking hanno intrapreso nella loro escursione.
Qui la faccenda si fa davvero difficile, la pendenza è davvero sostenuta e la neve non molto stabile, devo piantare di forza le ciaspole per non scivolare, facendo molte soste per la fatica. Inoltre il manto ha uno spessore irregolare e qualche volta ho trovato il terreno.
Ad ogni modo riesco ad arrivare al Passo delle Crosette, la cima è a poche decine di metri intrapresi in pochissimo tempo.
Quando arrivi dal cippo di pietra e dalla croce sono le 10:00.
Il panorama è stupendo, tutte le montagne della zona sono belle nitide, solamente la pianura è nascosta da una cappa di calore e smog.
Resto una mezz’ora per fare qualche foto, il video per il mio canale Youtube, e per gustarmi il silenzio assoluto del posto, il sole martella pesante e non c’è un filo di vento.
Nel frattempo tengo d’occhio Silvia sul pianoro sottostante, e li tranquilla in attesa, noto 4 sciatori che salgono sul Crosetta ma allungando verso Est per pendii più dolci.
La discesa si presenta nuovamente problematica: devo letteralmente piantare i talloni per poter scendere in sicurezza, se scivolo da quel pendio non mi fermo più…
Un passo alla volta, ogni metro va studiato e interpretato.
Riesco a scendere ed a congiungermi con Silvia: si è ripresa, gli propongo di accompagnarla sulla vetta ma non vuole rischiare e decide di non tentare la salita. Poi si è rilassata e per oggi questo gli basta.
Scendiamo giù, troviamo diversi ciaspolatori intenti a salire.
Arriviamo al Santuario di Castelmagno alle 11:35 dove pranziamo sotto i portici all’ombra e rilassandoci per una bella oretta.
Una bella escursione, peccato per Silvia, ma ormai siamo agli sgoccioli della stagione delle ciaspole.
La neve non riesce più ad essere stabile e c’è ne davvero tanta (oggi salendo il manto raggiungeva ancora il metro d’altezza in molti punti fin quasi dalla partenza), le temperature sono troppo elevate, la settimana prossima avevo in programma la salita da Chianale fino al Colle dell’Agnello ma vedendo di persona oggi il manto nevoso non ne sono più così sicuro. Vedremo.
Un saluto da Mattia di Mondovì.
Ah, ancora grazie per la serata di ieri alla Casa del Fiume a Cuneo, è stata davvero bellissima dove la passione della montagna si respirava nell’aria.
Elio Dutto
22/04/2018 alle 20:10
Ciao Mattia, con queste temperature bisognerebbe partire almeno un’ora prima, ma è anche domenica e si indugia un po’ di più a letto. Non sono più salito al Crosetta da allora, ma è pur sempre una bella meta. Ormai Silvia era già quasi arrivata, peccato, condividere insieme la cima sarebbe stato più bello. Vi ringrazio per essere venuti ieri sera alla nostra chiacchierata. Con l’occasione ho potuto conoscere anche Silvia dal vivo, che ora saluto. Ciao, a presto!