Passato il ponte sul torrente Pesio costeggiamo il caseggiato monastico per inoltrarci sulla sterrata che sale nel vallone di san Bruno (palina).
Lasciato, poco dopo sulla destra, un ponticello in legno su cui transita il sentiero naturalistico, incontriamo più avanti un bivio (palina) che, a sinistra, porta alla cascina san Michele e alla cima Gardiola. Lo ignoriamo proseguendo sul nostro cammino poiché poco più avanti andremo a immetterci sull’ampia strada forestale che sale al gias del Baus ‘d l’Ula. Già dai primi tornanti, in mezzo a una vegetazione boschiva di pini, faggi e larici, iniziamo a calpestare la neve. L’esposizione a nord-ovest di questa parte del vallone fa sì che il tratto iniziale del percorso si svolga totalmente in ombra.

Sull’ampia strada forestale © Cuneotrekking
Oggi un po’ di nebbia ci accompagna lungo questa salita; la temperatura si è alzata di parecchi gradi e sta trasformando il mando nevoso che tende a rammollirsi. La strada forestale sale verso l’alto con ampi tornanti riservandoci non poche sorprese: appena superato uno di questi, ci imbattiamo in tre caprioli che, in tutta tranquillità, tagliano la strada a pochi passi da noi.
Dopo poco più di un’ora di cammino arriviamo a una baita in pietra, sede del cosiddetto gias del Baus ‘d l’Ula (1289 m). Qui la neve aumenta di spessore e ce ne accorgiamo perchè la camminata si è fatta più lenta e difficile: dobbiamo calzare le ciastre.
Dalla baita seguiamo la strada che, alla sua destra, riprende in direzione est tra boschi di larici molto fitti. Superati alcuni tornanti troviamo, a sinistra, un cartello segnaletico indicante la cima Gardiola e il gias Mascarone. Abbandoniamo quindi definitivamente la strada forestale, che porta verso il gias soprano del Pari, inerpicandoci sul sentiero che attraversa un bosco di larici.
La salita, indicata da alcune tacche bianco-rosse sugli alberi, si fa sempre più erta e ci conduce verso la parte alta del bosco, dove i larici lasciano il posto a una zona senza alberi colonizzata da cespugli e pietre.

In salita verso la parte alta © Cuneotrekking
Alle nostre spalle appare lo spettacolo stupendo della nebbia che avvolge tutta la parte bassa della valle. Lo strato di neve e le difficoltà ad avanzare aumentano ancora, ma, alternandoci, riusciamo a raggiungere una strada che taglia trasversalmente la radura.

Nel tratto ripido oltre il bosco di larici © Cuneotrekking
Percorsi in salita alcuni metri di questa strada ci dirigiamo ora verso sinistra affrontando una lunga china. Quando questa comincia a digradare localizziamo, verso sinistra, la nostra cima, quindi, con un traverso, ci portiamo sotto la direttrice.

Riccardo emerge dalla nebbia © Cuneotrekking

La lunga china © Cuneotrekking

A sinistra la Cima Gardiola © Cuneotrekking
Gli ultimi metri da percorrere sono completamente sgombri di neve. Posate le ciastre alla base, risaliamo l’ultimo tratto su erba e pietre fino alla piccola croce di vetta, raggiunta alle 11:25. Nonostante il monte sia modesto, per la sua particolare collocazione un po’ staccata dal resto delle Alpi Liguri rimane un buon punto di osservazione sulle cime circostanti: cima Cars, Marguareis, cima Fascia, Costa Rossa (2404 m) e Bisalta. Sul versante della valle Ellero si nota, poco più in basso, il monte Pigna, quindi i monti di Artesina con alcuni impianti sciistici e in lontananza Prato Nevoso. Il paesaggio è reso ancora più magico perché fuoriesce da un mare di nuvole che cinge d’assedio le montagne.

In cima © Cuneotrekking

Gelu e Riccardo sulla vetta © Cuneotrekking

La Bisalta spunta dalla nebbia © Cuneotrekking

Verso la pianura © Cuneotrekking

La cima Cars in primo piano © Cuneotrekking
Dopo le foto di rito ci spostiamo di una quindicina di metri più in basso per goderci ancor meglio questo panorama e per fermarci, visto che l’ora è buona, a consumare il nostro pranzo. Più tardi riprenderemo il cammino in senso contrario ritornando alla Certosa soddisfatti di questa bella giornata.

Nel tratto iniziale di discesa © Cuneotrekking
Claus72
08/01/2010 alle 23:00
Bravi,la valle pesio la conosco abbastanza ma nn sono mai stato sulla cima gardiola,complimenti per le foto,l’effetto nuvole sottostanti sono splendide!
cuneotrekking
08/01/2010 alle 23:09
Ciao Claus, anche per noi era la prima volta sulla Gardiola. Ne vale veramente la pena, specialmente per l’ottima esposizione.
Alberto
11/01/2010 alle 13:39
complimenti per l’escursione! le foto sono spettacolari, e la descrizione come sempre completa ed accurata!
spero un giorno di potermi unire alle vostre escursioni!
cuneotrekking
11/01/2010 alle 17:53
Grazie Alby. Ti aspettiamo sicuramente, ma da Barcellona non è tanto comodo venire su. Se verrai su quest’esate, certamente ti accompagneremo in posti meravigliosi. Ciao, Elio
enrica
15/02/2010 alle 00:04
Ma che spettacolo!!!
silsavona
20/03/2010 alle 18:58
fatta ieri 19/03/10 indicazioni buone , ancora molta neve anche se icomincia a mollare, esendo da solo sono arrivato sulle prime pendice,”dove i larice lasciano il posto ad alcuni cespugli” ancora un pò più in su,non arrivato in vetta era la prima volta che arrivavo lì e senza indicazioni nell’ultimo tratto innevato non mi sono fidato,comunque lo spettacolo per chi viene dal mare come me era seppur velato decisamente bellissimo, garzzie alle vostre indicazioni, spero di fare ancora altre in questi prossimi giorni buon ………
cuneotrekking
21/03/2010 alle 12:11
Ciao Silsavona. E’ sempre molto difficile essere precisi nelle indicazioni quando non ci sono sentieri o, come in questa gita, la neve li ricopre del tutto. Cercherò, in futuro, di essere più chiaro dando qualche indicazione in più. Ciao.
Mario
07/03/2011 alle 10:03
Complimenti per l’indicazione perfetta del tracciato e le bellissime foto
cuneotrekking
07/03/2011 alle 13:29
Ciao Mario, se sei andato ieri avrai trovato la giornata ideale. Sono soddisfatto nel sapere che le indicazioni del percorso erano comprensibili. Sai, è sempre difficile farsi capire. Grazie anche per i complimenti per le foto. Ciao e buone gite, Elio.
Mattia Bertero Supporter
14/12/2020 alle 16:01
Ciao a tutti.
Finalmente ieri il Piemonte è stato posizionato in zona gialla, la giornata si preannunciava stupenda, il pericolo valanghe relativamente basso (2 su 5 con poco vento in quota) e così non restava altro che tornare lassù in montagna dopo il Lockdown 2.
Molte erano le incognite: zero conoscenza sul manto nevoso sceso recentemente, stato di forma fisica da vedere “sul campo” nonostante mi sia allenato durante la zona rossa e arancione (grazie Nordic Walking), la prima ciaspolata dopo la bella stagione è un’incognita di per se.
Così opto per un percorso non difficile e al sicuro da eventuali sorprese, che conosco bene: questo giro alla Gardiola dalla Certosa di Pesio.
Alle 8:20 parcheggio nel parcheggio del bar/pizzeria alla Certosa e ci sono già diverse macchine con gente che si stava preparando per la giornata, chi con gli sci, chi con le ciaspole.
Intraprendo la via verso il Vallone San Bruno e dovrò fare un bel tratto in ombra.
Fa molto freddo, un paio di gradi sottozero, ma il cielo è perfettamente sereno.
La prima cosa che noto è che gli abeti sono carichi di neve sui rami, creano un’atmosfera bellissima, come alla fine di una nevicata.
Inoltre c’è già una traccia ben marcata e compatta.
Lungo il sentiero incontro 4 ragazzi in ciaspole che rincontrerò in discesa ed un padre e figlio con gli sci.
Rispetto alla traccia di Cuneotrekking la via con la traccia già pronta passa nella prima parte sulla strada che passa più a Nord rispetto al percorso intrapreso, si unirà più avanti con la via normale.
La prima mezz’ora si sono fatti sentire questi 40 giorni circa di Lockdown lontano dai monti, gambe un po’ affaticate e pesanti nel movimento, poi si sono ricordate che si fanno 60 escursioni l’anno e si sono “svegliate”.
La neve nel bosco ha della crosta superficiale, sotto un po’ farinosa, almeno 40 cm di strato.
Arrivo al Gias Baus d’l’Ula dove faccio una sosta di qualche minuto, per adesso vado bene.
Più su finalmente il bosco inizia a diradarsi ed il sole fa capolino.
Cambia la neve: diventa più spessa (sui 70 cm) e diventa farinosa anche in superficie, non ha gelato durante la notta, per fortuna la traccia che sto seguendo mi porta fino alla Gardiola, fuori da essa si affonda abbastanza.
Il panorama che si apre è stupendo, non c’è traccia di nebbia sulla pianura e la vista delle vicine Alpi Liguri mi riempie di gioia.
Come mi mancava questo mondo…
La salita diventa più ripida ma la voglia di arrivare in vetta è tanta.
Finalmente la vetta si palesa alla mia sinistra con 4 persone sulla sua sommità.
Non mi resta che raggiungerla su un percorso falso piano con gli ultimi metri di salita secca.
Alle 10:50 sono in vetta alla Gardiola ed il panorama è STUPENDO: la vista si allunga fino alle cime della Valle d’Aosta, la pianura perfettamente visibile, le Alpi Liguri belle in vista che le sue cime più alte (Marguareis, Saline, Mongioie, più vicina Cima Cars), la Bisalta maestosa.
In vetta siamo in 5 tutti ben distanziati e restiamo in silenzio ad ammirare il tutto.
Mio Dio…
Oltretutto si sta davvero bene come temperatura, complice anche la quasi totale assenza di vento.
Tre di questi iniziano subito la discesa verso il Pigna.
Alle 11:30 inizio la discesa, sul falsopiano incontro i 4 ragazzi in ciaspole della partenza che stanno salendo, poco più giù ad un giovane sciatore si è rotto l’attacco davanti dello sci destro ed è costretto a tornare indietro.
La prima parte di discesa faccio una direttissima verso il bosco, approffitando della neve farinosa fuori traccia scendo quasi correndo per divertirmi un po’.
Nel bosco “mi do del contegno” e scendo normalmente.
Niente da segnalare per la discesa, a parte un paio di volte centrato in pieno dalla tanta neve sui rami che al sole stava cadendo a terra, alle 14 sono già dalla macchina alla Certosa.
Come prima gita è stata davvero stupenda: tempo eccezionale, neve più che discreta, dai 30 cm in partenza fino ai 70 circa negli ultimi istanti della salita, dovrebbe gelare un pelo di più di notte e sarebbe perfetta.
Ne sono uscito bene come fisico, gambe leggermente provate ma oggi non lamento nessun dolore da acido lattico.
Un saluto da Mattia da Mondovì.
Elio Dutto
14/12/2020 alle 20:39
Ciao Mattia, vedo che hai ripreso la montagna. Mancava un po’ a tutti, ma il desiderarla così tanto ravviva in noi la passione, peraltro mai assopita. Bravo per la bella escursione.
Giovanni Supporter
22/01/2022 alle 07:44
Salve, ieri 21/01 sono salito sulla Gardiola, desidero segnalare che il sentiero dopo il buas d l’ula è stato ripulito e gli alberi caduti sono stati rimossi. Sono stati posti anche paletti, recanti la colorazione rosso-bianca agli incroci tra la sterrata e il sentiero. Purtroppo il libro di vetta non c’è, il tappo del contenitore era stato rimosso. Si incontra neve da quota 1650 m, la neve è trasformata ed il manto regge; sono salito con l’ausilio dei soli ramponcini. Ciao a tutti..buona montagna! Giovanni
Valerio Dutto
23/01/2022 alle 15:09
Ciao Giovanni, grazie molte per la segnalazione! Provvediamo ad aggiornare la descrizione! Grazie da parte nostra e di tutti i lettori interessati a fare questo itinerario.