Alcune tabelle informative e cartelli di indicazione sulla sinistra suggeriscono il sentiero di partenza. Iniziamo la salita sulla stradina innevata del Vallon de la Minière che si inerpica a zig-zag tra i larici. Durante la salita si possono avere alcuni ottimi scorci panoramici sul lago.

Salendo, abbiamo degli scorci panoramici sul lago delle Mesches © Cuneotrekking
Al termine di questo primo tratto il sentiero si ripiana e va a scavalcare due rii prima di raggiungere un sito sede di un’antica miniera (Minière de Vallaure).
Lasciata a destra una stradina che si dirige verso il gruppo di case, proseguiamo in direzione di una paretina rocciosa, abbandonando poco dopo il sentiero che continua verso il Refuge des Merveilles e seguendo quello che ritorna un po’ indietro (indicazioni per Cime de la Nauque). Dopo un piccolo tratto di discesa si riprende immediatamente a salire a serpentina nel versante ombroso.
Al termine di questo zig-zag nel bosco di larici, si sfocia all’aperto in un piccolo avvallamento. Riprendendo immediatamente dopo a salire, troviamo nel bosco un cartello indicante che stiamo proseguendo nella giusta direzione.

Indicazioni di salita © Cuneotrekking

Il cammino si snoda tra i larici © Cuneotrekking
Qualche sporadica tacca gialla sui larici ci aiuta a individuare il sentiero conducendoci ad un secondo ripiano. La salita prosegue nel vallone ascendente portandoci, infine, ad una successiva radura molto più ampia delle precedenti, dalla quale, svoltando lo sguardo all’indietro, si può avere un primo grandioso panorama sul retro delle nostre Alpi, mentre, di fronte, riusciamo ad individuare la posizione del Colle de la Nauque. Non immaginavamo di trovare tanta neve anche qui: calcoliamo ce ne sia circa un metro e mezzo. Sui versanti assolati di questa conca sono scese anche alcune slavine.

Dalla radura si può notare, al fondo, il Colle della Nauca © Cuneotrekking

Sguardo all’indietro sulle montagne di casa nostra © Cuneotrekking
Al fondo di questa radura, tra i larici, si intravede verso sinistra un possibile percorso sul ripido che in diagonale ci conduce a dover transitare sotto le svettanti rocce sommitali della Cima di Nauca. Un successivo traverso verso destra va a scavalcare un corto tratto delicato portandoci in direzione del Colle di Nauca (2130 m) che risaliamo facilmente.

La Cime de la Nauque vista dalla salita verso il colle © Cuneotrekking

Ultimi tratti prima del colle © Cuneotrekking

Arrivo al colle © Cuneotrekking
Dal colle non rimane che girare verso sinistra e andare a guadagnare in pochi minuti il cippo di pietre della nostra Cima. Una seconda Cima di uguale altezza, con una sgangherata croce, è situata a pochi metri di distanza. La giornata è meravigliosa ma, per colpa di un po’ di foschia, non abbiamo la vista sul mare che ci attendevamo. In compenso possiamo ammirare da molto vicino il Monte Bego (2872 m) e, più lontani, il Gelas (3143 m), la Cime Chamineye (2921 m) ed il Clapier (3045 m), quindi la Rocca dell’Abisso (2756 m) e perfino la Bisalta (2404 m). La giornata soleggiata ma fredda per un gelido vento, ci lascia molto tranquilli sulla possibilità di caduta slavine. Una buona mezzora sulla Cima per riprendere in seguito il percorso nella sottostante radura dove abbiamo individuato un buon posticino per rifocillarci.

Ultimo tratto di salita verso la cima © Cuneotrekking

Riccardo tra le rocce © Cuneotrekking

Arrivo in punta © Cuneotrekking

La Bisalta vista con lo zoom © Cuneotrekking

Foto di gruppo sulla seconda cima © Cuneotrekking

Da sinistra: il Gelas, la Cime Chamineye ed il Clapier © Cuneotrekking

Il Monte Bego © Cuneotrekking
Proseguiamo infine la discesa sulle nostre tracce fino al sito dell’antica miniera. Passato il torrente riprenderemo la discesa al di là del ponte, su una stradina lastricata che ci ricondurrà direttamente sui tornanti della strada asfaltata a monte del lago delle Mesches. Svoltati a destra andremo a concludere la gita presso la nostra auto.
Paolo
04/04/2011 alle 19:47
Non è la Maledia ma il Chamineye (2921 mt.). 🙂
cuneotrekking
04/04/2011 alle 20:24
Ciao Paolo, mi sa che hai ragione. Il Chamineye è nella direzione della Maledia che viene occultata. Le montagne, viste dal lato opposto, a volte possono trarre in inganno. Faccio subito la correzione.
Ciao e grazie, Elio.