Ci muoviamo sulla ciclabile asfalta che in leggera discesa torna verso valle. Trecento metri dopo la abbandoniamo deviando a sinistra sulla strada che prende a salire decisa nei boschi. L’asfalto ci accompagnerà per un buon tratto, fino a tetto Serre.

La strada asfaltata sale subito decisa © Cuneotrekking

Su un tornante © Cuneotrekking
Superati alcuni tornanti la lasciamo per seguire a sinistra la sterrata che sale tra i castagni verso le case del tetto Ruinas, nome azzeccato visto che sono quasi completamente in rovina.

La sterrata che devia verso tetto Ruinas © Cuneotrekking
Passando all’interno delle case, torniamo subito dopo a recuperare la strada asfaltata lasciata in precedenza.

Da tetto Ruinas tornando sulla strada asfaltata © Cuneotrekking
Dopo aver superato tetto Littardi, un susseguirsi di curve ci conduce al soleggiato tetto Nuovo (989 m), posto su un panoramico poggio.
Entrati in una zona ombrosa e accompagnati dagli incessanti rumori dello stabilimento Sibelco, ci avviciniamo prima al tetto Carlet e più avanti ai ruderi di tetto Muneret, dove trascuriamo una diramazione secondaria.

Verso tetto Carlet © Cuneotrekking
Due tornanti ci fanno acquistare quota e superare un tratto molto ghiacciato (prestare attenzione) che precede tetto Serre (1190 m), in splendida posizione panoramica, dove termina l’asfalto.

Tetto Serre © Cuneotrekking

Tra le case di tetto Serre © Cuneotrekking
Qui è doveroso fare una piccola sosta per godere appieno il bellissimo panorama da una parte verso l’arco di montagne che dalla Bisalta spazia fino al Frisson e, dall’altra, verso Robilante e la bassa valle Vermenagna.
Pensiamo di essere già vicini alla meta, ma in realtà siamo appena a metà percorso.

Robilante e la bassa valle Vermenagna © Cuneotrekking
Delle due strade che procedono verso sud-ovest teniamo quella più bassa (indicazioni per teit Guderie). Calzate le racchette da neve ci immergiamo nella faggeta.

Il tratto con le ciastre © Cuneotrekking
Durante la salita si aprono delle belle visuali sulle Piagge e la sua cappella.

Le Piagge sul versante opposto © Cuneotrekking

In una radura © Cuneotrekking
Più avanti teniamo la sinistra a un bivio quindi, aggirando uno spallone, entriamo nella faggeta del vallone Bralongia lasciando, poco dopo a sinistra, l’itinerario segnalato per il tetto Colletta e il colletto di Cagera.
Il percorso, in leggera discesa, si prolunga per raggiungere le case del tetto Goderie (1313 m). Da lì proseguiamo sempre seguendo i fianchi della montagna raggiungendo finalmente la colla di Prarosso (1331 m).

Oltre tetto Goderie. A destra la colla di Prarosso. © Cuneotrekking

La colla di Prarosso © Cuneotrekking
Il panorama a est si estende sulla lunga costa della Bisalta (2231 m) e più a destra sulla cima della Fascia (2495 m).

La Bisalta © Cuneotrekking
Il versante opposto si affaccia sul vallone di Roaschia, una diramazione laterale della valle Gesso. È magnifico il panorama verso punta del Van (1969 m), monte Testas (1830 m), Grum (2367 m), Bram (2357 m) e Saben (1670 m).
Il ritorno avviene sulle orme dell’andata fino a tetto Serre.

Tornando verso tetto Goderie © Cuneotrekking
Da lì, superati in discesa i tratti ghiacciati, al tornante usufruiamo di una scorciatoia nel bosco che ci fa recuperare la strada presso il forno della borgata Carletto.

Ora sul tratto asfaltato © Cuneotrekking
Il tratto seguente, tutto su strada, ci ricondurrà all’auto.

Negli ultimi tornanti © Cuneotrekking

Vernante © Cuneotrekking
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