A causa delle temperature rigide di questa settimana la neve caduta nei giorni scorsi non è diminuita e il pericolo di slavine è rimasto elevato (3 su 5). Per non correre rischi questa volta scegliamo un’escursione vicino a casa, non pericolosa ma ugualmente appagante, già sperimentata con alcuni amici appena prima delle nevicate.
Alle 9:05 di sabato 6 dicembre 2008 in compagnia di Valerio raggiungo Robilante (686 m). Il percorso che vogliamo intraprendere inizia da via Bartolomeo Ghiglione, la strada che fiancheggia il Municipio, e prosegue con il lungo percorso detto “Viasœl di Jòrs de ‘Snive” che si snoda tra i boschi toccando alcuni “Tetti” e la borgata di Rescasso, per poi immettersi sulla strada asfaltata che arriva dallo stabilimento della Sibelco.
Iniziamo l’escursione imboccando, sulla sinistra, una strada fra le case a due passi dalla nostra auto (indicazione per Piagge e viasœl di Jòrs de ‘Snive). Pochi metri d’asfalto e ci troviamo immediatamente a contatto con neve soffice e polverosa nella stradina che sale e si addentra nel Vallone Cialancia. I primi passi li muoviamo su orme già esistenti, evidente segno che non siamo i primi. Dopo una decina di minuti sentiamo alcuni cani abbaiare: provengono da una casa rurale e ci vengono incontro con il loro padrone. Ancora un centinaio di metri ed incrociamo lo stradone di fondovalle sul quale è passato un trattore con spartineve.
Arrivati ad un bivio lasciamo a destra la strada che sale in direzione delle Piagge (indicazione) e proseguiamo lungo il “viasoel di Jòrs”. Con quarantacinque centimetri di neve intatta, sul nostro cammino, siamo costretti, ora, a calzare le ciastre.

Un tratto della salita nel bosco © Cuneotrekking
Dopo alcune centinaia di metri transitiamo nei pressi di una casa col tetto in paglia; un pannello illustrativo spiega, in dettaglio, come nelle epoche passate avveniva la sua costruzione.

Una casa con tetto in paglia © Cuneotrekking
Proseguiamo il nostro cammino che si svolge in mezzo a boschi di castagni innalzandoci sempre più nella valle. La salita è un po’ faticosa perché, nonostante le racchette, sprofondiamo almeno trenta centimetri nella neve soffice, così ci alterniamo a vicenda nel compito di apripista.
Dopo un bel po’ di cammino compare alla vista un piloncino che preannuncia l’abitato di Rescasso (1063 m), nucleo di una ventina di case posto in posizione panoramica e soleggiata. Seguiamo la stradina che passa ai suoi piedi e ci fermiamo un momento davanti ad un vecchio casolare per fotografare un forno e uno splendido dipinto murale del 1789 che rappresenta una crocifissione con Madonna e Santi di Jors Boneto (nato nel 1746 a Pratoguglielmo, frazione di Paesana), artista che ha lasciato opere nelle valli Grana, Maira, Varaita, Po.

L’arrivo alla borgata Rescasso (1063 m) © Cuneotrekking

Affresco del 1789 © Cuneotrekking
Lasciamo, appena più avanti, la strada che sale sulla destra per continuare su tratto in piano; poco oltre transitiamo davanti ad un abbeveratoio con fontana recentemente restaurato. Lasciati ormai alle spalle i boschi di castagni ci addentriamo in una faggeta chiamata “Bandita Violetta” (così chiamata perché, con una legge emanata il 20 giugno 1877, era stato bandito il taglio dei faggi che proteggevano la strada e la valle sottostante dalle valanghe).
Percorriamo ora, con salita più accentuata, più di un chilometro di strada tagliando una zona scoscesa, al termine del quale raggiungiamo lo stradone asfaltato proveniente dallo stabilimento Sibelco.

Stiamo per raggiungere il tratto asfaltato © Cuneotrekking
Tolte le ciastre proseguiamo il cammino lungo lo stradone passando a lato dell’abitato di Snive, dove Jòrs viveva ed aveva il suo laboratorio.

Panorama da Snive © Cuneotrekking
Proseguiamo oltre, avvicinandoci sempre più alle cave silicee. Giunti nei pressi di un box in muratura, viriamo a destra a lato di una struttura piramidale in legno e percorriamo gli ultimi tornanti. Qui termina l’asfalto.
Saliamo ora lungo una trincea che alcuni volontari hanno scavato nella neve per portare dei pellegrini, l’otto dicembre, al piloncino delle Madonna. Dopo qualche centinaio di metri raggiungiamo la fascia di terreno pianeggiante, detta appunto “Piagge” (1346 m) dove è eretto il Santuario.

Arrivo alle Piagge in una comoda trincea © Cuneotrekking
Da questo incantevole luogo raggiungiamo la collinetta alla sua destra (direzione est) sulla cui cima (1427 m) è collocata la Madonnina (Madonna della Luce) che viene illuminata la notte e che è visibile da Robilante e dalla pianura.

Panorama verso Robilante e la pianura © Cuneotrekking
Il paesaggio è magnifico e ci permette di spaziare a 360° verso la pianura a nord, la Bisalta ad est, le Cime Fascia e Marguareis a sud est, la Rocca dell’Abisso (2755 m) a sud e poi il Monte Matto (3097 m) ad ovest. Grati per questa splendida giornata scendiamo per il pranzo alla baita che sorge sulla piana delle Piagge.

Controsole sulla neve © Cuneotrekking

Verso la baita per il pranzo © Cuneotrekking

La baita dove abbiamo pranzato © Cuneotrekking

Le Piagge in novembre, senza neve © Cuneotrekking
Si potrebbe ora scendere tra i boschi dalla parte opposta per concludere un giro ad anello, ma il sentiero, tutto innevato, è di difficile individuazione, per cui ripercorriamo il tragitto fatto la mattina.
massimo 66
11/12/2008 alle 22:08
Finalmente leggo la tua relazione sulla gita che hai fatto,sempre molto interessantr…credo che provero’ l’itinerario in futuro.Ciao.Massimo
cuneotrekking
12/12/2008 alle 13:27
Ciao Massimo, come sempre sei stato il primo lettore di questa escursione. Anche se è una semplice gita ne è valsa la pena. Ciao, a presto.
Alberto
08/01/2009 alle 23:20
Bellissima review!
mi sarebbe piaciuto unirmi alla gita per vedere questi fantastici paesaggi!
aspetto la recensione della vostra prossima escursione,
a presto
cuneotrekking
09/01/2009 alle 13:21
Ciao Albi, mi fa piacere che ti fai vivo anche se sei a 1200 Km di distanza. Naturalmente in ogni gita che facciamo pensiamo quanto sarebbe bello ci fossi anche tu a goderti questi spettacoli di montagne innevate. Ti aspettiamo comunque, quest’estate se hai tempo, per portarti in cima a qualche bella punta.
Ciao, Elio e Valerio
Valerio
12/01/2009 alle 18:25
Bello, ogni descrizione di gita con neve sicura è bene accetta dato la scarsa bibliografia.
Domenica ho fatto il colle di Valmala da Roccabruna, mi è piaciuto a tal punto che voglio tornare per farlo da Valmala con arrivo alla punta vicina.
Un saluto, in attesa di nuove inserzioni ciao
cuneotrekking
12/01/2009 alle 19:28
Ciao Valerio. E’ una zona che non ho mai frequentato ma, in effetti, è una buona idea per una mia prossima gita, considerando che dalle altre parti il problema delle valanghe esiste ancora. Quanto dislivello c’è tra Valmala e la punta?
A risentirci.
Valerio Picco
13/01/2009 alle 14:25
Da Valmala 300-350, da Roccabruna 600-650. vi consiglio di farlo da Roccabruna l’arrivo al colle è tutto al sole e panoramico, da Valmala più veloce ma all’ombra.
La punta mi pare si chiami San Bernardo ciao
cuneotrekking
13/01/2009 alle 20:05
Ciao Valerio, ti ho inviato la risposta al tuo indirizzo e-mail.