Fino alle grange Lauset (1.975 m) l’itinerario ricalca fedelmente questa descrizione.

Salendo verso le grange Lauset © Valerio Dutto

Salendo verso le grange Lauset © Valerio Dutto
La strada termina nei pressi delle baite in pietra, ma non di rado anche oltre si trova la traccia già battuta.

Arrivo alle grange Lauset © Valerio Dutto
Puntiamo subito verso est in direzione della comba Castellazzo risalendo un’ampia radura. Le pendenze aumentano rapidamente, per questo i pendii vanno percorsi solo in condizioni di neve assestata.

Sulla radura a monte delle grange Lauset © Valerio Dutto
La punta Sibolet non spicca in modo particolare: se non si sa dove cercarla non è facile da individuare dal basso.

Mattia durante la salita © Valerio Dutto
Entrati in un boschetto di radi larici risaliamo con pazienza numerosi dossi. Man mano che ci innalziamo i panorami alle nostre spalle si aprono verso l’Oronaye e il Brec de Chambeyron.
Arrivati ai piedi del castello sommitale del Bric dell’Oliveto le pendenze si riducono. Superiamo le sue pendici e un po’ oltre saliamo verso sinistra raggiungendo una sella. Da qui svoltiamo verso destra seguendo fedelmente il costone, generalmente più sicuro per le valanghe, che dalla parte opposta precipita sul combale dell’Oliveto.

La sporgenza del Bric dell’Oliveto. In secondo piano il Brec (sinistra) e l’Aiguille de Chambeyron (destra). © Valerio Dutto
Man mano che saliamo la nostra meta si fa più riconoscibile.
Con pazienza saliamo verso l’intaglio del colle Sibolet (2.546 m), situato sullo spartiacque tra il vallone di Marmora e la valle Grana, spettacolare punto di osservazione verso la punta Tempesta, il monte Tibert e il vallone Sibolet che digrada verso Castelmagno.

Ultimi metri prima del colle Sibolet © Valerio Dutto

Il colle Sibolet © Valerio Dutto

Il vallone Sibolet che digrada verso Castelmagno © Valerio Dutto
Svoltiamo a destra e seguendo il sentiero estivo compiamo un lungo mezzacosta che con alcuni saliscendi si tiene un po’ sotto al filo di cresta (in base alle condizioni di neve o ghiaccio questo tratto potrebbe essere delicato).

Mezzacosta sotto al filo di cresta © Valerio Dutto

Il Becco Grande © Valerio Dutto
Arrivati alle pendici del Sibolet non lo aggrediamo direttamente dal ripido versante nord-ovest, ma proseguiamo ai suoi piedi per aggirarlo dalla parte opposta.
Piegando verso sinistra, con un ultimo strappo arriviamo sull’arrotondata punta Sibolet (2.582 m), sormontata da una misera croce composta da due bastoni di legno incrociati.

Arrivo sulla punta Sibolet © Valerio Dutto
In compenso lo sguardo spazia sulle tante cime conosciute: a nord spiccano le punte Piovosa e Tempesta, a nord-est il monte Tibert, a est la Besimauda, a sud-est le Marittime dominate dall’Argentera, a ovest il monte La Bianca e il Becco Grande tra i quali fa capolino Rocca la Meja.

Zoom verso le Alpi Liguri. Si riconosce il massiccio della Besimauda. © Valerio Dutto

Tra il monte La Bianca (a destra) e il Becco Grande (a sinistra) fa capolino Rocca la Meja © Valerio Dutto

Le cime dell’alta valle Maira dominate dal Brec e Aiguille de Chambeyron © Valerio Dutto
Per il ritorno, visto che le buone condizioni della neve, abbiamo deciso di tagliare fuori il colle Sibolet compiendo una discesa più diretta fino ai piedi del Bric dell’Oliveto e da qui all’auto sulle orme dell’andata.

Discesa dalla punta Sibolet © Valerio Dutto

Intorno a noi panorami grandiosi che lasciano senza fiato © Valerio Dutto

Discesa verso le grange Lauset © Valerio Dutto

Nuovamente alle grange Lauset © Valerio Dutto
massimo
27/03/2009 alle 10:35
Buongiorno ragazzi,direi che,nonostante l’involontario cambiamento di programma,la gita alternativa è stata altrettanto interessante e remunerativa,o sbaglio ? Sarà la neve immacolata,ma alcune foto mi danno proprio l’idea di una pace sovrannaturale…chissà che silenzio c’era lassù ! Sempre bellissime le foto.Grazie ancora ! Max
cuneotrekking
27/03/2009 alle 18:52
Ciao Max. E’ stata anche questa una bella escursione, nonostante l’involontario errore. Durante la settimana di rado incontriamo altre persone che si avventurano sulle cime, allora tutto diventa più silenzioso e regna proprio quella pace che dici tu.
Ciao, Elio
massimo musso
05/04/2009 alle 22:28
ciao ragazzi, ieri il colle del sibolet l’ho compiuto da castelmagno, favoloso il panorama e direi impegnativo arrivarci ma che soddisfazione, vi consiglio solo di passare per quanto si può sulle tracce della mulattiera finchè la neve non la nasconde, oltretutto non toccate mai la costa del tibert finchè non si è arrivati al colle dell’intersile, a quel punto facendo molta attenzione se si vuole si può puntare al tibert senza passare sulla parete nord che si affaccia sulla val maira, che ritengo pericolosa d’inverno.
cuneotrekking
06/04/2009 alle 12:14
Grazie Massimo per le informazioni. Sicuramente qualcuno che vorrà salire al Colle ne terrà conto. Ora poi, con tutta la neve che è scesa la scorsa settimana, ha sicuramente modificato il percorso rispetto a quando lo abbiamo salito noi.
Ciao e grazie.