La nostra intenzione, presa velocemente in auto scartando altre mete considerate pericolose per il possibile distacco di slavine, è raggiungere Punta la Piovosa (2601 m). Ieri sera ero stato contattato da Gelu che pensava di salire a Sant’Anna di Vinadio. Essendo tutto così improvvisato partiamo senza cartine e con poche o nulle informazioni del posto che, tra l’altro, non abbiamo mai frequentato prima d’ora; abbiamo solo un’idea indicativa della zona. Al momento opportuno, complice la neve, non individueremo un bivio che ci avrebbe dovuto portare nella direzione giusta, così ci dirigeremo verso Punta Sibolet (2582 m).
Lasciamo l’auto presso la Borgata di Tolosano (1502 m), dove la strada è bloccata per neve. La giornata si presenta ottima e senza nuvole. Salendo su per il prato, a sinistra delle prime case, incontriamo la traccia della strada che va nella direzione del Colle di Esischie. Non calziamo subito le ciastre perché sciatori e ciastristi venuti prima di noi hanno battuto e assestato ampiamente il tracciato. Seguiamo in toto la strada che con leggera pendenza sale sulla destra orografica del vallone e che, poco oltre, si addentra tra i larici.

Il Monviso compare sullo sfondo © Cuneotrekking

La strada verso il Colle d’Esischie © Cuneotrekking
Dopo un po’ di cammino inizia una lunga serie di tornanti che ci fanno salire rapidamente di quota. Si notano alcune baite sulla parte opposta del vallone; qua e là sono già scese alcune slavine.

Baite lungo il cammino © Cuneotrekking
La strada continua a scorrere tranquilla e in leggera salita tra le conifere per alcuni chilometri e, verso quota 1900 metri, dopo un lungo traverso a sinistra e un tornante superiamo, senza accorgercene, il bivio che ci avrebbe dovuto condurre presso le grange dell’Oliveto.
Passati quindi nei pressi di alcune case diroccate (grange della Pieccia) continuiamo il percorso oltrepassando il cartello chilometrico “5,900 km al Colle di Esischie” sbucando, quattrocento metri dopo, in un ripiano superiore. A questo punto ci accorgiamo di essere ormai troppo avanti. Non ci rimane che cambiare decisamente itinerario dirigendoci verso la Punta Sibolet.
Ora le ciastre diventano indispensabili. Seguiamo una traccia che sale a sinistra e porta alle grange Lauset (1952 m). Si presenta davanti a noi una lunga salita, molto evidente, di circa 400 metri di dislivello che attacchiamo con energia. La risaliamo tutta fino ad approdare ad un colletto sulla destra di una punta arrotondata detta Bric dell’Oliveto (2415 m).

Salita dalle grange Lauset © Cuneotrekking

Bric dell’Oliveto a sinistra © Cuneotrekking

Arrivo al colletto © Cuneotrekking
Compare ora, sul versante opposto, l’avvallamento che avremmo dovuto seguire per raggiungere Punta la Piovosa.

Controluce © Cuneotrekking

Dosso da superare © Cuneotrekking
Seguendo il filo di cresta saliamo in direzione della Punta Tempesta puntando poi, più sopra a destra, verso il colle Sibolet (2532 m), situato sullo spartiacque tra le Valli Grana e Maira.

Gelu in salita dal colletto © Cuneotrekking

Verso la nostra meta © Cuneotrekking

Salendo al colle Sibolet © Cuneotrekking

Arrivo al colle Sibolet © Cuneotrekking

Sguardo verso Castelmagno © Cuneotrekking

Panorama verso l’alta Valle Maira © Cuneotrekking
Ora ci è facile riconoscere sull’opposto lato il Monte Tibert (2648 m), che avevamo salito lo scorso anno, e a focalizzare bene la zona in cui ci troviamo.

Il Tibert sul versante opposto © Cuneotrekking
Da qui alla punta Sibolet (2582 m) il passo è breve e, nell’arco di una decina di minuti, la raggiungiamo. Purtroppo né un cippo né una croce rendono l’arrivo in punta più attraente: troviamo solo un bastone di legno piantato nella neve.

Arrivo sulla punta Sibolet © Cuneotrekking
Con lo sguardo vaghiamo alla ricerca di tutte le montagne conosciute.
Punta Tempesta (2679 m) è molto vicina a noi e Punta la Piovosa, che avremmo dovuto raggiungere, è un po’ più distante. Riusciamo pure, di qui, a localizzare il Colle Fauniera, la cappella della Regina Assunta ed il monumento a Pantani.
Lo sguardo spazia anche verso tutta l’alta Valle Maira. La giornata è splendida e ce ne accorgeremo guardandoci in viso allo specchio una volta arrivati a casa.

Panorama dalla punta verso ovest © Cuneotrekking
Visto che la neve sta diventando molto pesante pensiamo sia meglio scendere velocemente presso la grange Lauset per il pranzo, e facciamo bene perché la discesa fatta con questa neve diventa lunga e faticosa.

Grange Lauset © Cuneotrekking

Panorama dalla Grange Lauset © Cuneotrekking
Da qui riprenderemo poi la strada sottostante che nell’arco di tre/quattro chilometri ci riporterà alla nostra auto.

Ritorno a Tolosano © Cuneotrekking
Nota: nonostante le temperature di questi ultimi giorni siano piuttosto elevate, lo spessore della neve è ancora notevole. Il pericolo di valanghe nei pendii ripidi continua quindi ad essere piuttosto alto.
massimo
27/03/2009 alle 10:35
Buongiorno ragazzi,direi che,nonostante l’involontario cambiamento di programma,la gita alternativa è stata altrettanto interessante e remunerativa,o sbaglio ? Sarà la neve immacolata,ma alcune foto mi danno proprio l’idea di una pace sovrannaturale…chissà che silenzio c’era lassù ! Sempre bellissime le foto.Grazie ancora ! Max
cuneotrekking
27/03/2009 alle 18:52
Ciao Max. E’ stata anche questa una bella escursione, nonostante l’involontario errore. Durante la settimana di rado incontriamo altre persone che si avventurano sulle cime, allora tutto diventa più silenzioso e regna proprio quella pace che dici tu.
Ciao, Elio
massimo musso
05/04/2009 alle 22:28
ciao ragazzi, ieri il colle del sibolet l’ho compiuto da castelmagno, favoloso il panorama e direi impegnativo arrivarci ma che soddisfazione, vi consiglio solo di passare per quanto si può sulle tracce della mulattiera finchè la neve non la nasconde, oltretutto non toccate mai la costa del tibert finchè non si è arrivati al colle dell’intersile, a quel punto facendo molta attenzione se si vuole si può puntare al tibert senza passare sulla parete nord che si affaccia sulla val maira, che ritengo pericolosa d’inverno.
cuneotrekking
06/04/2009 alle 12:14
Grazie Massimo per le informazioni. Sicuramente qualcuno che vorrà salire al Colle ne terrà conto. Ora poi, con tutta la neve che è scesa la scorsa settimana, ha sicuramente modificato il percorso rispetto a quando lo abbiamo salito noi.
Ciao e grazie.