Seguendo la stradina alla mia destra dopo un centinaio di metri fiancheggio una baita attorniata da abeti rossi mentre risalgo il pendio soprastante il santuario di San Magno, con qualche bello spunto per fotografarlo.

Il santuario di San Magno © Cuneotrekking

Panorama © Cuneotrekking

Luna dalla cima Reina © Cuneotrekking
Curva dopo curva la stradina si innalza gradualmente in direzione ovest tagliando le basse pendici della costa Chiot. Alcuni tornanti si susseguono verso il gruppo delle grange Nollo, vecchie case in pietra col tetto di lose.

Dalle grange Nollo © Cuneotrekking
Qui lascio proseguire alla mia destra l’itinerario diretto al monte Tibert e proseguo ancora sulla strada che pian piano si inoltra in direzione ovest verso il vallone Sibolet e l’omonimo gias Sibolet (2104 m), costituito da una malga in pietra all’ombra della cima Reina (2506 m).

Arrivo al gias Sibolet © Cuneotrekking
Dal gias la strada, dopo un lungo tornante, si innalza conducendomi sul falsopiano dell’ampio vallone Sibolet, terminando più avanti. Da lì, su traccia, proseguo la salita prevalentemente sul lato destro dell’avvallamento che, sul finire, accentua di molto la sua ripidezza.

Nel vallone Sibolet © Cuneotrekking
Zig-zag finali raggiungono il colle Intersile, che si affaccia sulla valle Maira ed è posto tra il monte Tibert (2647 m), che ho raggiunto una settimana fa, e la punta Tempesta (2679 m), meta odierna.

Cartelli all’Intersile con la punta Tempesta al fondo. © Cuneotrekking
Dal colle Intersile ho due possibilità per raggiungerla. La prima è quella di tagliare a sinistra il ripido pendio circolare che si presenta sul lato sinistro al di là del colle, ma di difficile percorribilità con le ciastre; la seconda è quella di risalire, subito a sinistra del colle, per una trentina di metri poi, con un diagonale verso sinistra, tagliare alcuni pendii nevosi sotto le rocce soprastanti portandosi in prossimità del colle Sibolet, facendo attenzione ad eventuali cornici di neve.
Nel caso di neve dura, se non lo si è ancora fatto, per tranquillità è meglio calzare i ramponi.

Arrivo in cresta © Cuneotrekking

Alla ricerca di un varco © Cuneotrekking

Giochi di neve sulla cresta © Cuneotrekking
Raggiunto il crinale che si inclina verso il Bric dell’Oliveto (2415 m, vallone di Marmora), girando verso nord proseguo a lato di un dosso nevoso approdando a un’ampia sella, quindi verso l’ultimo tratto di salita.
Raggiunta la cresta del Tempesta devio a destra. La croce di vetta è lì che mi attende. Una decina di minuti dopo vengo raggiunto da due sci alpinisti.

Ecco la croce di vetta © Cuneotrekking
Il panorama da questa vetta è strepitoso e si espande a giro d’orizzonte. Oltre al vicino monte Tibert (2647 m) lo sguardo si proietta a est su tutte le cime della valle Grana, sulle retrostanti Marittime e verso ovest su quelle dell’alta valle Maira raggiungendo il più lontano Monviso.

Il monte Tibert visto dal Tempesta © Cuneotrekking

Verso ovest. A sinistra spicca il monte Oronaye. © Cuneotrekking

Dalla cima sguardo verso sud © Cuneotrekking

Dalla punta © Cuneotrekking
La splendida giornata mi induce a rimanere tutto il tempo necessario per contemplare ogni vetta conosciuta prima di ricominciare la discesa al colle Intersile e, più in basso, al gias Sibolet dove intendo fermarmi per pranzare.
Infine ritorno verso le grange Nollo e Castelmagno sul medesimo percorso.

Scendendo dalla punta © Cuneotrekking

Mentre sto scendendo, altri risalgono verso il colle Intersile © Cuneotrekking
Stefano Supporter
24/01/2020 alle 12:21
Ciao, bellissimo articolo. Vorrei andarci domani, ci sono rischi valanghe? Grazie
Elio Dutto
24/01/2020 alle 13:09
Ciao Stefano. Il bollettino valanghe sulle Alpi Cozie sud è di grado 1, quindi grado minimo, però considera che è sempre necessaria una valutazione sul posto, data dall’esposizione e dalla temperatura del giorno. Questa notte poi è prevista un po’ di neve…
Cristina
04/02/2020 alle 15:28
Caro Elio, domenica 2 Febbraio Ornella ed io abbiamo seguito il percorso. Il panorama era stupendo. La gita lunga e meravigliosa. La giornata spettacolare. Siamo partire presto, onde evitare lo sciogliersi della neve (le temperature erano alte).
Siamo però a richiederti l’aggiunta di maggiori specifiche sulla seconda via – dal colle Intersile – per raggiungere la vetta (ti cito: “la seconda è quella di risalire subito a sinistra oltre le prime rocce e poi tagliare con un diagonale alcuni pendii nevosi che portano in prossimità del colle Sibolet”).
Io l’ho cercata, senza trovarla. Abbiamo dunque optato per la prima via (ti cito: “La prima è quella di tagliare a sinistra il ripido pendio circolare che si presenta sul lato sinistro al di là del colle, ma di difficile percorribilità con le ciastre”).
Siamo salite senza problemi. Purtroppo abbiamo incontrato difficoltà nella discesa, pur indossando i ramponi. Il traverso è ripido ed è facile scivolare.
Grazie
Elio Dutto
04/02/2020 alle 17:01
Ciao Cristina. Grazie per averci scritto. Nei percorsi su neve è difficile spiegarsi bene perché, non essendoci sentieri, i punti di riferimento sono pochi. Ti mando una foto con indicata la linea da seguire. Poi provo a rendere più chiara la descrizione. Ciao, a presto