Dopo le ultime nevicate, visto il pericolo valanghe ancora alto nelle Alpi Marittime e Cozie, ci concediamo una facile escursione sulla sinistra orografica della valle Varaita. Escursione che abbiamo già provato in ogni stagione dell’anno che si rivela sempre appagante per il percorso di lungo respiro e i bei panorami.
A differenza delle volte precedenti, in cui solitamente partivamo da Meyre di Ruà (1487 m), lasciamo l’auto nella piazzetta di Becetto e ci incamminiamo sui lunghi tornanti della strada asfaltata toccando le frazioni di Graziani e Morelli prima di raggiungerla (volendo ci sarebbe la possibilità di seguire un sentiero più diretto).

Salendo alla borgata Ruà © Cuneotrekking
Partiti con un cielo parzialmente nuvoloso, torneremo con un bel sole. Oggi ci riteniamo molto fortunati: non avendo ancora fatto troppo freddo, i larici non hanno ancora perso gli aghi mantenendo la loro livrea autunnale giallo-oro che si fa ancora più intensa col bianco della neve e il blu del cielo.

Veduta di Becetto © Cuneotrekking
Dal piccolo parcheggio della Meyre di Ruà (1467 m) seguiamo la strada diventata sterrata in direzione nord-est. Il percorso, molto bello vario e panoramico, taglia alcune pinete e le vaste pendici erbose delle cime Riba del Gias (2381 m) e Testa di Garitta Nuova (2385 m).
Lungo il cammino, fatto di leggeri sali-scendi, incontriamo e superiamo alcune pinete e insenature laterali trovando cose curiose tra le piccole “meyre” a lato della strada (Gramené, Martin, Fina, Giacuntie), mentre in basso a destra abbiamo splendide visuali verso Becetto.

Entrando nel lariceto © Cuneotrekking

Altra veduta di Becetto © Cuneotrekking
Nei pressi di un nucleo di case c’è una curiosa fontana con vasca a cono in legno.
Verso i 4/5 del percorso, dopo un breve tratto in pineta, entriamo nella comba Cialancia.

Entrando nella comba Cialancia © Cuneotrekking
È l’unico punto critico del percorso, perché dall’alto possono scendere slavine. Quando passiamo noi si sono già scaricate a valle.

Il tratto dove solitamente scende la slavina © Cuneotrekking

Il lariceto alle spalle della comba Cialancia © Cuneotrekking
Subito dopo, il percorso riprende a salire con andamento sinuoso senza interruzione fino al colle.

Dopo la comba Cialancia si riprende a salire © Cuneotrekking
Altra curiosità: poco prima del colle una lapide ricorda alcune persone morte per neve nel lontano gennaio del 1776.
Mentre il monte Ricordone (1763 m) si evidenzia sempre più alla nostra destra, raggiungiamo il colle del Prete (1714 m), fermandoci per il pranzo presso il pilone.

Arrivo al colle del Prete © Cuneotrekking
Con il tempo che si è rimesso finalmente al bello, iniziamo il ritorno verso Becetto godendoci il panorama dei larici ingialliti tra la neve e il blu del cielo.

Una delle tante Meire incontrate © Cuneotrekking

Sulla via del ritorno © Cuneotrekking

Cima di Crosa nel blu del cielo © Cuneotrekking

Scendendo a valle © Cuneotrekking
marco
04/12/2019 alle 21:52
Non male salire al Colle del Prete anche partendo da bg. Dragoniere (o da Serre sup.), seguendo i sentieri U 43 e poi U 01, arrivati al colle si può “inanellare” la gita scendendo sulla strada fino a meire Gramene, per poi “buttarsi giù” verso il punto di partenza.
In questa zona abbondano le doppiette nella stagione di caccia, meglio non indossare capi mimetici…..
Elio Dutto
05/12/2019 alle 08:49
Al colle del Prete si può arrivare da tante parti. Mai fatta però da Dragoniere. C’è sempre qualcosa da imparare. Grazie Marco per il consiglio.
Miranda musso
20/12/2019 alle 07:54
Sono interessata alle escursioni proposte trekking e ciaspole
Grazie Miranda