Questo tragitto, facile ed esente da pericoli di valanghe, si svolge a cavallo tra la Val Colla e la Val Vermenagna, sulle colline che separano Boves da Robilante.
È un bell’anello che può essere tranquillamente percorso in qualsiasi altro periodo dell’anno, poichè ogni stagione presenta panorami, colori e paesaggi diversi.
Percorriamo qualche centinaio di metri in direzione dei Cerati, poi si svoltiamo a sinistra (via Monviso) sul ponticello che scavalca il bedale e, dopo una settantina di metri, nuovamente a sinistra per andare ad imboccare al termine, nei pressi di una villa in mattoni, la via Gigutin Soprani.
A fianco di una villa in mattoni iniziamo la salita sull’asfalto passando sulla destra di alcune villette. Oltrepassato il grande prato che declina sulla strada per la Madonna dei Boschi, affianchiamo alcune strutture adibite a captazione d’acqua; immediatamente dopo la terza abbandoniamo la strada che prosegue per seguire, a sinistra, quella che sale ripida all’interno del bosco infossandosi, poco oltre, come una pista da bob. Oltrepassato un casotto posto in alto sulla riva destra, la strada si drizza e un centinaio di metri dopo, all’altezza di un muretto in pietra, trascuriamo quella che prosegue in leggera discesa verso la borgata Gigutin sottani, per deviare il cammino su quella che sale verso i boschi. Dopo un piccolo varco ci troviamo a percorrere un lungo dritto contornato da castagni e betulle.

Sul lungo dritto dopo il varco © Cuneotrekking
Al fondo, due tornanti ci innalzano verso sinistra in un successivo vallone dove, tra gli alberi, si scorgono in abbandono le case dei Gigutin Soprani. Con maggiore salita, la strada segue l’andamento del vallone portandoci alfine sul lungo traverso che, a seconda della vegetazione, può offrire un panorama sulla pianura della Rivoira.

Oltre il vallone dei Gigutin Soprani © Cuneotrekking
Si supera più avanti un primo varco, poi un secondo dopo il quale si raggiunge il displuvio che scende sulla frazione Rosbella.

Ci troviamo sul displuvio di Rosbella © Cuneotrekking
Lasciata la stradina che in leggera discesa passa accanto ad un malandato relitto di skilift seguiamo quella che sale e che andrà a transitare, dopo un pò, a destra di una baita di montagna (casot di Luciano), situata in posizione panoramica sulla Bisalta e ai margini del Prato del Soglio.

Sguardo sulla Bisalta dal grazioso “Casot” di Luciano © Cuneotrekking
Risalito tutto il prato nevoso, ci portiamo nei pressi della graziosa baita che sta a cavallo delle due vallate, quindi, appena oltre, sulla strada che sale dal Malandrè. Svoltando a sinistra, costeggiamo tutta la pineta fino ad uno slargo dal quale partono le diramazioni per Rosbella, Passo di Ceresole, Montasso. Prendiamo quella che ci interessa, (seguire il cartello che indica Malandrè, Pilone del Moro, Boves) ovvero quella che scende verso il versante di Robilante. Ci inoltriamo, con una lunga discesa, in un tratto in bosco di faggi e betulle. Al primo bivio continuiamo a scendere tenendo la destra. Al successivo, ci teniamo invece a sinistra per portarci in posizione panoramica sui prati che percorreremo scendendo verso un gruppo di case denominato “Tetto Luchinet” (fontana).

Scendendo verso Tetto Luchinet © Cuneotrekking
Passando al suo interno ci portiamo verso la base del villaggio dove incrociamo la strada che arriva dal Malandrè. Svoltando verso sinistra (direzione sud) andremo a superare Tetto Porte (1056 m) per raggiungere, poco oltre, la Cappella (Capela ‘d Mountas) con fontana adiacente e possibilità di fare pic-nic. Qui siamo in località Montasso e, per oggi, poniamo termine al nostro cammino di andata.

Arrivo alla “Capela ‘d Mountas” © Cuneotrekking

Al fondo a sinistra la Rocca dell’Abisso; appena più a destra il Frisson © Cuneotrekking
Per il ritorno ripercorriamo il tratto fino alla base di Tetto Luchinet. Senza salire nel villaggio seguiamo la strada carrozzabile che, dopo aver contornato alcuni valloncelli, termina nei pressi della chiesa del Malandrè, dove ci fermiamo un momento per rifocillarci sulle gelide panchine del sagrato della chiesetta.

Dal sagrato della chiesetta del Malandrè © Cuneotrekking
Seguiamo ora il tratto di strada asfaltata che arriva dal Pilone del Moro. Dal Pilone (940 m) non prendiamo la strada a sinistra che scende a Robilante, nè quella a destra che porta a Boves, ma inforchiamo la sterrata (a destra del Pilone) che ci porterà a percorrere, sotto cresta, un lungo tratto della dorsale divisoria Vermenagna/Colla. Dopo 10/15 minuti di percorso panoramico su Robilante si perviene al pilone sacro del Colletto Ramonda, ricostruito nel 1996 (917 m).

La stradina che ci porta al Colletto Ramonda © Cuneotrekking
Continuando sulla dorsale, passiamo accanto alle vecchie abitazioni di Tetto Ramonda, introducendoci subito dopo in un bosco di castagni e successivamente in uno di larici. Nei pressi di un piccolo dosso la stradina si riduce a sentiero infilandosi, in discesa, nel versante Bovesano. A questo punto, prendendo il viottolo accanto che sale, con una manciata di minuti ci rechiamo al vicino Pilone della Battaglia (986 m) dove, in assenza di alberi, si avrebbe una bella visuale sulla pianura cuneese.

Arrivo al Pilone della Battaglia © Cuneotrekking
Dal pilone continuiamo a seguire la dorsale che declina sul lungo prato dalla parte opposta; al fondo giriamo a destra trovando una strada che si fa largo tra i larici ed arriva ad un casotto; scendendo ora verso il basso, due piccoli tornanti ci attendono per condurci davanti ad una segheria nei pressi della fontana del Bandito. Non rimane che continuare la discesa sulla stessa strada senza seguire altre deviazioni fino a quando ritroviamo l’asfalto. Dopo una ventina di metri, nei pressi di una cabina elettrica a palo, prendiamo la strada sterrata che scende tra i boschi verso destra. Percorsi 70/80 metri abbandoniamo la strada in discesa per inforcare quella pianeggiante sulla sinistra che ci porterà, dopo un bel tratto, ad affacciarci sulle ridenti colline bovesane (Costalunga) coltivate a vite. Al termine delle vigne il sentiero ritrova il bosco e la strada in discesa che in una decina di minuti ci riporterà al nostro parcheggio.

Le colline di Costalunga © Cuneotrekking

Colline di Costalunga in autunno © Cuneotrekking

Foto autunnale scattata sulle colline di Costalunga © Cuneotrekking
Gelu
31/01/2011 alle 18:24
Questa è una bellissima escursione, specialmente per noi BOVESANI che ci consente una volta tanto di lasciare l’auto in garage ed evita di conseguenza il solito sonnellino automobilistico del ritorno a valle ad Elio e Riccardo (quando non guidano).