Ci incamminiamo sulla strada asfaltata che sale al colle di Valcavera.
Pochi metri più avanti deviamo sul vecchio percorso di salita tagliando alcuni tornanti per rientrare sulla strada nuovamente nei pressi di un grande roccione su cui spicca una targhetta.

Al fondo, il rifugio Carbonetto che ci lasciamo alle spalle © Cuneotrekking

Nel tratto iniziale di salita © Cuneotrekking
Intanto sta spirando un vento gelido e abbastanza forte che ci accompagnerà fino al momento della pausa pranzo.

Nei pressi del gias di Valcavera © Cuneotrekking
Salendo lo stupendo vallone già in tenuta pre-estiva affianchiamo a sinistra il monte Omo (2615 m), tagliato sulle pendici più alte dal magnifico percorso estivo del sentiero dei fiori (Lou viol des fiour) mentre dalla parte opposta si innalzano le cime dei monti Viridio (2462 m), Viribianc (2498 m) e punta Parvo (2523 m), sulla linea di percorso della Curnis Auta.

Tratto dopo le ex casermette © Cuneotrekking
Proseguendo fin dove il vallone si restringe abbandoniamo la strada deviando a destra e superati alcuni nevai costeggiamo alcune ex casermette.
La neve ora è molto presente e indurita dalle basse temperature per cui calziamo le ciastre. Più avanti raggiungiamo una malga ristrutturata e la lasciamo per affrontare gli ultimi pendii nevosi che salgono al colle.
Lo raggiungiamo (5 km dalla partenza) e al di là, sul lato valle Maira, veniamo investiti dal vento maestrale che, divenuto molto più forte, cerca di respingerci indietro verso la valle Stura.

Arrivo al colle di Valcavera. Al fondo, il monte Omo © Cuneotrekking
Tra una folata e l’altra abbiamo il tempo di scattare qualche foto per poi tornare al colle.

Panorama al di là del colle © Cuneotrekking

Il Becco Grande (2775 m) dal colle di Valcavera © Cuneotrekking
Riprendiamo poi il cammino sulla strada innevata che prosegue a nord-est verso il colle Fauniera (o colle dei Morti).

La strada che dal colle di Valcavera prosegue al Fauniera © Cuneotrekking

Nella strettoia © Cuneotrekking

Ultime centinaia di metri prima del Fauniera © Cuneotrekking
Ponendo un po’ di attenzione in due punti, per ripidi nevai (utili i ramponi), ci apprestiamo infine a raggiungere il colle Fauniera (2480 m) e la graziosa cappella di Maria Assunta (2511 m, km 7,3 dalla partenza) che spicca poco più in alto del colle su un poggio panoramico.

Verso il colle Fauniera © Cuneotrekking

Verso la cappella di Maria Assunta © Cuneotrekking

La cappella © Cuneotrekking

L’arrivo di Fulvio… © Cuneotrekking

…alla cappella © Cuneotrekking

Panorama dalla cappella verso il becco alto dell’Ischiator e il Tenibres © Cuneotrekking
Al riparo della cappella consumiamo un veloce pranzo, finalmente col vento che sta scemando.
Al termine è d’obbligo scendere fino al monumento dedicato al grande e sfortunato ciclista Pantani, scomparso prematuramente nel febbraio 2004, e fare un salto alla vicina croce di vetta (2517 m) posta qualche metro oltre il cippo.

Cippo Pantani al colle Fauniera © Cuneotrekking

Croce di vetta al colle Fauniera © Cuneotrekking
Iniziamo poi il ritorno ricalcando le orme lasciate al mattino.
Poco dopo la strettoia abbandoniamo la strada che scende al colle di Valcavera deviando su un nevaio verso a sinistra.

Ritorno nella strettoia © Cuneotrekking
Più in basso, senza seguire sentieri, proseguiamo verso la conca della valle Cavera fino ai tornanti della strada che taglieremo in vari punti raggiungendo la baracca in lamiera del gias Valcavera (2042 m).
Da lì, ripreso il percorso del mattino, faremo ritorno al rifugio Carbonetto.

Al gias Valcavera © Cuneotrekking
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