Diversamente dall’ultima volta in cui siamo saliti sulla punta punta Tre Chiosis oggi lasciamo l’auto nel grande parcheggio al termine di Pontechianale (piazza Roma) e usufruiamo della comoda seggiovia (costo 9€ per persona il tragitto andata/ritorno) per raggiungere, in una ventina di minuti, la stazione di arrivo presso il rifugio Helios (2385 m).
Le piste da sci oggi rimangono chiuse per la poca neve, per cui ci incamminiamo lungo i piloni dello skilift per raggiungere la piccola capanna finale. Abbiamo con noi ciastre e ramponi, ma vista la neve molto dura e compatta ci fermiamo presso l’arrivo dello skilift per calzare solamente i ramponi che utilizzeremo per tutta l’escursione.
Da qui ci dirigiamo diagonalmente verso destra per raggiungere, intorno ai 2600 metri di quota, la costa Savaresch. Svoltando a sinistra proseguiamo il nostro cammino lungo la cresta affrontando, di volta in volta, i numerosi dossi e avvallamenti che si presentano lungo il tragitto cercando al meglio un percorso logico di salita. La neve regge bene e i ramponi affondano i loro denti restituendo grande sicurezza.

Arrivo in cresta © Cuneotrekking
Dal percorso di cresta ogni tanto fa capolino la parete sud-ovest del Monviso che con la sua mole possente domina su tutte le altre.

Spunta il Monviso © Cuneotrekking
Dalla parte opposta si allontanano sempre più la Tour Real (2877 m) e il Roc della Niera (3177 m), imponente torrione che a sud-ovest spicca nel suo isolamento.

Roc della Niera, Rocca del Nigro e Rocca Bianca © Cuneotrekking

Cercando un percorso © Cuneotrekking
Più avanti, dalla cresta, il nostro sguardo si abbassa nell’attiguo vallone di Vallanta, dove possiamo notare il rifugio omonimo adagiato nei pressi del lago della Bealera Founsa ghiacciato.

Il rifugio Vallanta domina l’ormai ghiacciato laghetto della Bealera Founsa © Cuneotrekking

Sui dossi © Cuneotrekking

Proseguendo sulla costa Savaresch © Cuneotrekking

Monviso sempre più vicino © Cuneotrekking

Displuvio col vallone di Vallanta © Cuneotrekking
Questo quadretto viene splendidamente incorniciato dalla catena montuosa alle sue spalle, con la punta Gastaldi (3214 m), il Visolotto (3348 m) e le Cadreghe del Viso (3190 m).

Da sinistra: punta Gastaldi, Visolotto e Cadreghe del Viso © Cuneotrekking

Pausa fotografica © Cuneotrekking
Proseguendo la marcia, si apre finalmente un piccolo varco che lascia finalmente scorgere, ancora distante, la punta Tre Chiosis, non visibile nella parte antecedente.

Punta Tre Chiosis sul fondo a destra © Cuneotrekking

Gracchi in volo © Cuneotrekking
Nel tratto seguente si accentua la salita che diventa più importante nella parte finale. Per evitare un pendio poco sicuro risaliamo quest’ultimo segmento seguendo la ripida cresta divisoria col vallone di Vallanta.
Raggiungiamo finalmente la vetta e lì ci soffermiamo ad ammirare uno spettacolo di monti incredibile con la parte superiore del Monviso in primo piano che pare quasi di poter toccare con le mani. A sinistra della cima lo spettacolo prosegue con la cima del Granero (3177 m) e più a lato il Pic d’Asti (3219 m).

Il Monviso visto dalla vetta della Punta Tre Chiosis © Cuneotrekking

Monviso e Dado di Vallanta ripreso col tele © Cuneotrekking
Rimaniamo sulla punta un quarto d’ora prima di iniziare la discesa che ricalca le orme dell’andata. Scesi alla quota 2800 metri cerchiamo un avvallamento al riparo dal vento per concederci la pausa pranzo brindando al nuovo anno con un tè caldo.
Ripreso il cammino proseguiamo la lunga discesa ammirando questa volta il Pelvo d’Elva (3064 m), il Chersogno (3026 m) e la Marchisa (3072 m) che ora si prospettano di fronte a noi.

In discesa © Cuneotrekking
Cammin facendo, senza alcun percorso obbligato, scendiamo liberamente la ripida china terminando la discesa presso il rifugio Helios, dove ci gustiamo un caffè prima di riprendere la seggiovia che ci riporta a Pontechianale.

Altra pausa fotografica © Cuneotrekking

Ultimo sguardo prima della discesa al rifugio Helios © Cuneotrekking
Giordano Piero
04/01/2019 alle 15:35
Ciao Elio leggo sempre con piacere le tue recensioni come sempre sei molto preciso nei tracciati ……molto interessanti …una grande ammirazione ….complimenti ..Piero Giordano
Elio Dutto
04/01/2019 alle 17:36
Ciao Piero, mi fanno molto piacere i tuoi apprezzamenti e ti ringrazio per questo. Hai già provato a fare qualcuna delle nostre escursioni? Ciao
Luca
10/01/2019 alle 09:24
Ciao Elio!!
Ti leggo da parecchio tempo ed ho usufruito varie volte dei tui gpx (ehehehe), non ti ho mai ringraziato per questo servizio!
Ho una domanda: l’unico modo per raggiungere il rifugio è tramite seggiovia? Vorrei fare questa gita coi cani ma in questo modo sarebbe impossibile
Elio Dutto
10/01/2019 alle 21:37
Ciao Luca, lo puoi anche raggiungere con una comoda strada partendo dal basso. Leggi questa escursione fatta da noi qualche mese fa. Comunque ti ringrazio che ci segui. Ciao e… buone escursioni.
https://cuneotrekking.com/escursione/escursione-alla-punta-tre-chiosis-3080-m-valle-varaita/
eros damilano Supporter
15/02/2019 alle 19:20
ciao tutti per cortesia volevo sapere se domenica si può fare la gita dei tre chiosis con le ciastre, o se dato il vento degli scorsi giorni, e relativi accumuli, è meglio soprassedere
grazie mille
eros
ps se questo non è lo strumento corretto per le domande, segnalatemelo cosi in futuro evito
Elio Dutto
16/02/2019 alle 17:58
Ciao Eros. Non sono più salito in questo ultimo periodo da quelle parti. Il vento, come noto, crea degli accumuli stratificati di neve che possono cedere al passaggio dello sciatore o dell’escursionista. Certamente in questo caso è bene valutare il pericolo sul posto. Potresti sentire quelli che gestiscono il rifugio Helios che hanno la situazione sotto mano. Mi spiace non poterti accontentare. Ciao
Enrico
15/02/2019 alle 20:30
Ciao Elio! Ma se andiamo in un giorno in cui gli impianti sono aperti possiamo salire comunque?
Grazie mille, pubblichi sempre gite stupende! Non fermarti!
Elio Dutto
16/02/2019 alle 17:51
Ciao Enrico. Intendi dire la parte superiore dove ci sono gli skilift? Dall’arrivo della seggiovia c’è un percorso verso destra che puoi seguire fino alla costa Savaresch senza dare alcun fastidio a chi pratica lo sci da discesa.