L’occasione propizia mi si presenta oggi, martedì 12 gennaio, subito dopo la copiosa nevicata di domenica. Le previsioni danno nebbia e tempo incerto, ma carico ugualmente la sveglia per le 7:00. Non si sa mai: e se sbagliassero?
Mi alzo qualche minuto prima che la sveglia suoni (capita sempre quando vado in montagna), mi affaccio alla finestra e vedo il cielo limpido e stellato. Come un fulmine mi preparo, faccio colazione e… via!
Alle 7:45, sono in via Cerati (Boves), cento metri dopo lo slargo con fontana, all’altezza di alcune cataste di legna. Fa molto freddo, la temperatura esterna è di -8 gradi, ma so che, tra poco, il movimento mi farà riacquistare calore.
Posata l’auto, seguo per un centinaio di metri la strada che si dirige verso la frazione Cerati poi, al primo ponte stradale (via Monviso), giro a sinistra e, dopo una settantina di metri, svolto nuovamente a sinistra (ancora via Monviso). A fondo strada prendo la carreggiata in salita sulla destra, denominata “via dei Gigutin Soprani” (palina segnaletica). La risalgo passando vicino ad alcune nuove costruzioni. Dopo l’ultima casa, la neve pestata e scivolosa mi costringe a calzare le ciastre. Poco dopo mi rendo conto che le avrei dovute calzare comunque perché lo spartineve si è fermato appena più su.
Proseguo il cammino nei boschi di castagni, passando accanto ad alcune prese d’acqua e , poco dopo l’ultima costruzione, seguo la stradina che gira verso sinistra. Dopo un centinaio di metri, la strada si sdoppia per ricongiungersi poco dopo, quindi prosegue più erta ed entra in una strettoia sovrastata da un casotto in pietra; più avanti, dopo qualche curva ed un piccolo rettilineo, abbandono la via pianeggiante sulla sinistra che conduce alla borgata dei Gigutin Sottani (738 m, palina segnaletica), per inerpicarmi verso destra con maggiore decisione.

La stradina che prosegue nel bosco oltre i Gigutin Soprani © Cuneotrekking
La strada, poco oltre, si affaccia sulla radura dei Gigutin sottani e, mantenendosi alta, e si snoda nel bosco raggiungendo, al fondo, un curvone che piega a destra e, dopo un centinaio di metri, un tornante a sinistra (non seguire la stradina che dal tornante prosegue verso destra). Altre curve portano poi a sbucare nella valletta successiva dove si inizia ad intravedere, tra gli alberi, le vecchie case diroccate dei Gigutin Soprani (905 m).

In cammino verso il versante di Rosbella © Cuneotrekking
Ora la stradina piega a destra, nell’omonimo vallone e prosegue alta sulle case sottostanti costeggiando boschi di castagno maltenuti quindi, dopo quattrocento metri circa, vira a sinistra con pendenza più sostenuta. Più avanti, superato un colletto, la stradina piega nuovamente verso destra proseguendo, per lungo tratto, in leggera salita. Superato un secondo colletto pervengo ad una radura ombrosa, dal cui fianco scoperto si intravede parte della pianura bovesana. Si sale ancora un’ultima corta rampa che porta ad affacciarsi sul versante di Rosbella.
La strada proseguirebbe, a questo punto, in leggera discesa, vicino ad un vecchio rottame di skilift, per incrociare quella che arriva da Rosbella. Scelgo invece la scorciatoia in leggera salita, a destra, che si innalza tra alcuni pini spogli e mi porterà, lasciando duecento metri più avanti una baita a sinistra, sulla radura del Prato del Soglio. Arrivo alle 9:05. Dalla sommità del prato mi affaccio immediatamente sul versante ovest per ammirare il panorama alpino sulla Valle Vermenagna già illuminata dal sole e, verso le 9:15, i primi raggi che spuntano dalla cresta della Bisalta lambiscono la coltre nevosa dove mi trovo. Tanti cristalli di neve si illuminano tutt’intorno a me rendendo vivo e scintillante quest’angolo di paradiso.

Dal Prato del Soglio, parte del panorama verso Valle Vermenagna © Cuneotrekking

I primi raggi di sole © Cuneotrekking

Verso la Bisalta © Cuneotrekking
Per curiosità voglio misurare col bastoncino l’altezza della neve: ce n’è un metro e dieci centimetri. Contemplo per un po’ questo magico panorama poi, fatte le foto di rito verso le due vallate, inizio la discesa, con giro ad anello, nel versante di Robilante, in direzione del Pilone del Moro.

Verso il Monviso © Cuneotrekking

La baita al Prato del Soglio © Cuneotrekking

Prato del Soglio © Cuneotrekking

Alle mie spalle, mentre scendo verso la borgata del Malandrè © Cuneotrekking
La strada passa dietro la baita e si abbassa dolcemente verso la vecchia borgata del Malandrè Soprano. Purtroppo le case, un tempo abbellite da qualche affresco sacro, versano ora in totale abbandono. Dalla borgata la strada seguita a scendere attraversando boschi di castagni sotto un magnifico cielo blu.

In discesa nel versante di Robilante © Cuneotrekking
Più in basso due tornanti fanno perdere quota poi la stradina che costeggia dall’alto il Malandrè sottano termina il suo corso al Pilone del Moro. Arrivo al Pilone del Moro © Cuneotrekking
Scegliendo l’indicazione “Via del Pilone del Moro” (qui lo spartineve non passa e la strada rimane chiusa ai veicoli) scendo nel vallone ombroso e freddo dei Cerati. La strada innevata, in forte pendenza, raggiunge qualche chilometro dopo la frazione dove vado a concludere il piacevole anello.
Antonella
23/01/2010 alle 08:55
Questo blog è molto bello e il “diario” delle escursioni è così accurato che ogni volta, leggendo, le gambe “friggono” sotto al tavolo dalla voglia di partire 🙂 Questo itinerario poi mi è piaciuto particolarmente e spero di poterlo esplorare prima o poi. Complimenti anche per le immagini. Insomma… propi brao!
cuneotrekking
23/01/2010 alle 13:54
Ciao Antonella, così ho scoperto anche il tuo blog Li’Mun. Tante notizie interessanti e belle foto, specialmente quelle scattate durante la nevicata. Mi propongo di gustarlo con attenzione.
Grazie anche che ci leggi; se ti va di fare qualche bella camminata sulle Alpi nostrane ne hai già una bella scelta tra quelle descritte.
Ciao, Elio.
gianluca
13/03/2010 alle 21:23
bello bello il prato del soglio, fatto oggi dopo la neve dei giorni scorsi. gita semplice partendo da rosbella ma un bell’anello tra le borgate… ricorda un po il sentiero delle meridiane su da aradolo sopra borgo san dalmazzo.
ciao e grazie dei bei giri che consigliate !
gianluca
Ilenia
06/03/2021 alle 16:19
Ciao quanto dura questa bella gita??
Elio Dutto
06/03/2021 alle 18:23
Ciao Ilenia. Grossomodo tutto il percorso lo puoi fare in circa tre ore/tre ore e mezza. In questo momento però non troverai più tutta quella neve che vedi nelle foto. Ciao e buona escursione.