Durante la prima parte seguiamo fedelmente il Percorso del drago (paline verdi), che compie un ampio giro antiorario intorno al castello. Seguiamo la stradina che attraversa il paese in direzione di quest’ultimo (est), poi svoltiamo a destra scendendo per un breve tratto sulla provinciale diretta verso Valgrana. Dopo poche decine di metri, superato il piccolo cimitero, imbocchiamo una stradina asfaltata che sale a sinistra.
Raggiunte le case della borgata Saretto curviamo nuovamente verso est superando alcune baite ben ristrutturate.

Arrivo alla borgata Saretto © Valerio Dutto
La strada si riduce a comoda mulattiera che prosegue praticamente in piano sul versante ben esposto al sole.
Più avanti ignoriamo una sterrata a sinistra e pieghiamo verso destra perdendo un po’ di quota. Alle nostre spalle vediamo allontanarsi il castello di Montemale, mentre di fronte si aprono ottimi panorami sulle Alpi Liguri dominate dalla Bisalta.

Ci lasciamo alle spalle il castello di Montemale © Valerio Dutto
Ci troviamo nel cosiddetto Sartin, una zona particolarmente adatta alle coltivazioni di tartufo nero. Proprio sotto a nostri piedi secondo la tradizione popolare passa la galleria che collegava il castello di Montemale con la pianura.
A un bivio svoltiamo a sinistra su comodo sentiero e dopo alcuni saliscendi, ignorando una diramazione a destra, passiamo ai piedi della roccia decorata dall’artista Alessandro Gertosio che ricorda una testa di drago e alla quale si deve il nome di questa parte dell’itinerario.
Poco più in basso confluiamo su una sterrata che seguiamo verso sinistra in leggera salita. Raggiunto l’asfalto, pochi metri prima della provinciale che scende verso Dronero imbocchiamo a destra una ripida scalinata di tronchi in legno (attenzione) passando ai piedi del muro di sostegno della strada.
Raggiunta una sterrata la seguiamo in discesa giungendo più in basso su una stradina secondaria asfaltata, punto più basso del percorso. La percorriamo verso sinistra in leggera salita superando le case Salvagno (849 m). Giunti nuovamente sulla provinciale la attraversiamo per imboccare dalla parte opposta una sterrata.

Sulla sterrata © Valerio Dutto
Dopo cinquecento metri abbandoniamo anche questa per un sentiero che si stacca a sinistra riportandoci in direzione di Montemale. A un bivio lasciamo a sinistra il Percorso del drago per svoltare a destra su un comodo sentiero che sale tra i castagni tenendosi sul versante ombroso. Di tanto in tanto si aprono buone viste verso il Monviso. Ci troviamo sul percorso della lunga e impegnativa gara Curnis auta trail.
Il sentiero più avanti si impenna, per cui alterniamo la corsa alla camminata. Raggiunto un trivio svoltiamo a destra in una faggeta. Più avanti, nei pressi di una curva (attenzione: poco visibile) giriamo a destra per intercettare un sentiero che si trova appena più in basso.

La curva dove dobbiamo spostarci sul sentiero che si trova appena più in basso © Valerio Dutto
Lo seguiamo in salita agganciando poco più in alto una sterrata. La percorriamo in discesa verso destra, abbandonando il percorso del Curnis auta trail che svolta invece a sinistra, ignorando diverse deviazioni laterali.

In discesa sulla sterrata © Valerio Dutto

Sempre sulla sterrata © Valerio Dutto
Raggiunto un crocevia giriamo a sinistra su un’altra sterrata un po’ monotona. A un bivio teniamo la destra scendendo in una pineta per poi riprendere a salire dopo un impluvio. Arrivati a un gruppo di case svoltiamo a sinistra sulla sterrata che dopo due ampi tornanti raggiunge la borgata Pragermano (1.139 m), dove facciamo una sosta per bere e mangiare uno snack.
Proseguiamo sulla stradina principale che continua a salire e, ignorando alcune deviazioni laterali, dopo un tratto pianeggiante arriviamo al colle della Piatta (1.220 m), immerso nel bosco, dove confluiscono diversi itinerari.
Prendiamo la seconda stradina a sinistra che sale sul costone tra pini e betulle. Ignorando tutte le deviazioni laterali risaliamo una ripidissima rampa raggiungendo il Bric la Caià (1.259 m), sormontato da un ripetitore. Siamo nel punto più alto dell’itinerario, anche se purtroppo la visuale è ostruita dalla vegetazione.
Imbocchiamo il sentiero che scende dalla parte opposta ignorando poco dopo una deviazione a sinistra. Noi pieghiamo verso destra scendendo un tratto tecnico. Per non rischiare di scivolare consigliamo di fare passi corti e di utilizzare scarpe con la suola non troppo consumata.
Il sentiero presto migliora entrando in un fitto bosco di faggi. Più in basso trascuriamo alcune tacche sugli alberi, che indicano la via direttissima percorsa da arditi mountain biker, e seguiamo il sentiero principale che compie alcuni tornantini. Arrivati a monte della borgata Biotto (1.126 m) svoltiamo a sinistra scendendo sulla strada asfaltata (volendo la si potrebbe evitare proseguendo su alcuni sentieri che si tengono poco più in alto).
Svoltiamo verso sinistra e la percorriamo in direzione di Montemale per cinquecento metri con buoni panorami sulle Alpi Marittime. Giunti a un crocevia imbocchiamo la seconda strada a destra che sale dolcemente tra alcune abitazioni. Alla prima curva la abbandoniamo per una sterrata a sinistra che si impenna nella pineta.

Panorama verso Cuneo © Valerio Dutto

Al fondo le Alpi Liguri con il massiccio della Bisalta in primo piano innevato © Valerio Dutto
Appena prima di raggiungere il ripetitore che sovrasta la cima Varengo (1.166 m) prendiamo un sentiero che scende verso destra e percorre una suggestiva e stretta dorsale boscosa.

Sulla dorsale boscosa © Valerio Dutto
Dopo un tavolo da picnic la discesa si fa tecnica fino a sbucare improvvisamente sul punto di decollo dei parapendii, spettacolare punto panoramico su Montemale, la pianura e le Alpi Liguri e Marittime che le fanno da corona.

Zoom su Montemale e il suo castello © Valerio Dutto

In discesa dal decollo dei parapendii © Valerio Dutto
Dopo una breve pausa riprendiamo a scendere il panoramico costone fino a quando non si stacca un sentiero a sinistra. Percorriamo un bel tratto a mezzacosta per poi svoltare improvvisamente a destra e rientrare poco più in basso nel bosco.

In primo piano la provinciale che da Montemale scende a Valgrana © Valerio Dutto

Stupendo tratto panoramico © Valerio Dutto
Una breve discesa seguita da una ripidissima rampa (attenzione) ci fa scendere su una sterrata.
La seguiamo verso sinistra e dopo un semicerchio torniamo sulla strada asfaltata.

Nuovamente su asfalto. Qua è indicato l’inizio di un segmento Strava che nel nostro caso è quasi la fine del percorso. © Valerio Dutto
Non ci resta che seguirla verso destra e, ignorando ogni deviazione, tornare a Montemale, dove chiudiamo questo bel percorso con una birra al bar nel centro.

Defaticamento a Montemale © Valerio Dutto

Rientro nel centro del paese © Valerio Dutto
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