Di quanto l’ARTVA sia importante ne abbiamo già parlato. Nel 2020 non abbiamo più scuse: dobbiamo possederlo, portarlo con noi e saperlo utilizzare. Quali che siano le attività che facciamo sulla neve, anche semplici ciaspolate.
Backcountry Access (o più semplicemente BCA) è un nome meno noto di Ortovox, Mammut, Pieps, ma realizza ARTVA che soprattutto oltreoceano sono molto apprezzati.
Il modello base è il Tracker2 (vedi su Amazon), dall’ottimo rapporto qualità/prezzo, seguito dal Tracker S (vedi su Amazon) e poi ancora dal fratello maggiore Tracker3 (vedi su Amazon), oggetto di questa recensione.
I nomi vanno proprio scritti così: Tracker2 (tutto attaccato) Tracker S (con spazio) e Tracker3 (di nuovo tutto attaccato).
Dotazione
Il Tracker3 è subito pronto all’uso. Infatti nella confezione, oltre al dispositivo, troviamo:
- Tre batterie alcaline AAA Energizer
- La custodia a vita
- Un laccetto elastico per collegare il dispositivo alla custodia
- Un manuale, anche in italiano, sintetico ma sufficientemente esaustivo
L’ARTVA deve sempre essere indossato sul corpo nella sua custodia, sopra l’intimo e sotto agli altri strati di abbigliamento, per tenerlo al caldo. La posizione migliore è laterale sotto al petto.

Il BCA Tracker3 indossato nella sua custodia protettiva © Cuneotrekking
L’ARTVA va indossato a casa prima dell’uscita e non va mai separato dal corpo. È inoltre accettato metterlo in una tasca dei pantaloni, purché chiusa con zip, vincolandolo con il laccetto a un aggancio solido. Che sia nella custodia o nella tasca va tenuto con il display rivolto verso il corpo.
Nella confezione non sono incluse pala e sonda, che vanno acquistate a parte (vedi sotto).
Caratteristiche
Il Tracker3 condivide buona parte delle caratteristiche con i Tracker2 e Tracker S. È il più potente della famiglia e rispetto al Tracker2 è anche un poco più piccolo e leggero:
Tracker2 | Tracker S | Tracker3 | |
---|---|---|---|
Peso (con batterie e laccetto, ma senza custodia) | 255 g | 165 g | 215 g |
Dimensioni | 13,2 x 8,2 x 2,7 cm | 11,5 x 7,1 x 2,6 cm | 11,6 x 7,1 x 2,4 cm |
Raggio massimo | 55 m | 55 m | 55 m |
Batterie | 3 AAA | 3 AAA | 3 AAA |
Autonomia trasmissione | 250 h | 250 h | 250 h |
Autonomia ricerca | 50 h | 50 h | 50 h |
Antenne | 3 | 3 | 3 |
Soppressione segnali multipli | (di 1 segnale) | (di 1 segnale) | |
Visione d'insieme | |||
Modalità Auto Revert | (in automatico dopo 5 minuti) | (in automatico dopo 5 minuti) | (dopo 1 minuto, ma va attivata manualmente all'avvio) |
Firmware aggiornabile | (in teoria) | ||
Prezzo di listino | 229 € (vedi su Amazon) | 249 € (vedi su Amazon) | 299 € (vedi su Amazon) |
In realtà il raggio massimo rilevato durante i nostri test è inferiore rispetto a quanto indicato dal produttore.

Il BCA Tracker3 © Cuneotrekking
Il bottone rotondo sulla destra, che non ha alcuna etichetta, è chiamato Opzioni. Quando lo si preme la risposta è gommosa e non si sente un click netto. Un altro problema è che è poco intuitivo perché a seconda del contesto ha funzioni diverse: in modalità trasmissione indica la percentuale della batteria, in modalità ricerca viene usato per la ricerca di travolti multipli (ne parleremo nel seguito).
Dimensioni e peso sono praticamente identici all’Ortovox Zoom+ (recensione).

Confronto tra BCA Tracker3 (sinistra) e Ortovox Zoom+ (destra) © Cuneotrekking
Trasmissione
Metterlo in modalità trasmissione è davvero semplice. Basta tirare la leva di bloccaggio e ruotare il selettore su TR (transmission).

Il selettore in modalità trasmissione © Cuneotrekking
All’accensione emette alcuni fastidiosi suoni stile videogioco anni ’80. Il numero a due cifre mostrato sul display appena acceso è la percentuale di carica delle batterie.
In meno di 10 secondi è operativo, un tempo leggermente migliore di quello dell’Ortovox Zoom+. In trasmissione non emette alcun brusio (a differenza dell’Ortovox Zoom+) e il display è completamente spento: si illumina solo un piccolo led intermittente sul lato destro in basso.
Ricerca
Per metterlo in modalità ricerca basta tirare ancora la leva di bloccaggio e ruotare il selettore su SE (Search).

Attivazione della modalità ricerca © Cuneotrekking
In modalità ricerca dobbiamo seguire le classiche fasi:
- ricerca del primo segnale (durante questa fase sul display compare la scritta “SE”)
- ricerca sommaria
- ricerca fine
- localizzazione con la sonda
- scavo
L’ARTVA è indispensabile nelle prime tre, durante le quali sarebbe meglio mettere lo smartphone in modalità aereo per evitare interferenze (meglio non spegnerlo perché per rimanere in contatto con i soccorsi ci vorrebbe troppo tempo per riaccenderlo).
Il display è semplicissimo ed è costituito da una coppia di cifre (ossia la distanza in -circa- metri) e cinque frecce direzionali, ben visibili anche al buio. L’indicazione lampeggia e il Tracker3 emette un beep che si fa più acuto man mano che ci avviciniamo. Al di sotto dei 2 metri di distanza dal travolto le frecce non vengono più visualizzate.

La fase della ricerca fine © Cuneotrekking
A differenza di altri dispositivi più evoluti non indica come ci dobbiamo comportare a seconda della fase in cui ci troviamo. Per fare un esempio, il Mammut Barryvox S (vedi su Amazon) durante la localizzazione con la sonda mostra in modo molto chiaro sul display come dobbiamo effettuare il sondaggio. Un bell’aiuto sotto pressione.

Il Mammut Barryvox S ha un display che fornisce più informazioni © Cuneotrekking
Pala e sonda
Una volta fatta la ricerca del travolto con l’ARTVA dobbiamo tirare fuori e montare la sonda per stabilire con esattezza la sua posizione e la sua profondità. Ne esistono molte in commercio; una di buona qualità è la Salewa Lightning 240 (vedi su Amazon). Si distende rapidamente ed è graduata in centimetri per misurare la profondità del sepolto.

Localizzazione con la sonda © Cuneotrekking
A questo punto dobbiamo iniziare a scavare con la pala. Un modello economico ma funzionale è la BCA B-1 (vedi su Amazon).
Tutti i componenti del gruppo devono portare con sé ARTVA, pala e sonda. Infatti il soccorso alpino ci mette molto tempo a intervenire e oltre i 15 minuti crollano le possibilità di sopravvivenza, quindi è fondamentale l’intervento di chi è già sul posto.
ARTVA, pala e sonda pesano complessivamente 7/800 grammi, ma soprattutto occupano spazio, per cui bisogna avere uno zaino sufficientemente capiente per contenerli insieme al resto (strati aggiuntivi di abbigliamento, acqua, cibo, ecc.). Alcuni zaini hanno un apposito spazio per l’equipaggiamento di soccorso.
Ricerca multipla
Le valanghe che travolgono più persone per fortuna sono rare, anche perché possiamo cercare di prevenirle mantenendo adeguate distanze di sicurezza. Purtroppo, nei casi in cui accadono dobbiamo ricordare che più è alto il numero dei sepolti, più sarà difficile e lunga l’analisi esatta della situazione a causa della sovrapposizione dei segnali.
Quando il Tracker3 rileva due apparecchi che trasmettono mostra due silhouette di persone sotto alla distanza. Se gli apparecchi sono più di due inserisce anche un “+” alla loro destra. Se i trasmettitori sono entro 6 metri le silhouette vengono racchiuse tra parentesi quadre:

Il caso di più di due trasmettitori nel raggio di 6 metri da noi © Cuneotrekking
Per semplificare la ricerca, una volta trovata la prima vittima possiamo fare la cosiddetta marcatura, ossia sopprimere il suo segnale. A differenza di altri dispositivi più evoluti, il Tracker3 permette di marcare un solo segnale alla volta per un tempo massimo di un minuto. Per farlo basta premere il bottone Opzioni: apparirà l’indicazione SS (Signal Suppression) e il Tracker3 ignorerà il segnale più forte per dirigerci verso il secondo.
Il Tracker3 offre anche una speciale funzione chiamata Visione d’insieme. In questa modalità sul display vengono visualizzati alternativamente le distanze dai vari trasmettitori rilevati. Questa modalità si attiva premendo il pulsante Opzioni finché non compare la scritta BP (Big Picture) sul display. Dobbiamo poi continuare a tenere premuto il pulsante Opzioni per rimanere in questa modalità, perché una volta che lo rilasciamo il dispositivo tornerà alla normale ricerca.
Altro
Il Tracker3 offre una modalità chiamata Auto Revert che dopo 1 minuto di immobilità in ricerca fa commutare automaticamente alla modalità trasmissione. L’Auto Revert però va richiesto esplicitamente mentre accendiamo il dispositivo premendo e tenendo premuto il bottone Opzioni fino a quando non compare la scritta AR. Questa è probabilmente una scelta precisa di BCA per evitare che nel caso di più ricercatori il dispositivo di uno di questi ritorni in trasmissione senza che lui ne sia consapevole, ma rende l’Auto Revert poco utile visto che sarà improbabile che ci ricorderemo di attivarlo sotto pressione.
Il Tracker3 non offre funzionalità specifiche per ridurre la portata durante il test di gruppo, il metodo per controllare gli ARTVA di tutti i membri della compagnia. Altri dispositivi come il Mammut Barryvox hanno invece una funzione specifica che permette alle persone di essere distanti solo 3 metri.
Batterie
Il Tracker3 deve essere alimentato da 3 batterie AAA che offrono un’autonomia, secondo il produttore, di 250 ore in sola trasmissione o 50 ore in sola ricerca.
Lo sportello si deve aprire con un piccolo cacciavite a taglio. Le batterie vanno inserite nel verso giusto, cosa che si può determinare solo leggendo i piccoli “+” e “−” visto che per il resto lo scompartimento è perfettamente simmetrico.

Il vano batterie aperto. Si può vedere la porta mini USB. © Cuneotrekking
BCA consiglia di non far mai scendere il livello delle batterie al di sotto del 40%, per cui vanno cambiate prima.
È importante sottolineare che il Tracker3, come la maggior parte degli ARTVA, non supporta batterie ricaricabili. Perché? Perché queste batterie hanno una tensione nominale più bassa (1,2 V), che fornirebbe una durata limitata e soprattutto una portata ridotta, diventando un pericolo per la sicurezza.
Un consiglio è di togliere le batterie dal dispositivo quando lo si ripone a fine stagione o per un periodo di tempo prolungato per evitare ossidazione e perdita di liquido.
Firmware
Per vedere la versione del firmware del Tracker3 occorre, da spento:
- Premere e tener premuto il bottone Opzioni
- Mettere il Tracker3 in modalità trasmissione
- Rilasciare il bottone Opzioni quando viene visualizzata la scritta T3. Il numero di versione appare dopo una “r”.
A differenza dei fratelli minori il firmware del Tracker3 è aggiornabile, almeno in teoria, in autonomia: sotto allo sportello c’è un connettore mini USB per collegarlo al PC Windows (non sono supportati altri sistemi operativi). Dico “in teoria” perché in realtà la versione 3.5 è da alcuni anni l’ultima disponibile e il software per fare l’aggiornamento non è più disponibile sul sito di BCA.
Conclusioni
Il BCA Tracker3 (vedi su Amazon) fa il suo dovere senza lode e senza infamia. Il prezzo su strada intorno ai 250€ è interessante visto che supporta la marcatura, ma dobbiamo sottolineare che non ha un raggio di ricerca particolarmente ampio e, nella pratica, le funzioni di ricerca travolti multipli sono limitate.
Il suo problema è che rimane stretto tra dispositivi come l’Ortovox Zoom+ (recensione) e il fratello minore BCA Tracker2 (vedi su Amazon), che costano meno, e il Mammut Barryvox (vedi su Amazon), che costa poco di più ma è decisamente più potente.
Che cosa ci è piaciuto
- In trasmissione non emette alcun brusio.
- Permette di escludere un segnale in caso di travolti multipli.
- In teoria è possibile aggiornarne in autonomia il firmware.
- Manualetto sintetico ma sufficientemente esaustivo.
Che cosa non ci è piaciuto
- Raggio di ricerca inferiore alla media.
- Suoni anni '80 che lo fanno sembrare, ingiustamente, poco serio.
- In caso di travolti multipli permette di escludere solo un segnale per 1 minuto.
- Durante la ricerca non offre aiuti che guidano fase per fase.
- Bottone Opzioni poco intuitivo, dalla risposta gommosa e senza click netto.
- Non offre una modalità per il test di gruppo.
Da considerare
- Il software per aggiornare il firmware non è al momento disponibile sul sito del produttore.
- La modalità Auto Revert va attivata esplicitamente ogni volta rendendola poco utile.
- Non supporta pile ricaricabili.
- Per poter reagire velocemente è necessario fare molta pratica.